I motociclisti invecchiano di meno, lo rivela lo studio di un medico giapponese
Il dottor Ryuta Kawashima, noto per aver inventato un videogame chiamato Brain training, ha condotto uno studio neurologico, da cui è risultato che pilotare una moto aiuta a mantenersi giovani, perché è un’attività che stimola maggiormente il cervello. L’analisi è stata fatta con strumenti d’indagine scientifica da un’equipe dell’Università di Tohoku, in collaborazione con Yamaha.
I motociclisti invecchiano di meno, lo rivela lo studio di un medico giapponese
Milano 6 marzo 2009 - Il dottor Ryuta Kawashima (nella foto a destra),
già noto per aver inventato un videogame chiamato Brain training, ha condotto
uno studio neurologico, dal quale è risultato che pilotare una moto aiuta
a mantenersi giovani, perché è un’attività che stimola maggiormente il
cervello. L’analisi è stata fatta con strumenti d’indagine
scientifica
da un’equipe dell’Università di Tohoku, in collaborazione con
Yamaha.
Secondo Kawashima “il cervello del pilota si attiva molto di più, anche
perché in moto è richiesto un livello di attenzione più elevato”. Il
campione
dello studio era una popolazione maschile di media età e ha rivelato che:
“in un ambiente comodo e dove è più semplice gestire ciò che succede,
come quello del’automobile, la mente ed il corpo umano tendono a
rilassarsi.
La nostra conclusione finale è che pilotare una moto contribuisce a ridurre
l’invecchiamento, perchè mantiene allenati il fisico ed il
cervello”.
Per il suo studio Kawashima ha scelto 22 uomini con un’età compresa fra
i 40 ed i 50 anni, che hanno utilizzato la motocicletta in passato, ma
non negli ultimi dieci anni. Questa era la modalità di confronto: “Li
abbiamo divisi in due gruppi. Al primo è stato chiesto di utilizzare la
moto quotidianamente per due mesi. Al secondo di utilizzare la bicicletta
o l’automobile. Il gruppo che ha utilizzato la moto ha dimostrato una
maggiore capacità cognitiva nei test neurologici svolti per misurare il
grado di efficienza dei cinque sensi”. Per esempio in un test che
richiedeva
di ripetere una sequenza di cinquanta numeri al contrario i motociclisti
in due mesi hanno fatto un progresso del 50%, mentre chi non guidava una
moto è lievemente peggiorato. Sembra pure che i motociclisti, oltre a migliorare
la propria forma fisica, al termine di una giornata lavorativa risultino
meno stressati.