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Sardarov: “Resterò in MV e insieme a KTM saremo il grosso problema di Ducati”

Intervista a ruota libera con Timur Sardarov, il Presidente di MV Agusta, rispetto a un ingresso, quello di KTM nel suo gruppo, dai contorni non ancora ben definiti

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Il top manager KTM Hubert Trunkenpolz dice che assumeranno il controllo di MV a breve. Cosa mi dici al riguardo?

La nostra partnership ha un orizzonte di 5 anni. Non si è discusso di nulla di specifico che debba accadere entro questi 5 anni. Forse ha solo espresso un desiderio. KTM è un’azienda grande, e dà voce a diverse opinioni. Voglio dire questo: l’azienda non passerà sotto il controllo di nessuno prima di essere forte, indipendente e di produrre utili. È molto importante, è uno dei motivi per cui ho deciso di fare un accordo con KTM, e l’ho strutturato in modo che quest’azienda non sia controllata da un solo azionista prima diessere forte abbastanza, specialmente per la storia di KTM, con i brand che tendono a sparire all’interno del suo ecosistema. Questo lo voglio evitare”.

Cos’è andato storto, ammesso che qualcosa sia andato storto, sotto la tua gestione?

“In che senso andato storto? Cosa?”

Ad esempio KTM dice che MV ha prodotto solo 1.000 moto l’anno scorso

“Non è vero, l’anno scorso abbiamo prodotto quasi 5.000 moto. Purtroppo al momento KTM non sa molto dell’azienda, adesso sono molto presi con le loro cose, e non hanno studiato abbastanza, quindi fanno questi errori”.

Se KTM dovesse mai acquisire la maggioranza, rimarresti in azienda, magari con un ruolo diverso?

“Fra cinque anni a partire da adesso avremo insieme il controllo congiunto dell’azienda, noi e KTM. Per questi cinque anni io rimarrò qui”.

Cosa pensi di Stefan Pierer?

Ho un grande rispetto per Stefan Pierer, penso che sia uno dei più grandi imprenditori europei. Tutti vorrebbero collaborare con lui, e noi siamo estremamente felici di averlo a bordo. Certo ha delle opinioni molto decise, ed è molto insistente, ma non vediamo l’ora di scoprire cosa verrà fuori, tra la nostra creatività, la sua energia e le sue infrastrutture. Abbiamo una buona partnership”.

Inizialmente però KTM si doveva occupare solo della parte commerciale, ora invece dicono di lavorare a un nuovo progetto. Oggi, quali sono le loro aree di intervento?

“Si occupano della distribuzione, del magazzino, della logistica e degli acquisti. Queste sono le quattro aree di cooperazione su cui stiamo lavorando”.

Per il futuro vedi una possibile collaborazione tra CRC e Kiska Design?

“CRC sarà sempre una risorsa importante per il nostro gruppo. Kiska è molto professionale. Ho un grande rispetto per quello che fanno, e sicuramente ci potranno aiutare con noi con l’obiettivo di far crescere MV Agusta. Ma il cuore del nostro design rimarrà MV Agusta, ovvero CRC”.

KTM dice che non vuole produrre la Lucky Explorer… e quindi che cosa dobbiamo aspettarci?

“Che la Lucky Explorer sarà prodotta fra tre mesi e si chiamerà “MV Agusta LXP”

E il marchio Cagiva?

“Niente, abbiamo questo marchio, che è morto da molto tempo. Forse ci faremo qualcosa, forse no, al momento la mia priorità è MV Agusta, a Cagiva per adesso non ci penso”.

Invece la 5.5?

“Al momento il progetto è in fase di revisione, per una questione di prezzo. Per rientrare nell’ecosistema KTM, dovrà essere un po’ più competitiva sotto quell’aspetto”.

Avete pensato anche al ritorno della F4?

“Ci stiamo lavorando. Stiamo lavorando alle specifiche di questo tipo di motore e di piattaforma. Sia noi che KTM vogliamo il ritorno di questa moto mitica”.

Ma se davvero siete così “premium”, come mai avete attivato delle collaborazioni con QJ, Loncin e Kymco?

MV Agusta ha bisogno di produrre grandi volumi. Dobbiamo produrre tra le 15.000 e le 20.000 unità per essere sostenibili economicamente, essere indipendenti e poter sviluppare nuovi modelli all’interno della nostra famiglia di prodotti. Per fare questo abbiamo stiamo continuamente cercando di ottimizzare la nostra posizione su certi materiali e macchinari, per costruire prodotti più economici. Con QJ c’è un’ottima collaborazione su alcuni dei componenti per le moto, e abbiamo collaborato anche sulla piattaforma. Con Kymco stiamo lavorando sull’industrializzazione di componenti a Taiwan. È un processo normale”.

Non è proprio normalissimo, se uno pensa al Marchio MV Agusta

Se ci pensi, metà della gamma Ducati è prodotta in Thailandia. Triumph produce tutte le sue moto in Thailandia. Tutti pensano che siano inglesi o italiane, ma sono tailandesi. KTM produce metà delle sue moto in India. Noi siamo l’unico marchio che fa tutto in Italia. Tutti quanti ricevono componenti da tutto il mondo, e noi produciamo l’85% delle nostre moto in Italia. Quindi, vogliamo essere un po’ più competitivi, tutto qui”.

Come ti immagini MV Agusta dopo 5 anni di questa nuova partnership?

Credo che daremo dei forti mal di testa a Ducati, perché con le infrastrutture di KTM e un marchio come MV Agusta, Ducati soffrirà molto nella fascia alta. Noi continueremo a produrre le nostre moto in Italia, mentre Ducati continuerà a produrre le sue in Thailandia, e questo per loro sarà un grosso problema”.

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