La Rebel 1100 interpreta in modo molto particolare i dettami estetici delle custom/bobber americane. La grande differenza è nel motore: al posto del classico bicilindrico V longitudinale raffreddato ad aria c'è il bicilindrico parallelo di 1.084 cc dell'Africa Twin, rivisto per la nuova destinazione con una maggior propensione all'erogazione ai bassi. Altro elemento caratteristico, che non appartiene al mondo custom, è il fatto che la Rebel 1100 è disponibile solo con il DCT, il cambio automatico a doppia frizione; infine è progettata con quote "europee", più adatte alla guida sulle nostre strade. Oltre a quanto detto sulle caratteristiche tecniche che la distinguono dalle classiche bobber americane c'è la compattezza: la Rebel è una 1100 ma le quote sono più vicine a quelle di una naked, scelta operata per associare alla guida in relax, tipica delle categoria custom, la possibilità di divertirsi sul misto: obiettivo centrato. A passeggio la Rebel è infatti facilissima, ha la sella bassa, il peso è contenuto (sono 233 kg in ordine di marcia col pieno) e il DCT ti permette di controllare il motore senza pensare a nulla, né in partenza né nella guida. Nella modalità Standard se si usa l'acceleratore con parsimonia il motore viene tenuto a regimi molto bassi, ma se si accelera si passa a regimi medi e medio-alti, validi anche nella guida brillante. La modalità Sport permette di sfruttare le doti dinamiche della Rebel, che si guida con la facilità e l'efficacia di una naked, arrivando presto a strisciare le pedane sull'asfalto, che permettono comunque un discreto angolo di piega (di progetto è 35°). La differenza più importante rispetto alle "nostre" naked è dovuta alla posizione di guida: la sella è decisamente bassa (700 mm dal suolo), le pedane avanzate impongono una postura accucciata e lo spazio a bordo è limitato, più adatto a un rider di bassa statura.
di Aldo Ballerini