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Test SBK: Rea meglio di Rossi, Melandri convince, esordio di Aprilia Milwaukee,

Dopo giorni meteo inclemente, nei test SBK di Jerez Jonathan Rea stacca con la Kawasaki un tempo in 1'38"7 che è meglio della pole di Rossi e dei tempi siglati dai piloti MotoGP presenti sul tracciato spagnolo per prove in contemporanea. Melandri migliora, ma sa che può fare ancora di più. Savadori e Laverty all'esordio con Aprilia Milwaukee, Yamaha ancora in alto mare. Honda gira solo con Bradl (Hayden è infortunato)

Day 1: la pioggia rovina tutto, tranne l’esordio di Aprilia Milwaukee

Il primo giorno di prove del secondo test invernale della SBKin vista della stagione 2017 (cliccate qui per il primo test, in Aragona) inizia con la presenza di Aprilia Milwaukee, Althea BMW, Kawasaki Racing, Honda Ten Kate e… una pioggia torrenziale che compromette il programma dei partecipanti. Nonostante le condizioni, Lorenzo Savadori e Eugene Laverty esordiscono comunque con l’Aprilia RSV4 del Team Milwaukee; stessa situazione per Jordi Torres e Markus Reiterberger alle prese con la BMW S1000RR del Team Althea, così come per Marco Faccani, neoacquisto di Bevilacqua per il Campionato STK1000. Il duo Kawasaki, Jonathan Rea e Tom Sykes, preferisce rimanere ai box, mentre Stefan Bradl scende in pista per prendere confidenza con la Honda  e le Pirelli. Il pilota tedesco è l’unico pilota Honda in pista: Nicky Hayden è fuori causa per un infortunio al ginocchio destro procuratosi a causa di una caduta in una sessione di Flat Track; lo statunitense è stato operato con successo. 

Day 2: le condizioni migliorano, tutti in pista! (incluso PJ Jacobsen)

Martedì 22 novembre la nebbia copre il tracciato di Jerez nei primi minuti del mattino, ma poi le condizioni migliorano e tutti i presenti scendono in pista. A fare il suo esordio in pista c’è anche il Team Grillini con i neo piloti Ayrton Badovini e Ondrej Jezek, entrambi provenienti dalla Supersport. Anche i piloti Kawasaki ufficiali scendono in pista; per Jonathan Rea il lavoro si concentra sulla parte posteriore della Ninja ZX-10R. Stefan Bradl invece prosegue con il programma stilato dai propri tecnici e si concentra sul setup di freni, cambio e sospensioni; il tedesco ha modo di confrontare le Öhlins nelle configurazioni 2016 e 2017. Per Laverty e Savadori, il lavoro sulla RSV4 prosegue con lo sviluppo delle mappature del motore e l'affinamento del telaio.
 
Apriamo una piccola parentesi per quanto riguarda PJ Jacobsen, ex pilota del Team Ten Kate SSP, in pista nei test di Jerez con una MV Agusta F3. La situazione del pilota americano per il 2017 è ancora da definire: Jacobsen sembrava prossimo ad un contratto con Leopard Racing in Moto2, ma lo stesso PJ ha dichiarato che il team gli ha comunicato, per mail, che la decisione è ricaduta su un altro pilota (ovvero Dominique Aegerter)

Day 3: Honda fa le valigie, arrivano Ducati, Yamaha, MV Agusta e... le motogp

Condizioni di meteo ottimali accolgono l’Aruba.it – Ducati Team, il Team Crescent Yamaha e il Team Reparto Corse di MV Agusta. Honda Ten Kate ha salutato il gruppo dopo 2 giorni di test con Stefan Bradl. Mercoledì i piloti della WSBK condividono il tracciato di Jerez con diversi piloti della MotoGP: il leader assoluto di giornata è Hector Barbera, con la Ducati GP16 del Team Avintia, ma tra le derivate di serie è un incredibile Jonathan Rea a dettare il passo. Non solo: il nordirlandese, in sella alla fidata Ninja ZX-10RR, gira solo 125 millesimi più lento del prototipo da GP della Casa di Borgo Panigale guidato dallo spagnolo col numero 8. E non è tutto: Jonathan Rea, con 1’39”739, si sarebbe guadagnato l’accesso alla Q2 delle qualifiche di Jerez nella classe MotoGP, dato che il miglior tempo siglato da Cal Crutchlow in quella sessione è stato un 1’39”907.
 
A parte l'exploit del Campione del Mondo della WSBK, il Kawasaki Racing Team ha lavorato soprattutto per mettere a punto il nuovo telaio, insieme anche a Tom Sykes, il 2° più veloce della classe SBK. Nei box del Team Aprilia Milwaukee, Lorenzo Savadori ed Eugene Laverty si dividono invece i compiti: l’italiano si concentra sul setup del freno anteriore e delle sospensioni, mentre l’irlandese usa il suo tempo per mettere a punto nuove soluzioni in termini di telaio e di motore.
 
Passando a Bologna, lavori intensi sull’assetto della Ducati Panigale 1199 R di Chaz Davies e Marco Melandri: i due alfieri di Borgo Panigale provano un nuovo forcellone, un nuovo monoammortizzatore e una nuova forcella al loro primo giorno di test in Andalusia. Restiamo in IItalia ma andiamo a varese: Leon Camier sfrutta la bella giornata per concentrarsi sull’elettronica della sua MV Agusta F4. In casa Crescent Yamaha, invece, Alex Lowes e Michael Van Der Mark trovano in sella alla YZF-R1 un feeling migliore rispetto a quanto riscontrato ad Alcaniz.
 
Di seguito riportiamo la classifica dei tempi del Day 3 dei piloti classe SBK
POS. PILOTA TEAM MIGLIOR TEMPO DISTACCO
1 Jonathan Rea Kawasaki Racing Team 1.39.739  
2 Tom Sykes Kawasaki Racing Team 1.40.211 +0.472
3 Chaz Davies Aruba It.Racing- Ducati 1.40.409 +0.670
4 Alex Lowes Pata Yamaha Crescent Team 1.40.985 +1.246
5 Lorenzo Savadori Milwaukee Aprilia Team 1.41.048 +1.309
6 Marco Melandri Aruba It.Racing- Ducati 1.41.288 +1.549
7 Leon Camier MV Agusta Reparto Corse 1.41.486 +1.747
8 Eugeny Laverty Milwaukee Aprilia Team 1.41.692 +1.953
9 Michael van der Mark Pata Yamaha Crescent Team 1.41.830 +2.091

Day 4: mattinata “in Rosso”, poi Rea mette tutti in riga. Anche i piloti della MotoGP

La giornata di giovedì inizia con il Team Milwaukee che lascia Jerez con Savadori e Laverty con ottime sensazioni, mentre la Ducati Panigale di Davies si porta in testa alla lista dei tempi. Per il gallese è importante trovare una posizione di guida ottimale e, soprattutto, un bilanciamento dei pesi ottimale. Il suo compagno di squadra, Marco Melandri, ha modo di continuare ad acclimatarsi con la bicilindrica di Borgo Panigale: il ravennate mette a referto (nel corso dell’intera giornata) oltre 60 giri, nei quali cambia diverse volte la posizione di guida per migliorare il feeling complessivo.
 
Nel pomeriggio, però, un sensazionale Jonathan Rea alza ulteriormente l’asticella: il nordirlandese sigla uno strepitoso crono di 1’38”721 che gli assicura la leadership della giornata. Per rendere l’idea della performance ottenuta da Rea, basti pensare che Valentino Rossi, questa primavera, ha ottenuto la pole del GP di Jerez de la Frontera con un tempo di 1’38”736. Il più veloce dei piloti della Classe Regina del Motomondiale è Alvaro Bautista, più lento del Campione del Mondo SBK di 225 millesimi. Per i piloti del Kawasaki Racing Team, la giornata si contraddistingue per utilizzo di nuove componenti nel 4 cilindri in linea di Akashi e in un nuovo setup del cambio.
 
Ancora molto lavoro da fare per il Team Pata Yamaha che, con Michael Van Der Mark e Alex Lowes, deve ancora trovare la “forma” ideale alla YZF-R1 ufficiale. Per l’olandese, l’inglese e tutta la squadra ogni test è una fonte preziosa di informazioni, e ogni piccolo passo in vista di Phillip Island sarà cruciale.

Nella giornata di venerdì sono in pista i piloti Ducati (Davies e Melandri) e Yamaha (Lowes e VD Mark), ma a causa di una pioggia torrenziale e di un clima piuttosto freddo i tempi sono piuttosto alti: tutti i piloti si sono potuti concentrare solo sul feeling di guida con la pista bagnata.
 
Di seguito riportiamo la classifica dei tempi del Day 4 dei piloti classe SBK:
POS. PILOTA TEAM MIGLIOR TEMPO DISTACCO
1 Jonathan Rea Kawasaki Racing Team 1.38.721  
2 Chaz Davies Aruba It.Racing- Ducati 1.39.116 +0. 395
3 Tom Sykes Kawasaki Racing Team 1.39.461 +0. 740
4 Marco Melandri Aruba It.Racing- Ducati 1.39.694 +0.973
5 Leon Camier MV Agusta Reparto Corse 1.40.693 +1.972
6 Alex Lowes Pata Yamaha Crescent Team 1.41.007 +2.286
7 Michael van der Mark Pata Yamaha Crescent Team 1.41.328 +2.607

Perchè le moto di serie sono più veloci dei prototipi della MotoGP?

La performance dei piloti della WSBK nella giornata di giovedì ha sorpreso un po’ tutti… o quasi. Il tempo di riferimento siglato da Jonathan Rea (1’38”721) è sì più veloce della pole di Rossi di quest’anno a Jerez, ed è anche stato un tempo più veloce di quello di qualsiasi altro pilota della MotoGP presente. Ma questi risultati vanno contestualizzati in uno scenario più articolato.

Partiamo dal tempo che ha assicurato la pole a Rossi quest’anno: 1’38”736, un crono più lento di almeno 2 decimi rispetto alle pole siglate da Lorenzo e Marquez nel 2015, 2014 e 2013. Fattore cruciale di questo “calo” di performance sono state le gomme Michelin, che ad inizio 2016 erano ancora in uno stato iniziale dello sviluppo e che, nel corso di quel weekend, non hanno dato fiducia ai piloti.

Dal punto di vista delle Derivate di Serie invece, c’è da dire che le moto attuali (rispetto a quelle di 1 anno fa) hanno fatto sviluppi notevoli; questi miglioramenti, che si sono visti anche negli scorsi test di Alcaniz, sono visibili anche a Jerez: lo scorso anno il best lap dei test andalusi è stato un 1’39”9 di Jonathan Rea, l’unico pilota a scendere al di sotto della barriera del minuto e 40. Quest’anno invece, sia il duo Kawasaki (Sykes e Rea) sia il duo Ducati (Davies e Melandri) ha girato con tempi al di sotto di quel muro; un miglioramento dal punto di vista del giro secco è stato fatto anche dalla Yamaha di Alex Lowes (più rapido di 5 decimi rispetto al 2015).

Rea: "Ducati si è migliorata così tanto che ora tocca a noi lavorare sul motore"

JONATHAN REA
Mi trovo bene con questa moto. Sin dalla prima volta che ho girato con la nuova Ninja, ho capito che il cambio era il punto debole della moto ed era necessario fare dei miglioramenti. Nel corso degli scorsi test ad Aragon, più precisamente nel giorno finale, i meccanici mi hanno montato il cambio che ho usato ad inizio stagione, e quando sono rientrato ai box ho detto “è perfetto ragazzi, non toccate nulla. Va bene così”. In questi giorni a Jerez abbiamo usato la moto con specifiche 2017: in questi test abbiamo messo a punto il mono posteriore in condizioni di bagnato, inoltre Kawasaki ha portato nuove componenti del motore che hanno fornito più potenza al motore, anche se questo tracciato (Jerez, ndr) non è una pista adatta a valutare queste novità. Non si usa mai la sesta marcia, quindi è ancora presto per fare delle conclusioni. Ci sono molte novità che dovrebbero arrivare prima di Phillip Island. Ci aspettiamo un upgrade del motore: quest’anno abbiamo perso un po’ di potenza e Kawasaki ci tiene ad essere al top. Con meno potenza abbiamo dovuto concentrarci sull’anteriore, infatti Ducati in alcuni circuiti era più forte di noi, e con il loro motore hanno avuto alcuni vantaggi in termini di consumo gomme. Hanno un buon pacchetto; solitamente non è logico che un bicilindrico sia alla pari con un 4 cilindri in questo campionato, ma Ducati si è migliorata così tanto che ora tocca a noi lavorare sul motore”.

MARCO MELANDRI
Penso che molti piloti sono molto veloci con le nuove gomme, che per me sono un punto debole, e devo lavorare ancora per trovato un buon setup con la moto, in modo da poter usare il pieno potenziale delle Pirelli. Sto lavorando sul passo gara e non sembra male, sono abbastanza contento. Dobbiamo ancora provare nuovi componenti sulla moto del 2017. A gennaio vorrei avere tempo per fare una simulazione di gara, così da capire su cosa devo lavorare e dove invece è ok. Sono stati ottimi giorni di test per me, e giorno dopo giorno mi sento meglio in sella alla Ducati Panigale, quindi non vedo l’ora della prima gara a Phillip Island anche se c’è ancora molto lavoro da fare. Il lavoro con Chaz va alla grande: ci sono stati bei momenti insieme quando eravamo in BMW, ma penso che dopo 3 anni sia nel pieno della sua forma con la moto e con il team. Sicuramente è il migliore con la Ducati e non sarà facile battagliare con lui”.

EUGENE LAVERTY
Sono sorpreso di quanto grip hanno le gomme quando si apre il gas. Mercoledì mattina c’erano ancora delle chiazze di bagnato, il tracciato sembrava relativamente asciutto. Con queste gomme sembra che la moto non reagisca allo stesso modo sul bagnato. Infatti quando Johnny (Rea, ndr) mi ha superato sembrava stesse volando, quindi mi sono accodato e ho continuato il mio lavoro. L’Aprilia è migliorata notevolmente. Era già una buona moto quando me n’ero andato via, ma adesso alcuni punti sono migliorati considerevolmente. I ragazzi mi hanno detto che la differenza rispetto alla moto del 2014 è evidente, e in quell’anno Guintoli e Melandri dominavano la scena. La moto però aveva il problema di diventare difficile verso fine gara. Non vedo l’ora di ritornare in pista e fare un turno da 20 giri, cosa che anni fa evitavo di fare durante i test perché è una cosa che ti spompava parecchio, ma adesso la moto è molto più maneggevole. I miglioramenti? Nell’elettronica e nel carattere del motore. Il telaio non è molto differente da quello che usavo io, quindi sembra che sia stato fatto un ottimo lavoro con l’elettronica. In questi test a Jerez ho raggiunto degli obiettivi che volevo raggiungere, come per esempio sentirmi a mio agio sulla moto perché di solito ci vogliono alcuni giorni prima di avere un feeling al 100%. L’altro giorno abbiamo cambiato la posizione di guida. Ha aiutato molto il fatto che Lorenzo conosca bene questa moto, così siamo in grado di trovarci a nostro agio il più in fretta possibile. Abbiamo provato diversi tipi di motore e di telaio, quindi siamo stati abbastanza impegnati ma è andata bene”.

STEFAN BRADL
Il meteo non era perfetto per i test. Lunedì abbiamo fatto 35 giri sul bagnato, giusto per avere un feeling con le Pirelli. È stata una giornata positiva e abbiamo fatto il meglio che potevamo fare. Anche martedì il tempo non era clemente, perché ha piovuto fino a mezzogiorno, e ci è voluto parecchio tempo prima che iniziasse ad asciugare. Abbiamo fatto 20 giri con le slick ma c’erano ancora delle chiazze di bagnato sul tracciato, quindi non ho potuto girare quanto avrei voluto e non abbiamo fatto nessuna modifica alla moto, perché non sono stato abbastanza veloce per trovare un feeling. Almeno siamo riusciti a fare un paio di giri in condizioni di quasi assoluto asciutto e le sensazioni erano simili a quelle di Aragon, quindi posso dire che è stata una buona prima esperienza con Honda in SBK. Ora è tempo di rilassarsi, ricaricare le batterie ed essere pronti a salire in sella alla nuova Fireblade ad inizio dell’anno prossimo”. 
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