Incentivi per le moto fino a 60 kW - 81,5 CV: è legge con il voto di fiducia al Senato
Gli ecoincentivi si possono richiedere per l’acquisto di una moto nuova omologata Euro 3 fino a 60 kW (81,5 CV) di potenza. Il Senato ha detto sì alla questione di fiducia posta dal Governo (la quindicesima di quest’anno) sugli emendamenti fatti il 23 marzo dalle commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera al ddl per la conversione in legge del decreto salva-auto.
Incentivi per le moto fino a 60 kw - 81,5 cv: è legge con il voto di fiducia al senato
Roma 8 aprile 2008 – Gli ecoincentivi si possono richiedere per
l’acquisto
di una moto nuova omologata Euro 3 fino a 60 kW (81,5 CV) di potenza. Il
Senato con 164 sì, 119 no e 2 astenuti ha detto sì alla questione di fiducia
posta dal Governo (la quindicesima di quest’anno) sugli emendamenti fatti
il 23 marzo dalle commissioni riunite Finanze e Attività produttive della
Camera al ddl per la conversione in legge del decreto salva-auto. Fra i
vari emendamenti era previsto quello anticipato dal Sottosegretario Castelli
a Motociclismo il 27 febbraio, che estende il contributo finora erogato
per la rottamazione di ciclomotori e motocicli Euro 0 e Euro 1 e
l’acquisto
di un veicolo targato nuovo omologato Euro 3 dalla precedente limitazione
di cilindrata a 400 cc al nuovo tetto di potenza massima di 60 kW. La nuova
limitazione consentirà di sfruttare l’incentivo per l’acquisto di
moto
e scooter con una maggiore scelta di modelli, indicativamente fino a 700
cc. Le agevolazioni sono valide per i contratti stipulati dal 7 febbraio
al 31 dicembre 2009, con la condizione che l’immatricolazione sia
effettuata
entro il 31 marzo 2010. Si può godere delle aggevolazioni anche in caso
di stipula di contratti di locazione finanziaria. Con il voto di fiducia
si sono esclusi a priori altri emendamenti, non infrequenti nel ricorso
alla procedura ordinaria, che avrebbero comportato un’ulteriore dilazione
della conversione in legge del decreto e il rischio di decadenza, per il
superamento del termine prescritto di sessanta giorni. Nella riunione del
23 marzo Enzo Raisi (Pdl), uno dei membri della Commissione, aveva definito
la nuova misura “un segnale per uno dei settori più importanti del Paese,
visto che gli unici concorrenti alle moto giapponesi restano le due ruote
italiane”.