L’
ergonomia perfetta, i
comandi morbidi e
precisi, la
fluidità
dell’erogazione e la semplicità nel condurla di buon passo senza
patemi
d’animo fanno della VFR una moto “amichevole”. Anche
viaggiando in due
resta perfettamente
godibile e sia la sparata in pista che il
“tappone”
autostradale sono scenari nei quali si trova suo agio.La
velocità
massima
di 245 km/h effettivi e un
tempo di poco inferiore ai 12 secondi
sui 400 m. da fermo, la pongono dietro alla Ducati ST4S (che non fa
della docilità la sua arma vincente) e all’Aprilia Futura (in
accelerazione
e ripresa ma non in velocità massima).
La
coppia massima di 7,7 kgm rilevati alla ruota (a 8.500 giri)
le permettono di riprendere da bassa velocità con vigore, accusando solo
qualche strappo tra i 2.000 e i 3.000 giri.
Il cambio è fluido ed ha innesti precisi,
la frizione è modulabile
e molto
morbida.
Il reparto
sospensioni è caratterizzato da una
taratura tendente
al rigido: nulla che possa definirsi realmente sportivo, ma i tecnici
dell’ala dorata hanno preferito sbilanciarsi verso la solidità e il rigore
direzionale a parziale discapito del confort.
Potente e sicura la frenata. Il sistema
Sport
CBS funziona alla perfezione
e se ne apprezza in questa versione il maggior feeling che trasmette a
chi era abituato a sistemi frenanti tradizionali.
Occorre solo fare
un po’ di attenzione nelle manovre a bassissima velocità (ad esempio
nelle inversioni) dove, pigiando sulla leva del freno posteriore, si aziona
parzialmente anche quello anteriore con l’effetto che lo sterzo sembra
volersi “chiudere”.
Honda dichiara per la nuova VFR un peso di 215 kg a vuoto, che sulla nostra
bilancia corrispondono a
232,6 kg (con tutti i liquidi ma senza
benzina). Pesa più della precedente versione ma guidandola fa pensare
addirittura
il contrario.