Dall’@ al Dylan
Conoscete l’Honda @ ? E’ uno scooter moderno e versatile che
riscuote
un buon successo di vendite. Sulla stessa meccanica Honda commercializza
anche il Dylan, dalle linee più slanciate e con prestazioni del tutto simili.
Costa oltre 500 euro meno del fratello @ e parecchio meno dei concorrenti
diretti.
Se “masticate” un minimo di marketing, avrete sentito parlare di
“cannibalizzazione”.
E’ il fenomeno che si verifica quando due o più prodotti della stessa
azienda, anziché contribuire ad aumentare le quote di mercato della marca,
se le sottraggono a vicenda. Qualsiasi azienda cerca di evitare che ciò
si verifichi, quindi se Honda ha deciso di costruire due scooter uguali
con carrozzeria diversa, l’unico motivo può essere che si rivolga
a due target diversi.
Effettivamente le linee sono più slanciate e spigolose, donando
un tocco di sportività in più rispetto all’@ e poi
c’è comunque
il prezzo davvero competitivo a giustificare ancor più questa apparente
duplicazione. Ma veniamo al sodo. Come tutti gli scooter di piccola cilindrata
il Dylan 150 è destinato al commuting casa-lavoro ed al tempo libero,
anche in coppia, per muoversi su percorsi medio-brevi rapidamente e senza
l’assillo del parcheggio.
Si siede comodamente grazie alla corretta posizione di sella e manubrio,
lasciando spazio dietro lo scudo anche alle ginocchia dei più alti.
L’appoggio
dei piedi sulla pedana è buono ma non adatto a chi gradisce la guida
“sdraiata”.
Se ne avvantaggia la precisione dell’avantreno nella guida grazie ad una
distribuzione dei pesi piuttosto centrata. Il peso, 123 kg a
vuoto, è in linea con i concorrenti.
La tecnica
Il motore di questo versatile scooter Honda è un monocilindrico di 153
cc, 4 tempi, con distribuzione a due valvole e
raffreddamento
a liquido. Garantisce buone prestazioni sia in
accelerazione
che in velocità massima. Solo nello spunto da fermo, nei primissimi
metri, non è rapidissimo, rifacendosi subito dopo con una buona
progressione,
anche viaggiando in due.
Le emissioni inquinanti rientrano nei limiti della normativa Euro 2.
Tra le frecce al suo arco anche i consumi, contenuti in tutti i
frangenti:
alla velocità massima (120 km/h indicati, 115 km/h effettivi) si
percorrono circa 20 km con un litro di benzina mentre nel ciclo urbano
si superano i 27 km al litro. Scarico e meccanica sono molto silenziosi,
contribuendo al comfort di marcia.
Il riparo da pioggia e vento è solo discreto, prezzo da pagare per
avere un mezzo agile e minuto che consenta di svicolare negli spazi angusti
del traffico cittadino. E’ infatti la guidabilità la prerogativa del
Dylan che grazie ad un avantreno svelto ma mai nervoso comunica
con precisione cosa stia facendo la ruota anteriore.
Sicuramente un vantaggio, dato che gli pneumatici di serie prediligono
la durata al grip (in particolare sul bagnato è bene prestare molta
attenzione). Il telaio è ben dimensionato e sufficientemente rigido, supportato
da una forcella che svolge egregiamente il suo lavoro. Un po’
sottotono
invece i due ammortizzatori posteriori, debolucci nell’idraulica
sia in compressione che estensione. La conseguenza è una risposta un
po’ brusca sulle asperità più accentuate. Positiva invece la presenza
di pneumatici di larga sezione che evitano indesiderati “risucchi”
nei
binari del tram.
Su strada
Il sistema meccanico di frenata combinata presente
sull’@ è presente
anche sul Dylan. Il funzionamento è semplice: un’asta collega la leva
del freno posteriore a quella dell’anteriore così, frenando
dietro,
si “pinza” anche davanti. Il risultato è una
frenata dolce e precisa,
adatta soprattutto a chi, magari ex-automobilista, non è abituato al doppio
comando dei freni.
All’anteriore c’è un freno a disco da 220 mm con pinza a
due pistocini,
al posteriore un tamburo da 130 mm. Buona la modulabilità
dell’impianto,
solo discreta la potenza. C’è anche il freno di
stazionamento,
azionabile con una levetta posta davanti alla leva del freno posteriore.
Nel vano sottosella c’è spazio per un casco ed in quello nel
retro
dello scudo trova posto qualche piccolo oggetto.
Abbiamo individuato i concorrenti del Dylan 150 nell’Aprilia Scarabeo
200, Piaggio Beverly 200 e Paggio Vespa ET4 150 (oltre ovviamente
all’Honda
@ 150). Tutti costano più dello scooter giapponese, quindi, per le
caratteristiche
viste, il rapporto qualità/prezzo è decisamente favorevole.
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