Di solito le moto suscitano interesse perché sono divertenti da guidare, o perché sono utili. Il
Super Cub, invece, è un’icona che ha fatto la Storia con la S maiuscola, è il veicolo a motore più prodotto al Mondo:
100.000.000 di esemplari dal 1958 al 2017. Oggi viene costruito in 15 Paesi e venduto in 160.
Due le stranezze: che non sia praticamente mai arrivato in Italia (a parte qualche timido tentativo, sia ufficiale sia parallelo) e che il suo successo sia continuato anche quando ha preso piede lo scooter vero e proprio, più facile da guidare, più pratico, con i vani portaoggetti, il "guscio" più protettivo e il cambio automatico. Il Super Cub, nel corso di questi 60 anni, s’è evoluto pochissimo, crescendo lentamente di cilindrata fino ai 109 cc (la prima versione era di 49 cc), ma mantenendo il cambio rotativo e i freni a tamburo. Quello che vedete qui ne è la cosiddetta versione “post heritage”, da 125 cc e con un freno a disco, ovvero una moto moderna e tutta nuova che reinterpreta i canoni estetici e tecnici dell’originale in chiave europea, più elegante. Si parla quindi di un Super Cub europeo (anche se è stato presentato in Thailandia) e di uno asiatico. Uno è “fighetto”, costoso e punta a un pubblico di estimatori, l’altro è destinato alla massa e continua a costare poco. L’operazione è molto raffinata, perché di fatto sembra in tutto e per tutto quello del ’58, ma con elementi moderni: i fari a led, la strumentazione digitale, il freno a disco anteriore con ABS, l’iniezione, l’avviamento elettrico keyless, i cerchi a razze. Il motore è il 125 cc orizzontale pieno di coppia (per essere un ottavo di litro, eh!) della
Monkey e della MSX. Restano il cambio rotativo (a 4 marce), la catena sigillata e il freno posteriore a tamburo. Honda non punta a fare grandi numeri ed è facile che ci sia chi non capisca questa operazione. Il prezzo, oltre 3.800 euro, è di 800 euro superiore a quello dell’
SH 125 Mode, che è molto più pratico e facile da guidare e di 1.300 euro rispetto al
Vision 110. Se non conosci la storia di questo modello, difficilmente ne capirai il senso. Quello che noi non capiamo è come mai sia monoposto, pur avendo l’ABS. Questo è un grave difetto (anche se, ammettiamolo, con la sella biposto non sarebbe così figo) e lo è anche la mancanza di vani: c’è solo un buchetto sotto la fiancatina destra, accessibile premendo un pulsante sotto la sella, dove si riescono a stipare, a fatica, i documenti.