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Waterland: la strada più ripida d’Inghilterra

La seconda parte del nostro viaggio nell’Ovest della Gran Bretagna. Oltre a laghi, pascoli color pistacchio, chilometri di muretti a secco, pecore paffute, isolati cottage, il nostro viaggio ci porta a percorrere la strada inglese più ripida
1/21 Il nostro viaggio nella Lake District inglese. La Side Gates Road, che conduce allo spettacolare Wrynose Pass, è un nastro d'asfalto più sottile del torrente che lo costeggia

Dai pascoli all'Hardknott Pass

La prima parte del nostro viaggio vi ha mostrato alcune fra le strade più belle da percorrere del "regno dell'acqua". Ora vi mostriamo la strada più ripida della Lake District e i suoi scenari da favola. Rimante connessi, nei prossimi giorni pubblicheremo la terza e ultima parte del viaggio.

Il punto più alto d'Inghilterra

La strada che costeggia la foresta è stupenda da guidare: asfalto ben curato che ci culla con i suoi saliscendi e curve dolci che si tuffano in un paesaggio decisamente bucolico. La percorriamo tutta fino a Oxen Oark, dove decidiamo di tagliare verso ovest seguendo la Bessy Bank Ln, una strada così sottile da sembrare incredibile che sia asfaltata. O, più che altro, che sia a doppio senso! Il termine “asfalto” qui sfiora l’eufemismo: sassi, terra e sterpaglie varie infatti invadono l’unica carreggiata, raccontandoci di un percorso utilizzato soprattutto da mezzi agricoli e greggi di pecore. Imboccare la A5084 verso Torver ci rincuora, riprendiamo a guidare normalmente e, beh, a questo punto ci viene voglia di un bel passo, cosa non facile visto le “bassitudini” delle colline che ci circondano.

Invece di passi ne attraversiamo addirittura due, uno di seguito all’altro e uno più stupefacente dell’altro. Per raggiungerli seguiamo la bella linea d’asfalto della A593 e, alla prima deviazione utile, imbocchiamo la Side Gates dove un cartello ci avvisa che nei prossimi chilometri troveremo una pendenza del 30%. La strada è sempre più stretta (malediciamo i pochi camper che incrociamo e che bloccano completamente il traffico, di per sé davvero esiguo) e, in men che non si dica, ci ritroviamo a procedere a zigzag su e giù per i fell tra le valli di Little Langdale e Eskdale, che si aprono alla nostra sinistra, mentre a destra siamo accompagnati dalle sfumature delle rocce che spaziano dal color pistacchio di un’erba bassa e fitta al giallo scuro delle sterpaglie. I due passi Wrynose e Hardknott hanno ben 2 primati: con i loro 393 metri ognuno sono i più alti del Regno Unito e si pongono nella strada più ripida del Paese. Mentre saliamo incrociamo un’auto che si è evidentemente ribaltata da poco (per fortuna sembrerebbe senza conseguenze per chi si trovava all’interno), davvero in alcuni tratti la pendenza è pazzesca. E pensare che questa strada era già in epoca romana l’unica via di collegamento tra le valli centrali del Lakeland e i porti lungo la costa della Cumbria e veniva percorsa con cavalli da soma carichi di merce.
In cima all’Hardknott giacciono, infatti, le suggestive rovine di una fortezza romana, dove ci fermiamo a godere il privilegio di un pomeriggio senza pioggia e senza nuvole, con una vista che arriva fino al mare. Una volta giunti a Eskedale Green, decidiamo che vogliamo vedere la costa da vicino, anche se pochi turisti si prendono il disturbo di andarci ma, a parte la voglia di regalare alle moto un po’ dell’asfalto perfetto della A595, quello che ci spinge è il desiderio di trovare punti di vista diversi dal solito. In effetti la litoranea che corre alta sopra al Mare d’Irlanda è un’esperienza interessante: da un lato c’è il panorama offerto dall’acqua, dall’altro le scoscese alture del Distretto dei Laghi, d’una bellezza immensa e maestosa. Certo, la tentazione di imbarcarci verso l’Isola di Man è forte ma, ovviamente, quello che ci manca è il solito fattore tempo. Così ci accontentiamo di sapere che è lì, a poche miglia nautiche da noi. Mentre guidiamo tranquillamente, diretti a Keswick, lungo strade secondarie senza nome, ci imbattiamo in un cartello che indica una strada laterale, con su scritto “Loweswater”. Non è nel nostro programma e non abbiamo mai sentito parlare di questo lago nelle guide che abbiamo letto per prepararci al viaggio, due ottimi motivi per puntare le ruote delle Triumph proprio verso quella stradina. L’asfalto è compresso tra due file infinite di rocce poggiate una sull’altra e, per quanto i muretti a secco siano affascinanti, tolgono anche quel poco di visuale che ci sarebbe. Insomma, dobbiamo guidare lentamente su questa incantevole striscia d’asfalto.
Il Lake District, quando è bello, è uno dei posti migliori in cui perdersi, ma questo in cui ci troviamo è uno degli angoli più intimi nei quali ci siamo imbattuti finora. La linea verde dell’erba è interrotta giusto da un paio di fattorie, ma la sensazione è che lì non ci passi davvero mai nessuno. Quando arriviamo nei pressi del Loweswater e del vicino Crummock Water, siamo in una vallata stupenda, protetti da colline grandiose e inondati dal sole, che da queste parti è una rarità. Serve altro per essere felici? Cockermouth non è molto distante e merita sicuramente una visita, anche se ci spinge di nuovo verso nord. Adagiata sulle sponde del fiume Cocker, nel 2009 fu gravemente danneggiata da una terribile alluvione ma, come spesso accade in questi casi, l’enorme lavoro di ristrutturazione che ne è seguito ha restituito al mondo una cittadina riportata ai suoi splendori georgiani, con un centro storico delizioso. Se questo non bastasse a convincervi, sappiate che qui c’è la sede della Jenning’s Brewery, paradiso degli amanti delle "real ale". Il rinomato birrificio, attivo dal 1874, è visitabile con guida (lun.-sab. alle 12 e alle 14, ingresso 8 £ ) e all’Old Cooperage Bar potrete gustare la dorata Cocker Hoop, la classica Bitter e, soprattutto, la Sneck Lifter (ovviamente se non vi rimettete alla guida subito dopo!). Cockermouth è anche famosa per aver dato i natali a William Wordsworth e la casa, in fondo alla Main St., in cui è nato e cresciuto è stata mantenuta esattamente com’era, un processo di musealizzazione unico nel suo genere.

L'articolo completo, con tanto di suggerimenti su dove dormire e mangiare, è stato pubblicato su Motociclismo - Settembre 2017.
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