Parlano Andrea Castronovo, guida italiana della Casa tedesca, e Andrea Buzzoni, direttore commerciale
Obiettivi della guida BMW
OBIETTIVI DELLA GUIDA BMW Andrea Castronovo ha 40
anni e una
carriera in Renault, Michelin, Ferrari. Guida BMW Italia da giugno 2007.
Ci riceve con un sonoro “Puntiamo alle 150.000 moto
attaccando
nuovi segmenti: subito la SBK”. Dopo anni di Ferrari, Castronovo da poco
più di un anno è seduto sulla poltrona più alta di BMW Italia, da cui governa
come un antico governatore romano la provincia delle 4 ruote e la provincia,
più piccola ma assai turbolenta, delle 2 ruote. Dotato di dimensioni tedesche,
stretta di mano poderosa e controllo di un certo numero di lingue, in un
certo senso riassume in sé gli obiettivi di Bmw: crescita vigorosa e
internazionale.
Con obiettivi ambiziosissimi.
Dottor Castronovo, l’annuncio ha sorpreso un po’ tutti: BMW vuole
arrivare
a 150.000 moto nel 2012. Missione impossibile?
“Partiamo dalle attuali 100.000 moto, una dimensione per noi già
straordinaria.
Ma la nostra clientela è in costante aumento, e abbiamo una strategia precisa:
consolidare la nostra leadership nei segmenti tourer e “GS” –
che definirei
un segmento a sé – e attaccare nuovi segmenti. Cominceremo dalle
supersportive,
con il progetto SBK che avete già intravisto.”
Senza timori
SENZA TIMORI Non temete il calo
del mercato?
“Il mercato 2007 sopra i 500 cc è calato del 4,9%. Sopra i 750 cc, però,
le vendite sono cresciute: infatti BMW sta crescendo nonostante il mercato
sia stazionario. Nel 2007 abbiamo raggiunto l’11,3% del mercato italiano:
un record assoluto, e sopra i 750 siamo addirittura al 23%.”
Diremmo soprattutto grazie alla GS...
“La GS è una moto totale che ha attratto a sé nuovi clienti. Quindi non
è più una moto enduro, ma una moto di un segmento che non esisteva. Costituisce
da sola il segmento, è per questo che pesa oltre il 30% del nostro
immatricolato.”
Nuovi concetti
NUOVI CONCETTI C’è spazio per tirar
fuori dal cappello altre moto che inaugurino nuove tendenze?
“Sono convinto di sì, e fa parte del nostro DNA sviluppare nuovi concetti
di mobilità su due ruote. O magari più di due, come ha fatto Piaggio. Noi
abbiamo in mano qualcosa di molto forte, ma è un progetto a medio/lungo
termine.”
Fate travaso tecnologico dalle auto?
“Direi di no: c’è una tecnologia di base che viene poi declinata per
le 2 o per le 4 ruote. Noi abbiamo ABS, ASC, ESA che non sono trasferimenti
diretti dalle 4 alle 2 ruote, ma idee tradotte in sistemi diversi. La moto
è rimasta più indietro in tema di sicurezza, ma recupereremo terreno, agendo
anche sulla leva dell’abbigliamento: abbiamo appena avviato una
collaborazione
in merito con il Politecnico di Milano.”
Ed è vero che rinasce il C1?
“Il C1? C’è già, lo fa Citroën! Scherzi a parte, per il momento
l’obiettivo
è di espandere l’enduro e attaccare il segmento SBK. Sugli altri segmenti
per ora non dico nulla, ma se un segmento è interessante non chiudiamo
certo gli occhi. Abbiamo idee forti, di cui non posso però anticipare né
il numero di cilindri né il numero di ruote.”
Pionieri: il signor Motorrad
PIONIERI: IL SIGNOR MOTORRAD Questi
i due slogan del giovane manager Andrea Buzzoni:
“Siamo
pionieri nella sicurezza attiva” - “Allargheremo ancora la gamma 800
”. Buzzoni è in BMW da fine 2004 come Direttore Commerciale, e da poco
più di un anno è a capo di BMW Motorrad Italia dopo aver ricoperto ruoli
di rilievo nelle strutture commerciali di Benelli (1997- 2001) e Ducati
Germania (2001-2004). Nonostante la giovane età l’aspetto è quello di
un dirigente BMW: ma il vestito elegante non ce la fa a soffocare la vitalità
dell’appassionato. Cominciamo da qui, allora: con il progetto Superbike
che è appena uscito allo scoperto, dopo che gli iniziali progetti di sbarco
in MotoGP sono rientrati. Per ora si sa poco: motore 4 in linea e sospensioni
tradizionali; e poi?
“Le ultime BMW sportive sono state sempre originali, ma in questo caso
abbiamo voluto mantenere per la moto uno schema di base allo stato
dell’arte
di quello che oggi il mercato si aspetta da una supersportiva. Quindi
l’aspetto
della moto sarà meno innovativo; ma sotto la pelle ci sarà tantissima
elettronica.
Sfrutteremo a fondo le nostre competenze e le applicheremo a tutti i reparti
della moto… ma non posso dire di più. Certamente è per noi una sfida
difficilissima
anche commercialmente: i giapponesi sono fortissimi, e nel segmento
l’innovazione
e la performance pesano moltissimo. Noi entriamo con l’umiltà degli ultimi
arrivati, ma anche con l’ambizione di chi sa di offrire un pacchetto di
prestazioni e tecnologia di livello assoluto. Parteciperemo al Mondiale
nel 2009, entro l’anno produrremo i 1.000 pezzi che commercializzeremo
poi nel 2010.”
Sarà una HP? Ci si chiede se la HP diventerà la vostra “M” a due
ruote.
“Al momento l’HP è declinata in tre varianti tutte boxer, e non è
previsto
che la 4 cilindri SBK sia marchiata HP. Anche perché sarà già caratterizzata
a sufficienza…”.
Sportiva di carattere
SPORTIVA DI CARATTERE Ma questa
fortissima spinta in direzione dello sport non rischia di stravolgere la
vostra immagine?
“È un problema che ci siamo posti fin dal 2004. Ci siamo dati la regola
di equilibrare lo sviluppo del prodotto su due binari: uno è quello della
tradizione storica BMW, con il suo target di cliente e la sua filosofia,
in cui abbiamo evoluto l’offerta in termini di prodotto e di servizi.
L’altro è il binario dei prodotti innovativi, pensati per allargare la
percezione del Marchio senza stravolgerla. Ogni tre anni facciamo analisi
estensive sul marchio BMW, e nel 2007 avevamo non solo il miglior riscontro
in assoluto sul mercato italiano, ma anche il migliore di sempre per BMW!
Siamo cresciuti in modo equilibrato sia tra i clienti tradizionali che
fra i giovani, come confermano le nostre vendite che sono aumentate: il
mercato BMW si è allargato, non spostato.”
Crescita programmata
CRESCITA PROGRAMMATA Eppure i numeri
continuano a farli i “soliti noti”: R1200GS, R1200R, Adventure,
R1200RT,
K1200R.
“Tenete conto che dal 2004 abbiamo avuto un’esplosione della gamma
spettacolare,
senza precedenti nella storia: da 4 a 6 modelli ogni anno, metà nella gamma
tradizionale e metà in segmenti nuovi. Segmenti in cui facciamo numeri
forse bassi in assoluto, ma di rilievo se pensiamo che la F800S ha il 20%
del suo mercato e la F800ST vende più di un’icona come la Honda VFR. Oggi
questa fase di offensiva così forte si chiude: di qui al 2012 lanceremo
meno modelli, non più di 2 o 3 all’anno; ma saranno modelli mirati al
mercato del sud Europa (Italia, Francia, Spagna), dove abbiamo avuto la
crescita maggiore. Per esempio cresceremo nelle naked, dove abbiamo per
ora solo alto di gamma: la R1200R e la K1200R, il nostro maggior successo
tra le moto innovative che ha superato anche le varie Monster S4 e Speed
Triple.”
Quindi vedremo altre 800 dopo la GS?
“Al momento non ci sono segmenti che possiamo lasciare scoperti, specie
in un mercato importante come quello italiano.”
La vostra gamma non è già abbastanza ricca?
“Abbiamo 22 modelli, 24 considerando anche le versioni depotenziate. Nei
prossimi anni come ho detto razionalizzeremo la gamma: meno modelli, con
più attenzione ai segmenti importanti. Certo è che la crescita la dobbiamo
fare sulla conquista, entrare in segmenti per noi nuovi imponendo la forza
dell’identità BMW.”
Errori di percorso
ERRORI DI PERCORSO Per la legge
dei grandi numeri, grandi vendite implica anche più difettosità. Pare che
la serie F sia particolarmente soggetta…
“Sì: del resto con 17 nuovi prodotti in 4 anni, e anche motori nuovi,
i rischi si corrono per forza. Abbiamo avuto problemi di qualità, ma minimi
rispetto ai passi avanti che abbiamo fatto; e soprattutto, credo che abbiamo
saputo risolverli con la massima rapidità ed efficienza. Ci abbiamo investito
molto, e la soddisfazione dei clienti è stata in linea con le loro aspettative,
che sono superiori a quelle nei confronti degli altri Marchi. Da 2 anni
è partito un progetto centrale di analisi della qualità, che già nel 2007
ha già portato ai primi miglioramenti della nostra affidabilità.”
Qualche errorino, però, c’è stato: le mono sono arrivate quando la loro
onda era già passata…
“Forse, ma considerando la dimensione della nostra crescita ci stava.
Inoltre l’Italia non è tutto il mondo: in USA e Australia le mono off-road
e scrambler piacciono molto. Poi non escludo che in chiave di mobilità
urbana non sia una motorizzazione particolarmente intelligente, e in prospettiva
potrebbero ritrovare consensi.” …e la R1200ST è finita fuori
produzione.
“Beh, quella è stata una moto… audacissima. Piaceva a pochi, ma chi
l’ha
comprata l’ha apprezzata moltissimo; e poi è nata alla fine del ciclo
del motore R1150. Tutto era contro di lei.”
Nuovo (moto)ciclo
NUOVO (MOTO)CICLO Alla fine del
suo ciclo sembra arrivata anche la K1200LT: è vero che la prossima ammiraglia
sarà a 6 cilindri?
“È una voce che gira da un po’: non posso confermarla. Né
smentirla.”
Con il bicilindrico parallelo e questo ipotetico 6 cilindri mettete in
discussione un bel po’ di “dogmi” Bmw. Anche le vostre
tipiche sospensioni
alternative sono scomparse sulle HP.
“In BMW non ci sono dogmi. Noi crediamo nel Telelever e nel Duolever,
ma le usiamo solo in quei veicoli dove pensiamo diano effettivamente un
vantaggio; dove invece non c’è, non lo facciamo.”
Sicurezza elettronica e di mercato
SICUREZZA ELETTRONICA E DI MERCATO
E i vostri dispositivi elettronici? Stanno piacendo?
“Sì: puntiamo sui sistemi di sicurezza attiva ormai da decenni e i
risultati
si vedono. Il loro gradimento è in costante aumento, soprattutto grazie
al passaparola di chi li ha, o li ha provati nei nostri demo ride.”
Sembrano più optional “da tedesco”.
“E invece stanno funzionando anche in Italia. I tedeschi sono molto seri,
ma anche in Italia la sensibilità ai temi della sicurezza sta aumentando.
Da noi chi va in moto è mediamente un po’ più giovane, anche perché stiamo
vivendo una specie di età dell’oro: tutti sanno chi è Valentino Rossi,
sempre di più vanno a lavorare in scooter rendendosi conto di quanto è
comodo e i giornali sono pieni di gente che va in moto: calciatori, attori,
persino nelle pubblicità di moda. C’è tutto un altro entusiasmo.”
Un mondo di strategia
UN MONDO DI STRATEGIA Come funzionerà
la convivenza fra la Husqvarna e la G450X?
“La G450X è stata deliberata prima che si profilasse l’acquisto di
Husky.
Per il momento si è deciso di mantenere le BMW fuoristrada e le Husqvarna
completamente separate quanto meno a livello di marketing: anche se ci
sarà, come ovvio, un certo travaso tecnologico.”
Quindi concessionari diversi. La G450X dove verrà venduta?
“In tutti i nostri concessionari che si mostreranno disponibili a
interpretare
quel prodotto secondo le regole del suo segmento e del suo mondo. Abbiamo
un 15-20% della nostra rete che viene dal mondo fuoristrada, ed è già in
grado di farlo; gli altri non li spingeremo: decideranno loro. Il prezzo
della moto, comunque, sarà piuttosto competitivo.”
E il motore prodotto nel Far East? Non è strano per una moto che fa pochi
pezzi andare a fare il motore da chi comunque non aveva mai fatto niente
di simile?
“In Kymco abbiamo trovato un partner di estrema qualità. Questa
partnership
è al momento specifica su questo prodotto, non è detto che si estenda ad
altri progetti: dubito che il boxer o il 4 cilindri lasceranno mai la
Germania!”
Eppure siete già andati in Cina per produrre il motore della G650 Scrambler,
il cui listino è sceso di 1.000 euro: è la prima volta che una BMW scende
di prezzo.
“BMW, anche se posizionata più in alto, a livello di volumi guarda ai
giapponesi, che sono favoriti dal forte deprezzamento dello yen; nelle
auto invece concorriamo con altri tedeschi, a pari condizioni.
L’abbassamento
di prezzo della XCountry però non ha niente a che vedere con il
l’approvvigionamento
dalla Cina ma, piuttosto, con la volontà di non sovrapporla alla nuova
F650GS bicilindrica. In linea generale, comunque, questo percorso è
imprescindibile
per chi opera nel settore metalmeccanico. Per noi non si tratta solo di
comprare in Cina, ma di costruire là. Abbiamo cambiato completamente il
modo di lavorare dei nostro partner (Loncin, ndr) per raggiungere gli stessi
standard di Berlino pur partendo da componentistica cinese.”
E non abbasserete di prezzo altri modelli.
“Non è in atto alcuna strategia di abbassamento dei listini. Preferiamo
aumentare i contenuti: agli acquirenti della XCountry 2007 offriremo una
giornata alla BMW Academy a Vairano. Andando a cercarli uno per uno: in
BMW siamo fatti così.”
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