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07 November 2002

Honda Dylan 150

L'abito fa il monaco

Dall’@ al Dylan



Conoscete l’Honda @ ? E’ uno scooter moderno e versatile che riscuote un buon successo di vendite. Sulla stessa meccanica Honda commercializza anche il Dylan, dalle linee più slanciate e con prestazioni del tutto simili. Costa oltre 500 euro meno del fratello @ e parecchio meno dei concorrenti diretti.


Se “masticate” un minimo di marketing, avrete sentito parlare di “cannibalizzazione”. E’ il fenomeno che si verifica quando due o più prodotti della stessa azienda, anziché contribuire ad aumentare le quote di mercato della marca, se le sottraggono a vicenda. Qualsiasi azienda cerca di evitare che ciò si verifichi, quindi se Honda ha deciso di costruire due scooter uguali con carrozzeria diversa, l’unico motivo può essere che si rivolga a due target diversi.
Effettivamente le linee sono più slanciate e spigolose, donando un tocco di sportività in più rispetto all’@ e poi c’è comunque il prezzo davvero competitivo a giustificare ancor più questa apparente duplicazione. Ma veniamo al sodo. Come tutti gli scooter di piccola cilindrata il Dylan 150 è destinato al commuting casa-lavoro ed al tempo libero, anche in coppia, per muoversi su percorsi medio-brevi rapidamente e senza l’assillo del parcheggio.
Si siede comodamente grazie alla corretta posizione di sella e manubrio, lasciando spazio dietro lo scudo anche alle ginocchia dei più alti. L’appoggio dei piedi sulla pedana è buono ma non adatto a chi gradisce la guida “sdraiata”. Se ne avvantaggia la precisione dell’avantreno nella guida grazie ad una distribuzione dei pesi piuttosto centrata. Il peso, 123 kg a vuoto, è in linea con i concorrenti.

La tecnica



Il motore di questo versatile scooter Honda è un monocilindrico di 153 cc, 4 tempi, con distribuzione a due valvole e raffreddamento a liquido. Garantisce buone prestazioni sia in accelerazione che in velocità massima. Solo nello spunto da fermo, nei primissimi metri, non è rapidissimo, rifacendosi subito dopo con una buona progressione, anche viaggiando in due.
Le emissioni inquinanti rientrano nei limiti della normativa Euro 2. Tra le frecce al suo arco anche i consumi, contenuti in tutti i frangenti: alla velocità massima (120 km/h indicati, 115 km/h effettivi) si percorrono circa 20 km con un litro di benzina mentre nel ciclo urbano si superano i 27 km al litro. Scarico e meccanica sono molto silenziosi, contribuendo al comfort di marcia.

Il riparo da pioggia e vento è solo discreto
, prezzo da pagare per avere un mezzo agile e minuto che consenta di svicolare negli spazi angusti del traffico cittadino. E’ infatti la guidabilità la prerogativa del Dylan che grazie ad un avantreno svelto ma mai nervoso comunica con precisione cosa stia facendo la ruota anteriore.
Sicuramente un vantaggio, dato che gli pneumatici di serie prediligono la durata al grip (in particolare sul bagnato è bene prestare molta attenzione). Il telaio è ben dimensionato e sufficientemente rigido, supportato da una forcella che svolge egregiamente il suo lavoro. Un po’ sottotono invece i due ammortizzatori posteriori, debolucci nell’idraulica sia in compressione che estensione. La conseguenza è una risposta un po’ brusca sulle asperità più accentuate. Positiva invece la presenza di pneumatici di larga sezione che evitano indesiderati “risucchi” nei binari del tram.

Su strada



Il sistema meccanico di frenata combinata presente sull’@ è presente anche sul Dylan. Il funzionamento è semplice: un’asta collega la leva del freno posteriore a quella dell’anteriore così, frenando dietro, si “pinza” anche davanti. Il risultato è una frenata dolce e precisa, adatta soprattutto a chi, magari ex-automobilista, non è abituato al doppio comando dei freni.
All’anteriore c’è un freno a disco da 220 mm con pinza a due pistocini, al posteriore un tamburo da 130 mm. Buona la modulabilità dell’impianto, solo discreta la potenza. C’è anche il freno di stazionamento, azionabile con una levetta posta davanti alla leva del freno posteriore. Nel vano sottosella c’è spazio per un casco ed in quello nel retro dello scudo trova posto qualche piccolo oggetto.
Abbiamo individuato i concorrenti del Dylan 150 nell’Aprilia Scarabeo 200, Piaggio Beverly 200 e Paggio Vespa ET4 150 (oltre ovviamente all’Honda @ 150). Tutti costano più dello scooter giapponese, quindi, per le caratteristiche viste, il rapporto qualità/prezzo è decisamente favorevole.
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