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di Mario Ciaccia
24 March 2023

Il Pratomagno

Si tratta di quella montagna a forma di balena che separa le province di Firenze e Arezzo. Lunga è stretta, è percorsa per tutto il suo sviluppo da una strada in quota, che se la fa da nord ovest a sud est. O da sud est a nord ovest, se preferite

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Quella del Pratomagno appartiene alla categoria di strade che, quando le scopro sull'atlante TCI al 200.000, mi scappa un: "Ma esiste veramente?", con una certa golosità. Perché la mia categoria di strade preferita è quella che sale in quota e ci resta per un sacco di tempo. E se posso percorrerla guidando una moto, piuttosto che fare il passeggero di un autobus, ne sono strafelice. Siamo tra le province di Arezzo e Firenze. Esistono diverse strade che portano in alto, ma quella paragonabile a una colonna vertebrale, che si fa tutta la cresta, inizia - ipotizzando di partire da sud - alla Galleria ai Gioghi, a quota 1.440 m e termina al Passo Croce Vecchia (1.200 m), per una lunghezza di 16 km. Ma se consideriamo di unire Arezzo a Firenze passando per tale strada, allora la tratta montana, quella con le curve, che fa divertire, misura 71 km, da San Giustino Valdarno a Pontassieve. Ai Gioghi è bello anche salire da est, da Bibbiena anche se, così facendo, è più corta (quindi si fanno meno curve). La prima tratta, da San Giustino alla galleria, è molto tortuosa, percorre la costa della montagna ed è quasi tutta nel bosco. A un certo punto il panorama si apre e si vede il Valdarno, molto in basso. Poco prima della galleria, la strada diventa sterrata. Moto facile, è alla portata di moto stradali. Oltre il tunnel ci si immette nella strada che arriva da Bibbiena. A destra, scendendo un po', c'è il bivio per il rifugio Tre Fonti, che è spartanissimo: una stanza senza mobili al servizio di chi va su a grigliare. Il rifugio si trova a quota 1.460 m ed è la base di partenza per la durissima scalata a piedi della vetta massima, la Croce del Pratomagno (che in realtà non è per niente dura: 130 m di dislivello su una tranquilla sterrata, fino a quota 1.591 m). Ma per fare la strada in quota, usciti dalla galleria, si deve andare a sinistra. La prima volta che ci sono venuto è stata una delusione: avevo enormi aspettative e questa sterrata larga e noiosa sta sì in cresta, ma quasi sempre nel bosco. In seguito, tornandoci più volte ho avuto modo di conoscere meglio il posto e apprezzarlo. Con la neve è un posto da favola. Ci sono le sterrate di servizio delle pale eoliche che sono più belle come panorami e più divertenti da guidare. C'è una località abitata, Secchieta, con un inquietante condominio di legno. E poi, scendendo da Secchieta alla Croce Vecchia, il panorama cala di colpo e ci si immerge in una faggeta meravigliosa, magica. Per questo consiglio di fare la traversata da sud est a nord ovest e non viceversa: perché facendola al contrario, quindi iniziando con cotanta faggeta, ci si potrebbe illudere che il panorama potrebbe essere ancora migliore.

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Loro Ciuffenna, al di là del nome stranissimo ("alloro del fiume Ciuffenna"), è un borgo medioevale posto a poca distanza da San Giustino Valdarno, sul versante ovest della montagna. Si può accedere alla Galleria dei Gioghi anche da qui.

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