Stradale dallo spirito sportivo
Una volta in movimento, ci accorgiamo che
la protezione
aerodinamica
è ottima, la visibilità degli specchietti è soddisfacente e il comfort
di marcia è discreto.
La posizione di guida è molto più raccolta che in passato, per via delle
pedane più alte e del manubrio molto arretrato. Ciò comporta una
leggera
interferenza tra gomiti e ginocchia compensata però da incavi del
serbatoio
che sembrano modellati direttamente sulle gambe del pilota.
Le prime
impressioni in rettilineo, vengono letteralmente spazzate via al primo
inserimento in curva.
La CBR600RR chiude così velocemente la linea impostata che
ci ritroviamo
sul cordolo interno senza volerlo. Stessa storia alla curva successiva,
e mentre rialziamo la moto per evitare la linea bianca, pensiamo cosa possa
combinare questa Honda con dei veri pneumatici da gara.
L'avantreno
ha una capacità di stringere la corda e di dare confidenza al pilota
imbarazzante
per qualsiasi avversaria. Anche dando la classica "manata"
al gas, in uscita di curva la moto non si scompone, non perde motricità
nemmeno volendo esagerare. La buona maneggevolezza e i freni, ottimi, completano
il quadro di una moto che
ciclisticamente non sembra avere punti deboli.
Solo tre dettagli non ci hanno pienamente soddisfatto: la forcella è abbastanza
cedevole, il cambio ha avuto un'incertezza nel passaggio dalla quarta alla
quinta e il motore, da 1.000 a 3.500 giri indicati, è più pigro nell'erogazione
rispetto alle concorrenti dirette (
Ya
maha
YZF-R6 su tutte).
Oltre i 3.500 giri, il motore della RR sale con ben poche incertezze fino
a quota 9.000. Oltre questo valore, l'allungo fino al taglio del limitatore
(15.400 giri indicati) è rabbioso come solo il
"636"
della Kawasaki può vantarsi
di essere. Yamaha, Honda, Kawasaki: da più di un mese ormai, le tre nuove
600 giapponesi si rincorrono per il mondo alimentando la "fame"
del confronto, ma anche per noi, che le abbiamo provate a settimane di
distanza l'una dall'altra e in
condizioni molto differenti, è difficile
sbilanciarsi in un pronostico azzeccato.
Non vi resta che aspettare,
a breve su Motociclismo, il verdetto del cronometro.