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BMW: “Percorriamo altre strade”

Stefano Ronzoni, direttore BMW Motorrad Italia: “La G 310 R ci avvicinerà ai giovani e sarà venduta a un prezzo giusto” – “Il successo della Africa Twin non ci ha sorpreso. Abbiamo le nostre contromisure” – “50.000 moto richiamate, la sicurezza viene prima di tutto

Faccia a faccia con Stefano Ronzoni, direttore BMW Motorrad Italia

Stephan Schaller, il gran capo della divisione moto di BMW, ha annunciato di voler raggiungere quota 200.000 moto e scooter venduti entro l’anno 2020. Impresa durissima anche per il vigoroso manager tedesco visto che nel 2015 da Berlino sono stati consegnati in tutto il mondo poco più di 135.000 pezzi. Sono esattamente 136.963: best seller la R 1200 GS con 23.681 immatricolazioni, poi ancora una endurona GS 1200, la Adventure (18.011), quindi la turistica R 1200 RT (10.955), la supersportiva S 1000 RR (9.576) e quinta la R nineT (9.545). Per raggiungere questo imperioso obiettivo l’azienda tedesca, che questo anno festeggia il centenario della sua nascita (ma non quello della prima moto, la R 32 è del 1923), deve  stendere la sua gamma verso altri modelli. Quali e quando? È la prima domanda che poniamo a Stefano Ronzoni, numero uno di BMW Motorrad Italia. La filiale del nostro Paese è al quarto posto nella classifica delle vendite mondiali dietro Germania, USA, Francia (BMW Motorrad Roma è invece la concessionaria che ha venduto il maggior numero di due ruote bavaresi al Mondo nel 2015).
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Quali nuovi modelli (e quando) per raggiungere i 200.000 mezzi venduti entro il 2020?

Ovviamente, i 200.000 pezzi che si vogliono vendere tra quattro anni sono a livello globale. Storicamente l’Europa dovrà fare la sua parte, e l’Italia pure, ma l’espansione riguarda principalmente i mercati asiatici e il Sud America. La nostra gamma di modelli si arricchirà, per cominciare, di quello che avete visto al Salone di Milano dello scorso anno. La G 310 R apre strade che non avevamo ancora battuto e la R nineT Scrambler consolida il successo della prima versione ed aggiunge il nostro interesse verso le moto speciali. Stiamo creando questo filone new heritage, il fascino retrò senza i limiti di una moto vecchia, di una tecnologia non più evoluta. La customizzazione è un unicum importante nel panorama delle moto. Personalmente vorrei  che si potesse fare di più, che fosse permesso all’appassionato di osare rispetto ai vincoli imposti dal Codice della Strada. Le Case, ovviamente, si devono adeguare a questi obblighi, ma comunque bisogna avere un  catalogo enorme di parti speciali perché ognuno deve costruirsi la propria moto”.
 
La G 310 R è…
… una moto interessante che va ad inserirsi in una categoria molto interessante, che ci permette di investire ancora di più nel futuro dei nostri clienti più giovani. Certo, non è facile andare a stimolare le loro esigenze, specialmente in questo momento dove le 'piazze' dove si incontrano le nuove generazioni sono le più varie e sempre di più legate ad aspetti completamente diversi da quelli della mia di generazione. Però, è fondamentale che questi ragazzi almeno si incontrino”.
 
Però occorre anche stimolare i giovani ad avvicinarsi alle moto. Aspettarli nelle concessionarie non basta più.
I digital native, come vengono chiamati questi giovani, non escono nemmeno dalla loro stanza. Bisogna creare incentivi, bisogna dare motivazioni, che nel nostro caso significa nuove moto che possano attirarli. Nelle regole del marketing si dice che quelli capaci creano l’offerta più che soddisfarla, più che rincorrerla. Moto come la 310 sono un primo passo perché hanno un approccio mai impegnativo e vedrete quello che arriverà ai prossimi Saloni da questa famiglia di moto. In più, la 310 sarà venduta a un prezzo giusto”.
 
A proposito di vendite. In cima alla classifica di gennaio c’è stato un ribaltone. Non c’è una R 1200 GS ma la  Honda Africa Twin (come anche a febbraio e a marzo, del resto. Ndr). Sarà così anche alla fine dell’anno?
Il primo mese è presto per dare una vera valutazione sull'andamento delle immatricolazioni, perché grava del 6% sull’intero anno. Se il mercato continuasse con questa progressione avremmo un anno, parlo per tutti, eccezionale. La Honda AfricaTwin è una bella moto che farà molto bene, e la competizione fa bene al mercato. I nostri competitor ormai sono tutti i brand e tutti i modelli, perché con la gamma copriamo una vasta area di prodotto. Con più offerta si crea una sana competizione che stimola tutti”.
 
Ma questa Africa darà più fastidio alla GS 800 o alla 1200?
La F 800 GS è cambiata dal punto di vista estetico, è una moto matura con i suoi pregi e con un ciclo di vita ben determinato. Ci aspettavamo di essere attaccati e prenderemo le nostre contromisure. Vedrete…
 
Lo scooter? Dovevate osare di più col cambiamento dei nuovi C 650 Sport e GT.
Abbiamo fatto un passo avanti dal punto di vista tecnologico, risolto i vari inconvenienti del passato e la qualità percepita è migliore. Proporremo una serie di eventi per farli provare, per far capire quanto siano migliorati. Lo scooter per noi è un pilastro della strategia delle nostre vendite in ambito urbano. Ci sarà una evoluzione tra gli scooter endotermici e verso il basso di cilindrata: progetti tutti nostri e non assemblati da altri. E non dimenticatevi del C Evolution, anche l’elettrico farà la sua strada”.
 
Però il C Evolution rimane sempre un mezzo di estrema nicchia e il prezzo elevato è un vero deterrente alla sua diffusione.
Quando i volumi di vendita sono limitati i costi sono di conseguenza adatti a queste unità. Bisogna creare i presupposti per poter acquistare un maggior numero di questi veicoli elettrici, ma non dipende solo dal Costruttore, ma dalla capacità di poter veramente usare questi mezzi. E le strutture di ricarica nelle nostre città sono ancora oggi davvero minime. Il prezzo è un aspetto sul quale ragionare, ma banalmente sono le prese elettriche quelle che mancano”.
 
Come è cambiato il mix dei clienti BMW?
Il cliente è sempre in evoluzione. Quando abbiamo lanciato la supersportiva S 1000 RR nessuno pensava che andasse così bene e ha attirato molti che mai avrebbero considerato le nostre moto. E penso anche alla S 1000 XR, una moto versatile, che offre delle sensazioni di guida fantastiche e pure alla nuda S 1000 R che è una moto accattivante per design, prestazioni e prezzo concorrenziale. La nostra gamma è in continuo divenire e la nineT è la dimostrazione che si possono cambiare le prospettive storiche e avere nuovi  motociclisti”.
 
La S 1000 RR vi ha anche riportato alle competizioni mondiali. E pure la filiale italiana era coinvolta in modo impegnativo. Oggi non più.
Oggi la Casa madre non ha più un impegno diretto in Superbike, ha un interessante programma di aiuto ai privati che corrono in tutto il mondo. Però, non è corretto dire che l'Italia non sia più impegnata nella SBK. Ci siamo ancora. Siamo sponsor del team Althea. Lo facciamo insieme alla nostra analoga realtà tedesca, la filiale che vende le moto in Germania, ripeto non direttamente la Casa madre di Monaco. È un bel messaggio di continuità. Certo, non vedendolo nel nome del team viene da pensare che non ci siamo, ma non è vero”.
 
Le vostre moto sono state coinvolte in una campagna di richiamo che ha interessato oltre 50.000 pezzi.
Era necessario per BMW intervenire, perché era prioritario garantire il massimo della sicurezza. Esisteva il rischio che la procedura di rimontaggio dei cerchi, magari anche solo per un semplice cambio gomma,  potesse essere fatta senza gli strumenti e le informazioni corrette da chi è al di fuori dei nostri service. Abbiamo così deciso di cambiare questa flangia al cerchio posteriore per non avere potenziali problemi. È stata un’azione che ha anche permesso di ricontattare clienti che non passavano più dalle concessionarie”.
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