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04 March 2009

Il prototipo di Shigeru Hasegawa ripropone la carenatura integrale. Nella storia tanti i progetti simili

Shigeru Hasegawa, un giapponese trapiantato da 30 anni a Milano, che ha brevettato una moto con carenatura integrale, che è un veicolo semplice ed economico, lungo 208 cm in versione monoposto e 240 cm in versione biposto, che si guida come un comune scooter, si può parcheggiare nelle aree riservate alle moto, e riesce persino a salire sul marciapiede. Ve la mostriamo.

Il prototipo di shigeru hasegawa ripropone la carenatura integrale. nella storia tanti i progetti simili





Milano 4 marzo 2009
- A mezzo secolo dalla sua scomparsa (fu bandita dalle corse alla fine della stagione 1957), la carenatura integrale potrebbe tornare non a fini aerodinamici ma per la buona protezione che offre. A crederlo è Shigeru Hasegawa, un giapponese trapiantato da 30 anni a Milano, che ha brevettato e si è costruito a fini dimostrativi una moto carrozzata. Ci hanno provato in molti, ma secondo Hasegawa sempre con l’approccio sbagliato: veicoli pensati per avvicinare le automobili (ricorderete forse la svizzera Peraves), con dimensioni (e magari anche numero di ruote) intermedie tra una moto e un’automobile: inguidabili.
La proposta di Hasegawa non ha, volutamente, nulla di rivoluzionario: si tratta di un veicolo semplice ed economico, lungo 208 cm in versione monoposto e 240 cm in versione biposto, che si guida come un comune scooter, si può parcheggiare nelle aree riservate alle moto, e riesce persino a salire sul marciapiede. Caratteristiche nominalmente interessanti, in attesa di approfondire le quali vi mostriamo in anteprima il prototipo: in quanto tale, il suo aspetto è ancora provvisorio. Hasegawa assicura che la maneggevolezza del suo prototipo è rilevante, cosa che verificheremo quanto prima. I primi commenti che si possono fare riguardano la buona compattezza del mezzo, anche se due parti essenziali del brevetto non sono ancora state realizzate: quella per garantire l’accessibilità (sul prototipo si “sale” dall’alto) e quella per la stabilizzazione a bassa velocità, realizzata non per via meccanica ma poggiando i piedi a terra. Hasegawa ha trovato un buon interesse per le sue idee ma al momento, anche a causa della crisi, nessun finanziatore per proseguire nello sviluppo del prototipo. Gli facciamo i nostri auguri in attesa di poter provare questo singolare mezzo.
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