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Il Parco Nazionale Svizzero della Val Monastero

Da Tirano si giunge in Svizzera attraverso il Passo del Bernina e si torna in Italia con il Maloja.

DA TIRANO AL PASSO DEL BERNINA

DA TIRANO AL PASSO DEL BERNINA Italia, Svizzera e Austria intrecciano i loro confini in una zona particolarmente ricca di bellezze paesaggistiche ed attrattive turistiche. La partenza del nostro viaggio avviene da Tirano (Sondrio), in prossimità della frontiera tra Italia e Confederazione Elvetica. Appena passato il confine, comincia la salita verso il Passo del Bernina. La strada è molto suggestiva; costeggia il lago di Poschiavo e, passata l’omonima cittadina, si addentra in un territorio sempre meno colonizzato dall’uomo. Alle case si sostituisce la vegetazione e, con l’aumentare della quota, compaiono le rocce e la neve anche a primavera inoltrata. La strada che porta al passo è stretta e ripida ma ben pavimentata. Arrivati in vetta facciamo una sosta. La temperatura è di pochi gradi, i 2.330 metri di altitudine e la giornata di tempo coperto ci regalano un ultimo scampolo di inverno. Il panorama sulle cime circostanti, che sfiorano i 4.000 metri è emozionante e l’arrivo del Bernina Express, il trenino rosso della Ferrovia Retica, rompe il silenzio. Lo spettacolo ha dell’incredibile, il piccolo treno si inerpica sul passo senza percorrere gallerie e gli ingegneri hanno dovuto arrangiarsi per permettergli di guadagnare quota; l’esempio più evidente è il viadotto elicoidale nei pressi di Brusio.

LIVIGNO

LIVIGNO Varchiamo ancora la frontiera per rientrare in Italia e in breve arriviamo nella cittadina di Livigno che è zona extradoganale. Obbligatorio fare il pieno, con la benzina costa meno di un euro al litro, e dare un’occhiata alle vetrine dei negozi che, grazie alla riduzione d’imposta, offrono prezzi decisamente convenienti. Ripartiamo da Livigno e purtroppo inizia a tenerci compagnia una pioggia intermittente ma abbastanza intensa. Arriviamo rapidamente al tunnel di Munt la Schera che dal 1968 mette in comunicazione la valle di Livigno con la bassa Engadina. Passiamo ancora una volta la frontiera italo-svizzera e percorriamo la galleria, ben tenuta e ben illuminata, che sbuca sulla strada per Zernez.

VAL MUSTAIR

VAL MUSTAIR Noi però voltiamo a destra imboccando la Val Mustair. La strada corre attraverso il Parco Nazionale Svizzero, costeggiata dal fiume Rom. Vale la pena di rinunciare a fare due pieghe per godersi al piccolo trotto il paesaggio circostante. Il parco, istituito addirittura nel 1914, è protetto da qualunque intervento umano e quindi la natura si gestisce autonomamente con i tempi ed i modi che le sono propri. Se si decide per un’escursione a piedi è consigliabile munirsi di un binocolo: si potranno vedere alcuni dei 1.900 cervi e 1.700 camosci che popolano il parco. Da citare, anche è se difficile vederle, le sei coppie di aquile reali che dominano i cieli della valle. Arriviamo fino a Mustair e ne approfittiamo per visitare la cittadina. La pioggia lascia il posto a squarci di sereno che regalano colori e panorami d’eccezione. Le precipitazioni dell’ultimo periodo hanno reso la vegetazione rigogliosa ed il verde delle piante contrasta col bianco delle cime ancora innevate.

VAL VENOSTA

VAL VENOSTA Subito dopo Mustair attraversiamo ancora una volta la dogana, in direzione Italia, e pieghiamo sulla sinistra percorrendo la Val Venosta. Siamo in Alto Adige e dirigiamo verso nord alla volta del confine con l’Austria. Arriviamo rapidamente nei pressi di Resia costeggiando il lago naturale di San Valentino e quello artificiale creato con una diga nel 1950. Questo bacino sommerse il paese di Curon Venosta di cui è ancora visibile il campanile che emerge dalle acque. La Val Venosta termina qui e i doganieri austriaci non ci degnano di uno sguardo quando attraversiamo ancora una volta il confine.

DAL PASSO FINSTERMUNZ A SCUOL

DAL PASSO FINSTERMUNZ A SCUOL Il breve tratto di strada che percorriamo in territorio austriaco ricomincia a salire dopo la cittadina di Nauders e ci conduce al passo Finstermunz attraverso il quale rientriamo in territorio elvetico. La discesa fino al paese di Martina è piuttosto tortuosa; poi la strada si fa larga e piuttosto veloce conducendoci rapidamente a Scuol. Il fondovalle è ampio ma le montagne che lo circondano, alte tutte più di 3.000 metri, sembrano a portata di mano. Il tempo è migliorato e il sole che tramonta regala continui giochi di luci e ombre. A Scuol ci aspetta la sosta per la notte; abbiamo perso il conto di quanti passi e di quante volte abbiamo varcato confini oggi ma i chilometri in totale non sono stati molti. Scuol è una cittadina ordinata e tranquilla come ci si aspetta da questa zona della Svizzera. Si può passeggiare godendosi le facciate decorate delle case oppure impegnarsi in attività più avventurose come il rafting sul fiume Inn (affluente del Danubio), le escursioni in mountain bike oppure semplici camminate di diversa lunghezza e difficoltà. Da non perdere le splendide terme, col bagno romano irlandese. Lo spettacolo che ci si presenta al risveglio è perlomeno strano, vista la stagione. Il forte vento porta un pulviscolo di neve che fa l’effetto di una nevicata sebbene ci sia uno squarcio di sole.

ARDEZ, GUARDA E ST. MORITZ

ARDEZ, GUARDA E ST. MORITZ Riprendiamo la strada in direzione di St. Moritz e invece di seguire la scorrevole provinciale, percorriamo la più stretta, e male asfaltata, strada a mezza costa che attraversa i paesi di Ardez e Guarda. Soprattutto quest’ultima merita una visita. Le piccole case sono tutte decorate con motivi geometrici o con scene di vita rurale e religiosa; si cammina in un silenzio che diventa irreale quando inizia una copiosa, vera, nevicata! Il repentino peggioramento del meteo ci consiglia di riprendere la strada del fondovalle e in breve arriviamo a St. Moritz. La differenza con i luoghi visitati finora è netta. Autobus arancioni attraversano la rinomata località e le vetrine che si affacciano sulla strada principale recano gli stessi marchi che si incontrano in Via Montenapoleone a Milano o in Via Condotti.

PASSO DEL MALOJA

PASSO DEL MALOJA Visto il maltempo, preferiamo dirigerci verso il Passo del Maloja che con i suoi 1.815 metri di altitudine ci dà qualche garanzia in più rispetto al più alto Bernina, attraversato all’andata... Verso l’Italia il tempo migliora e dopo aver attraversato per l’ultima volta in questo viaggio la frontiera italo-svizzera puntiamo su Chiavenna. Pizzoccheri in vista!

COME ARRIVARE E INFO UTILI

COME ARRIVARE E INFO UTILI

Da Milano SS 36 in direzione Lecco. Arrivati sul lago è possibile proseguire sulla scorrevole superstrada o percorrere il lungolago. A Piantedo prendere la SS38 in direzione Sondrio-Tirano. È anche possibile proseguire sulla SS36 fino a Chiavenna e da lì verso il passo del Maloja, percorrendo il giro in senso inverso rispetto a quanto fatto da noi. Strade a pedaggio: tunnel di Munt la Schera (7 euro). Numerose informazioni si possono trovare sul sito dell’ente turismo svizzero www.myswitzerland.com/it/welcome.cfm e per informazioni più dettagliate su Scuol e sull’Engadina all’indirizzo www.scuol.ch.

 

DOVE DORMIRE

-Hotel Belvedere ****, Scuol, Tel. +41 (0)818610606, www.belvedere-scuol.ch  Costruzione tipica, riammodernata in modo sobrio e funzionale. Collegamento diretto con le terme.

-Hotel La Collina **, Scuol, Tel. +41 (0)818640393, www.collina-scuol.ch.

 

DOVE MANGIARE

-Restaurant Conrad CH-7550 Scuol, Tel. +41(0)81 864 17 17 .

-Peder Benderei CH-7550 Scuol, Tel. 081 864 15 33. Caffè pasticceria dove è possibile gustare sia il pane, sia i dolci tipici della zona, oltre a snack salati.

-Restaurant Engiadina St. Moritz, p.za da Scuola, Tel. +41 833 3265. In pieno centro, fa un’ottima fonduta.

 

DA NON PERDERE

Il monastero di San Giovanni a Mustair è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco e merita una visita. Si può ammirare, in particolare, quello che è ritenuto il più grande ciclo di affreschi medievali del nono secolo oltre agli affreschi romanici realizzati a cavallo tra il dodicesimo e tredicesimo secolo.

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