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Il nostro Fuorisalone: la “Tendata Metropolitana”

Stanote ci ritroviamo in vetta al Monte Stella per passare la notte insieme e guardare la città dell’Expo da un punto di vista inconsueto. La “Montagnetta di San Siro”, parco caro agli sportivi, per una volta sarà “conquistato” dai motociclisti

Il nostro fuorisalone: la “tendata metropolitana”

di Paola Verani e Mario Ciaccia

 

Praticamente il Monte stella è l'unico posto di Milano con salite e vette (se non consideriamo quelle dei nuovi grattacieli). In questo Parco ci hanno organizzato gare di sci con neve artificiale (è qui che Alberto Tomba vinse la sua prima gara importante, guardate il video cliccando qui), gare internazionali di mountain-bike (vi ricordate la Aigor Cup del 1998 con Paola Pezzo come guest star?) e fino agli Anni Settanta era il ritrovo dei crossisti milanesi. Per questo noi di Motociclismo, che la “Montagnetta” ce l'abbiamo nel DNA, sognavamo di farci una Tendata. Nella notte tra il 7 e l'8 novembre 2014 (quindi stanotte), in occasione dell'Eicma. Perché Milano non è solo da bere, ma anche da “tendare”. E noi ci abbiamo preso un po’ gusto nel rendere accessibili ai nostri lettori luoghi che non lo sono. Lo abbiamo fatto con la Forca della Spina (PG) per il primo raduno della community di Motociclismo All Travellers (che fino a quel momento era “esistita” solo sulla pagina Facebook Motociclismo All Travellers e sul sito www.motociclismoalltravellers.com ), lo facciamo ora con questo giardino urbano.

 

LE NOSTRE MOTIVAZIONI

Ci sono posti che appartengono al nostro patrimonio ma che non abbiamo la possibilità di vivere come ci piacerebbe (Forca della Spina) oppure che appartengono al nostro quotidiano e che non abbiamo mai visto nell'ottica dell'evasione, del viaggio (Monte Stella). Le nostre Tendate vogliono essere occasioni anche di riscoperta (guardate la gallery).

La moto generalmente viene associata a strade di montagna, divertenti da guidare, non certo a quelle metropolitane piene di traffico. Ma il messaggio che Motociclismo vuole dare è: anche Milano ha la sua montagna e vi vogliamo offrire un colpo d’occhio sulla sua skyline.

 

LA CENA, LE DOCCE, IL PARCHEGGIO

La sera di venerdì 7 novembre, verso le 19, usciremo da EICMA e, in moto, ci recheremo al Monte Stella (dove sarà possibile montare le tende a partire dalle 17.30). Ai piedi di quest’ultimo si trova il ristorante “Spin Shot” (presso il Palabadminton, via Cimabue 24; tel. 02/39484326) dove vi aspetta la “pizzata” (antipasti misti al tagliere, focacce forno a legna, pizza a scelta forno a legna, birra media, seconda birra o dolce a scelta: 25 euro) e dove sarà possibile lasciare le moto (il parcheggio del locale di notte viene chiuso e riaperto alle 9 del giorno dopo). La mattina successiva sarà possibile usufruire dei bagni e delle docce del Centro Sportivo XXV Aprile (via Cimabue 24), pagando 2 euro. Altrimenti sulla “Montagnetta” si trovano dei bagni chimici permanenti. Si dovranno smontare le tende entro le 12 dell’8 novembre.

Per partecipare alla cena e usufruire del parcheggio è necessaria la prenotazione tramite e-mail (motociclismoalltravellers@edisport.it).

 

RISPETTO PER L’AREA VERDE

Il Monte Stella è un parco di Milano quindi richiede un comportamento consono: non è possibile transitare con le moto (le lasceremo alla base del monte e ne porteremo in vetta qualcuna solo ai fini del servizio fotografico), non è possibile picchettare le tende e neppure accendere fuochi. Non sarebbe neppure possibile montarci le tende ma il Comune di Milano ci ha permesso di farlo riconoscendo l’intento turistico e sociale della nostra iniziativa.

 

SONO BENVENUTE ANCHE LE BICI!

Vogliamo aprire l’evento anche alle biciclette: sia perché, per una notte, vogliamo dare la possibilità al più alto numero di milanesi di poter vivere l’atmosfera del raduno, dell’accampamento nel cuore della loro città, sia perché ci piace pensare all’incontro amichevole di questi due popoli delle due ruote.

 

UN PO’ DI STORIA

Tra il giugno del 1940 e l'aprile del 1945 Milano subì 60 bombardamenti aerei da parte degli Alleati. Iniziarono da parte degli inglesi fin dall'inizio della Seconda Guerra Mondiale e terminarono finché gli Alleati non riuscirono a cacciare i tedeschi via da Milano. Il loro scopo era radere completamente al suolo la città, come stavano facendo in Germania, ma ci riuscirono "soltanto" per un terzo, perché le case erano in cemento e gli incendi facevano fatica a propagarsi. Nonostante gli allarmi aerei funzionassero quasi sempre bene, morirono 2.000 persone. Già all'inizio della guerra era stato indetto un concorso per appaltare a una ditta lo sgombero delle macerie e lo vinse la ditta Romanoni. All'inizio della guerra Milano aveva 1.100.000 abitanti, per cui si può intuire quale immenso volume occupassero le macerie di un terzo della città. L'idea fu quella di accumularle in un unico punto, nella periferia ovest, dove l'architetto Piero Bottoni stava realizzando il quartiere QT8. Bottoni pensò a una montagna alta cento metri, da realizzare sia con le macerie della guerra, sia con parti dei Bastioni. Venne realizzato un "telaio" di terrazze di cemento, in stile piramide maya, da ricoprire con dette macerie (guardate la gallery). Arrivati a quota 56 m, rispetto alla pianura su cui sorgeva, la costruzione venne interrotta perché si registrarono delle spinte sul terreno che avrebbero potuto far crollare i condomini sul lato est della "montagna", in via Isernia. Venne realizzata una strada che saliva fino in vetta con andamento a spirale e vennero piantati alberi e prati: nacque così uno dei più noti parchi cittadini di Milano. Il suo nome ufficiale è "Monte Stella", in onore di Elsa Stella moglie di Bottoni, ma tutti la chiamano "la Montagnetta". Per chi vive in quest'area è un posto importante: ci si fanno le prime camporelle, si guardano le Alpi quando c'è vento, ci si porta il cane, ci si corre, ci si pedala in mountain-bike sia per allenarsi in salita, sia per fare discese tecniche e difficili. Quando nevica ci si va con gli sci, con la slitta e con lo snowboard.

 

IL RITROVO DEI CROSSISTI

Fino agli Anni Settanta era molto frequentata dai fuoristradisti, sia con le moto da cross sia con quelle da regolarità. Infatti una parte della "Montagnetta" era già stata adibita a parco, ma c'era un versante ancora allo stato brado. Nel maggio del '69, però, Motociclismo pubblicò un articolo (cliccate qui) dove lamentava come la decisione di adibire a parco anche quel versante avesse portato le ruspe a distruggere tutte le piste. L'articolo colpisce perché nel '69 le moto da fuoristrada non erano odiate come oggi, per cui veniva giudicato naturale invocare il Comune di lasciare questa pista a Milano, come se fosse stata una piscina o un campo da basket. Tuttavia, nonostante i toni tragici dell'articolo, fino alla seconda metà degli Anni Settanta le moto da fuoristrada hanno continuato a imperversare. Anzi, in redazione c'è chi si ricorda di averci girato anche fino alla metà degli anni Ottanta, anche se però non c'erano più le piste da cross, ma solo sterrati in mezzo a prati. In seguito le moto sono state ufficialmente vietate.

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