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20 April 2012

Joan Lascorz lavora per recuperare

Il pilota spagnolo respira da solo, muove le braccia e fa riabilitazione. Le gambe sembrano compromesse (al di là dei comunicati ufficiali), la speranza è di recuperare le braccia (aggiornato)

Joan lascorz lavora per recuperare

Com'era facile aspettarsi, alla prima gara del Mondiale SBK successiva al maledetto lunedì in cui Joan Lascorz è caduto ad imola riportando conseguenze gravissime, arriva un comunicato ufficiale sulle sue condizioni.

A diramarlo è  Guim Roda, Team Manager Kawasaki nonché manager e amico del pilota spagnolo. "E' ancora presto per sapere se e come Joan potrà recuperare, ci vorranno settimane per avere il quadro esatto della situazione. Di sicuro posso dire che dovremo rinunciarci almeno per questo 2012”.

Toni perfino possibilistici, ci verrebbe da dire. Peccato che, con tutto il bene che vogliamo a Lascorz e con tutte le speranze che possiamo nutrire, la frattura della vertebra cervicale C6 abbia danneggiato pesantemente il canale dove passa il midollo spinale, e ormai è chiaro che le gambe di Joan non si muoveranno più.

Per le braccia è diverso. C'è sensibilità dalle spalle ai  polsi, ma non alle mani, che non si muovono. Il recupero della mobilità, se mai avverrà, si basa proprio sul fatto che le braccia non sembrano compromesse, ma sarà un percorso durissimo, lungo, graduale e da affrontare con pazienza e forza d'animo infinite.

Intanto in Spagna tutti lodano l'equipe dell'Ospedale Maggiore di Bologna, che ha operato Lascorz tempestivamente e con successo. Solo grazie a questo lo spagnolo può ancora sperare. Attualmente Lascorz è sveglio e respira da solo, ma è ricoverato ancora in rianimazione poiché permanee il risschio di complicazioni polmonari. I medici non escludono però di poterlo trasferire presto al reparto lesioni spinali, dove il pilota Kawasaki può cominciare la riabilitazione.

 

AGGIORNAMENTO

Comunicato Ufficiale Team Kawasaki

A seguito dell’incidente di Joan durante i test ufficiali WSBK ad Imola lo scorso 2 aprile, vorremmo darvi i seguenti aggiornamenti.
Joan Lascorz è cosciente e rimane ricoverato nell’Unità di Cura Intensiva dell’Ospedale Val D’Hebron di Barcellona, e vi resterà finché la formazione di muco nei polmoni non sarà cessata. Inizialmente si sarebbe voluto trasferire Joan già la settimana scorsa in un reparto specialistico all’interno dell’ospedale, ma i medici preferiscono aspettare fino alla settimana prossima. In considerazioni di eventuali lesioni alla colonna al midollo spinale, la prognosi è riservata fino a quando Lascorz lascerà il centro di terapia intensiva e comincerà a lavorare per il recupero.

Guim Roda, team manager, manager personale e amico di Joan Lascorz, ha parlao di Joan e delle sue attuali condizioni. “Prima di tutto vogliamo ringraziare tutti per l’interesse e il rispetto mostrato dopo l’incidente, specialmente in Spagna, ma anche in tutto il Mondo. Vogliamo sottolineare soprattutto l’affetto e l’amore dei genitori Juan e Maribel, e di tutti i famigliari che ora dopo ora stanno a fianco di Joan e dei suoi amici più stretti. Grazie anche per l’attenzione mostrata da tutti i medici coinvolti e alla Federazione Motociclistica Catalana e Spagnola.

Abbiamo poco da dire e vogliamo restare cauti, a causa della gravità delle ferite e per l’incertezza sulle possibilità di recupero: per noi il tempo di è fermato. Ora qualsiasi cambiamento o miglioramento non si misura più in giorni ma in settimane.

Ora la cosa più importante è stabilizzare Joan perché possa cominciare il recupero, fare in modo che possa parlare liberamente, così insieme a lui potremo pianificare il percorso di recupero e organizzare le comunicazioni. Per quanto riguarda le cause dell’incidente e i motivi che hanno provocato ferite così gravi, dovranno passare almeno due mesi prima che possiamo dare informazioni.

Lasciatemi ricordare la grande perdita che abbiamo subito tutti noi appassionati di moto. Un talento cristallino, un pilota destinato a fare la storia. Un pilota vecchio stile che tracciava la sua strada con impegno e tenacia, senza aiuti o spinte mediatiche, in silenzio, poco alla volta. A 27 anni aveva posto le basi per realizzare i propri sogni, come chiunque abbia la passione e la caparbietà per raggiungere i propri obbiettivi. Ora vedremo quanto lontano possiamo spingerci, scopriremo se questo incidente è stato un grosso ostacolo o semplicemente un cambio di traguardo, di sogni. Non potete immaginare quanto talento inesplorato ci sia nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Val d’Hebron”.

 

 

 

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