Statistiche web
29 September 2012

In Inghilterra meno morti per incidenti in moto

Per il secondo anno, in Inghilterra diminuisce il numero di motociclisti morti sulle strade. Però sale il numero di incidenti con feriti gravi. La causa principale? Gli automobilisti non vedono i motociclisti

In inghilterra meno morti per incidenti in moto

 

Nel 2011 il numero di motociclisti morti a seguito di incidenti stradali è diminuito in Inghilterra del 10%, e già era diminuito del 15% nel 2012. Addirittura, se si confronta il dato 2011 con la media del periodo 2005-2009, il calo è del 33%. Diminuisce anche il numero di incidenti per km percorsi dai motociclisti, con un calo dell’11% tra 2010 e 2011. In compenso aumentano del 6% gli automobilisti morti per incidente stradale.

NON SOLO BUONE NOTIZIE

Tutto bene quindi?  Non proprio, perché in realtà il numero totale degli incidenti che hanno coinvolto motociclisti è aumentato dell’8%, cosa che ha fatto lievitare del 10% il numero di feriti gravi. Ma il peggio lo scopriamo quando andiamo ad analizzare la causa più frequente degli incidenti tra auto e moto: il 48% sono causati da distrazione dell’automobilista! Anzi, la distrazione è la causa principale di incidente per tutti i veicoli, tranne per le moto, che vanno per terra per “perdita di controllo” o perché vittime della distrazione altrui.

EVITIAMO LE FATALITÀ USANDO IL CERVELLO

Insomma, i motociclisti inglesi sono più attenti agli altri utenti della strada durante la guida, ma purtroppo questo non basta. A volte ci si sopravvaluta, a volte si subisce un’azione altrui, a volte le condizioni della strada fanno perdere il controllo della moto. Fatto sta che per un motociclista il rischio scivolata, con conseguenze gravi, è sempre in agguato. La diminuzione delle morti dice molto sull’aumentata attenzione alla sicurezza nell’abbigliamento e nei sistemi di protezione passiva. Il resto lo può fare solo il cervello di chi guida. I motociclisti mettano ancora più attenzione e prudenza, gli automobilisti si sveglino dal torpore e comincino a considerare seriamente che… esistiamo.

Tags

© RIPRODUZIONE RISERVATA