Statistiche web

Marco Melandri "Ho guidato da amatore, senza pensare allo stress delle gare"

Galfer, l'azienda spagnola produttrice di impianti frenanti ad alte prestazioni, da tempo ha nel suo staff l'ex pilota Marco Melandri, in qualità di tester. A lui abbiamo chiesto su quali aspetti ha consigliato di lavorare ai tecnici

Marco Melandri, tester Galfer

Marco Melandri ha contribuito allo sviluppo delle G1310: ecco le sue impressioni.

Ho iniziato a lavorare con i ragazzi che corrono [Team e piloti Galfer tra cui Dennis Foggia, Leopard Racing Moto3 e Lorenzo Baldassarri, Evan Bros Yamaha Supersport 600 - N.d.R.] ma per testare le pastiglie ho guidato da amatore, senza pensare allo stress delle gare, con una moto preparata per la pista ma non eccessivamente".


"Ho guidato senza cercare il limite, cercando di immedesimarmi in un pilota veloce ma non a livello di uno del Mondiale, che ha necessità spesso completamente diverse. Trasmettevo le mie sensazioni ai tecnici e dicevo cosa mi sarebbe piaciuto sentire. In particolare abbiamo lavorato sul mordente nella fase centrale della frenata con il disco caldo, dopo alcuni giri in pista, abbiamo ammorbidito l’attacco, che nei primi prototipi era più brusco, e ci siamo concentrati sulla modulabilità, quella che ti serve nella fase di ingresso in curva, mentre scendi in piega e allenti la pressione sulla leva progressivamente fino a mollarla. In questa manovra l’intervento deve essere lineare: massima pressione a moto dritta, poi decresce mentre si piega fino a diventare nulla nel punto di massima inclinazione".

"Questa fase è molto importante non solo per la frenata ma anche perché con l’anteriore pinzato schiacci la forcella e cambi la geometria della moto, favorendo l’ingresso in curva, fondamentale per far sì che la moto chiuda la traiettoria. Nel corso dello sviluppo ho visto dei miglioramenti notevoli, in particolare quando c’è stato l’accoppiamento con il disco Floatech".

"Ho apprezzato la soluzione dell’accoppiamento con le molle, che mantiene il disco fermo. È ottimo, perché in caso di vibrazioni il disco non sbatte nelle pastiglie e non aprendole il primo tocco sul freno è sempre lo stesso, così non ci sono sorprese”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA