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L'incidente di Salom: i dubbi di Valentino Rossi

L'incidente che ha causato la morte di Salom a Barcellona, secondo l'analisi delle telemetrie diffuse dal Team SAG, è stato causato da un errore di Luis in frenata. Ma alcuni piloti, tra cui Valentino Rossi e Aleix Espargaro, restano dubbiosi sulle reali cause della caduta fatale, avvenuta al Montmelo durante le prove della Moto2. Le dichiarazioni

Rossi: "A mio parere le cause potrebbero essere altre"

Qualche giorno fa l’analisi della telemetria, svolta da parte del Team SAG sulla Kalex di Luis Salom, ha svelato la causa dell’incidente fatale al Montmelo. Alcuni piloti hanno però espresso qualche perplessità al termine dei test del Motomondiale in Catalunya. A detta del team, come potete leggere qui, si sarebbe infatti trattato di un errore del pilota che, in concomitanza di una irregolarità dell’asfalto, ha ritardato la frenata di ingresso alla curva 12, agendo sulla leva con 9 metri di ritardo rispetto agli altri giri. Al di là della staccata che ha innescato la tragedia, il problema delle irregolarità dell’asfalto sui circuiti condivisi dalla MotoGP e dalla Formula 1 è nota (le piste coinvolte sono Montmelo, Red Bull Ring, Silverstone, Sepang e Austin). Le monoposto, con il loro carico aerodinamico, causerebbero delle depressioni durante i ripetuti passaggi in pista, con il conseguente avvallamento della parte di circuito interessata; un problema che va aggravandosi con il passare degli anni soprattutto dove, come in Catalunya, l’ultimo rifacimento dell’asfalto risale al 2007. La teoria dell’avvallamento non ha convinto, però, qualche pilota della MotoGP, che non si è trovato d’accordo sulle cause della morte del giovane pilota della Moto2.

Fra quelli che si sono espressi in merito c’è Valentino Rossi: “Personalmente ritengo che le cause dell’incidente siano strane e tutt’ora non mi do una spiegazione univoca; è stato tutto molto strano. Luis ha colpito le protezioni a una velocità troppo elevata per trattarsi di un errore di valutazione sulla frenata di soli nove metri. A mio parere le cause potrebbero essere altre ma non ho visto la telemetria, non la guarderò”.

Fra gli altri anche Aleix Espargaro ha dato la propria opinione: “Tutti noi amiamo correre su piste perfettamente in piano e lisce; tuttavia non se ne conta neanche una nel Motomondiale. Tutte le piste hanno delle irregolarità e quella del GP della Catalunya è forse la più dissestata. Sono però convinto che l’incidente non si sia verificato a causa dell’avvallamento sul tracciato in concomitanza con l’ingresso della curva 12”.

Queste sono, invece, le parole del Direttore del circuito spagnolo, Joan Fontserè: “Franco Uncini (rappresentante della FMI alla Commissione per la Sicurezza) è stato tre volte qui in Catalunya lo scorso gennaio per discutere e ratificare i miglioramenti in vista del Motomondiale. La curva 12 non è mai stata oggetto di discussione e non è stata menzionata fra le possibili curve a rischio in nessuno degli incontri. In ogni caso il circuito resta a completa disposizione per ulteriori accertamenti”.

Un week end davvero amaro quello al Montmelo, dove la maggior parte dei vincitori della classe MotoGP, Moto2 e Moto3 ha reso omaggio al giovane collega scomparso (cliccando qui trovate le dichiarazioni dei protagonisti della classe regina, qui invece quelle dei medici che hanno cercato di salvarlo). Sicuramente si discuterà a lungo di quanto accaduto e il primo appuntamento che i piloti avranno per cercare delle soluzioni in favore dell’aumento della sicurezza in pista sarà quello offerto dalla Commissione per la Sicurezza in programma ad Assen, in vista del prossimo appuntamento del Mondiale.
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