Carles Solsona, designer di origine spagnola, non è un volto nuovo nel nostro mondo. Dalla sua matita sono nate moto di grande successo e apprezzate per la pulizia delle linee. Ha lavorato diversi anni in Ducati (tra le sue realizzazioni, la Hypermotard seconda generazione, con la Hyperstrada, oltre al concept della terza generazione Multistrada), poi passato in MV Agusta, dove ha disegnato l’ultima Brutale 3 cilindri e la Dragster. Dal 2016 ha fondato Modena 40, che ha sede a Rimini (all’inizio in via Modena al civico 40, da cui il nome) e dal 2017 si occupa di sviluppare progetti per CFMOTO.
Qual è il ruolo di Modena 40 in CFMOTO?
“Modena 40 ha il ruolo di centro di ricerca e sviluppo nell’UE ed è responsabile di vari tipi di attività per la progettazione e l’ingegnerizzazione di nuovi prodotti su due ruote. Inoltre, svolgiamo attività di product planning per nuovi progetti e definiamo nuove strategie a livello di prodotto. Il nostro obiettivo è espandere il marchio in tutto il mondo e diffondere a livello globale i nostri prodotti unici. In M40 lavoriamo principalmente sui prodotti destinati ai Paesi avanzati, come USA e UE, ma anche per l’Asia. M40 lavora quotidianamente e direttamente con l’HQ e il mio ruolo di direttore del design (per tutte le 2 ruote) fa riferimento direttamente ai vertici dell’azienda”.
Una stretta collaborazione, per la quale avete anche una persona, Martina, dedicata a questo rapporto con l’headquarter in Cina, che è quotidiano, di scambio di informazioni, di idee.
“Di riunioni, di call, di litigi, di tutto. Come normale”.
Chiediamo direttamente a Martina Grilli, Project Manager, di raccontarci com’è interfacciarsi con un colosso cinese che sembra però molto reattivo e rapido nelle decisioni.
“Loro sono un’azienda molto grande, molto strutturata, ma lavorandoci non lo percepisci. Quello che vedi è un grande dinamismo e velocità di risposta. Ma è una medaglia che ha due facce, perché ovviamente questo porta anche a molte richieste, quotidiane. E richiedono la stessa velocità da parte nostra. Curare e organizzare questa velocità è una parte importante del mio lavoro”.
Carles, la collaborazione con CFMOTO è iniziata nel 2017 e tra i primi progetti c’è stato anche quello delle moto della Polizia in Cina. Una maxi. Ce lo racconti?
“Certo, sono moto di grossa cilindrata, 1.290 cc di derivazione KTM, un gran bel motore che va gestito nel layout della moto. Abbiamo lavorato sull’integrazione di alcune tecnologie, come i fari, tutta la parte del cruscotto, era quasi come fare l’interno di un’auto”.
Poi avete lavorato su altri progetti?
“Praticamente l’intera gamma di CFMOTO è passata da noi e ci abbiamo lavorato, alcuni progetti più di altri”.
Modena 40 è iniziato come studio di design poi è cresciuto anche un ufficio tecnico e oggi è l’European R&D di CFMOTO. Ci racconti come vi state strutturando?
“Siamo partiti con l’idea di fare belle moto, di fare un lavoro dove anche la parte tecnica è necessaria, perché non facciamo styling ma design e l’integrazione dell’area tecnica è importante. Siamo cresciuti, abbiamo imparato e oggi il nostro reparto di ingegneria è sia un supporto tecnico per i designer, sia un supporto tecnico per l’Headquarter CFMOTO ad Hangzhou”.
Qual è il rapporto tra CFMOTO e KTM? Fate riunioni anche a Mattighofen?
“Il rapporto è quello di una forte joint venture. CFMOTO produce per KTM e c’è una bella collaborazione. Noi siamo in contatto diretto con Salisburgo, dove si trova il nostro vice presidente vendite EU (Markus Ferch), ma anche con CFMOTO North America e ovviamente Hangzhou, dove c’è l’headquarter. Con loro discutiamo e pianifichiamo sui nuovi prodotti: è un’azienda, un network globale, e noi di M40 sulle due ruote giochiamo un ruolo importante”.
Qual è la filosofia con cui nasce la 800NK?
“Il progetto nasce dall’esperienza della MT che a sua volta nasce dalla base KTM. Con NK abbiamo seguito un approccio diverso dalla Duke, che ne fornisce la base tecnica, cercando di darne una sua identità, che mi permetto di dire che non è banale, e poi a livello di contenuto tecnico abbiamo sfruttato al massimo quello che la piattaforma ci offriva”.