Non lontano dai confini della città
di Trieste c'è una penisola dalle coste magnifiche, campagne curate e borghi
medievali quasi sospesi nel tempo.
L’Istria è la meta ideale per un viaggio
anche di pochi
giorni.
E’ vicina (basta fare qualche chilometro di Slovenia),
economica e
dà la sensazione di essere a casa! Quasi tutti, infatti, parlano
italiano,
spesso con accento veneto. E poi, volendo, si può
mangiare una pasta
cucinata con tutti i crismi.
Si parte da Porec (Parenzo in italiano), il cui centro storico è caratterizzato
da viuzze di pietre levigate dove si affacciano vetrine e ristoranti. Un
vero gioiello.
Le indicazioni stradali sono spesso poco chiare, quindi
serve la cartina
dell’Istria. Non della Croazia o Istria e Dalmazia, come quella
che
avevamo noi, ma una specifica della zona. Solo così avrete qualche possibilità
di trovare quello che state cercando.
A Grisignano, la prima sorpresa. Dopo avere percorso poco più di
quattro
chilometri di sterrato (che si possono fare anche in scooter),
arriviamo
in un
paesino in cima al colle, nel suo genere tra i più belli che
abbiamo mai visto. Ristrutturato da un gruppo di artisti negli Anni ’60,
oggi
ospita numerosi atelier di pittura, scultura, ceramica e una scuola
estiva per giovani musicisti.
Proseguiamo per Motovun (Montona) che, con le sue mura veneziane del
XIII secolo e il Leone di San Marco che ci scruta dall’alto
dell’ingresso,
ci regala altra atmosfera familiare. In particolare la piazza della chiesa,
con il suo pozzo centrale,
non può non ricordarci un “campo”
veneziano.
Proseguiamo verso la costa occidentale accompagnati da paesini e campagne
rigogliose.
Da Umag verso Novigrad,
sostiamo in due paesini sul mare: Sv. Ivan e
Lovrecica, dove molte casette, in riva a un mare che sembra quasi un
lago, sono in ristrutturazione.
Novigrad è una cittadina che si sviluppa intorno al suo porto, piuttosto
gradevole.
Rientriamo quindi a Porec, dove visitiamo la bella basilica Eufrasiana,
un edificio bizantino del VI secolo che vanta uno scintillante mosaico
sul muro dell’abside ed è considerata Patrimonio dell’Umanità.