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Honda Dominator scrambler by Anvil: Madunassa!

Una vecchia enduro di inizio anni 90 viene sottoposta alla cura radicale dai ragazzi della Factory milanese. Il risultato è una scrambler essenziale e sanguigna, con tutti i marchi di fabbrica Anvil

Honda dominator scrambler by anvil: madunassa!

parlato, in riferimento soprattutto all’utilizzo delle BMW serie K con motore a sogliola e delle enduro monocilindriche anni 80/90 (in fondo alla pagina un elenco delle più interessanti) come base per moto uniche. Seguendo proprio quest’ultima tipologia di moto, oggi parliamo dell’ultima nata in casa Anvil Motociclette: la Madunassa. Anzi, precisamente “ANVIL MOTOCICLETTE /// seiemmezzo /// MADUNASSA”, scritto esattamente così (il nome è un’espressione in evidente dialetto milanese, quella che si è lasciato andare il cliente quando ha visto la moto finita...).

 

TUTTO CAMBIATO

Si tratta di una scrambler realizzata partendo come base da una Honda Dominator del 1991 fornita da un ex pilota di motard. Il motore è stato lasciato standard, verniciatura a parte, ma intorno al glorioso monocilindrico è cambiato tutto (guardate la gallery). Innanzitutto il filtro dell’aria e lo scarico, sostituiti rispettivamente con un’unità K&N e con un impianto home made by Anvil. Poca cosa rispetto al trattamento riservato al resto della moto, che è stata “completamente sventrata”, come ci dicono in Anvil. La parte posteriore del telaio è stata “lavorata” per cambiare la linea della moto in maniera drastica, con un assetto più rialzato dietro e un “lato B” più corto, vuoto ed essenziale. Via il serbatoio originale e il parafango posteriore, rimpiazzati rispettivamente con quello di una scrambler anni 60 e un elemento fatto a mano in alluminio. La sella, con chassis in alluminio appoggiato su telaietto in acciaio inox, ha il rivestimento in pelle bovina, ovviamente lavorata a mano, mentre per i gruppi ottici Anvil ha adottato la propria tipica soluzione “low cost” di elementi reperiti al mercatino (come del resto il serbatoio). Il manubrio è un Renthal verniciato in nero e dotato di manopole a botticella, mentre le pedane sono artigianali e fatte in casa.

 

SCRAMBLER CON SANGUE MOTARD

Parlando della ciclistica, la forcella è di serie ma stata pesantemente rivista, con una taratura che, senza peli sulla lingua, è definita “very hard”. Le ruote sono state invece sostituite con cerchi da 17” provenienti da una motard che calzano pneumatici tassellati. L’aspetto è decisamente massiccio, in contrasto con la forcella “lunga” e apparentemente esile.

 

LOOK DI FAMIGLIA

La verniciatura è by Anvil e segue lo stile della Casa (già visto sulle special che vi abbiamo presentato), che abbina il nero opaco praticamente dappertutto alla porzione di serbatoio col metallo spazzolato a vista. Questa finitura è riservata anche alla griglia para calore sul lato destro, al parafango posteriore e al numero sulle tabelle laterali, che più vintage non si può.

Come tutte le Anvil, la Madunassa non è una show bike, ma viene usata. Come vedete nelle foto della gallery, la moto è tutta sporca di fango. Questo perché ha fatto 70 km in mulattiera tra Bobbio e il passo del Penice. Ci sembra, per finire, una scrambler ancor più rustica e spartana della ARD (su base Triumph), una moto che non sfigura affatto di fianco alle altre realizzazioni della Casa, in stile Café Racer: la Selvatica, la Mille ELR e la Cinquecento Nk-a.

 

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