In attesa di presentare i nuovi motori
bialbero, nel 1975 Honda sottopose a restyling la fortunata serie delle
4 cilindri in linea. Nacque così la serie Super Sport che si rivelò però
un flop commerciale.
Per contrastare l’aggressiva concorrenza
di Yamaha, Suzuki e Kawasaki, nel
1975 Honda realizza, dalla CB
750, la 750 Super Sport. L’operazione aveva già funzionato realizzando
dalla CB 350 la 400 SuperSport, quindi c’erano i presupposti per replicare
ancora una volta l’operazione, allestendo
dalla CB 550 Four
(derivata
direttamente dalla 500 Four) la 550 SuperSport, più sportiveggiante.
In Italia non venne apprezzata (a differenza che negli Stati
Uniti),
soprattutto dal
l’importatore Honda che infatti ne distribuì
pochissime.
L’incremento di cilindrata rispetto alla 500 venne ottenuto aumentando
l’alesaggio da 56 a 58,6 mm senza toccare la corsa, sempre di 50,6 mm.
La potenza rimase di
50 CV, ottenuta
però a 8.500 giri anziché 9.000, la coppia invece aumentò da 4,2 a
4,4
kgm (sempre a 7.500 giri) per effetto dell’incremento di cilindrata.
La velocità massima dichiarata era di
164 km/h. Le caratteristiche
tecniche erano identiche alla CB 550, ciò che cambiava era l’assetto e
l’estetica, caratterizzate, la prima da
pedane arretrate e manubrio
più basso, la seconda dal bel
sistema di scarico 4-in-1 con collettori
e silenziatore cromati ed in corpo unico (soggetto però a brunitura
a causa dell’assenza dei tubi coassiali interni a quelli cromati).
Come su tutte le moto degli anni Settanta
c’era la rassicurante presenza della
leva di avviamento che per
essere usata costringeva però a sollevare la pedana destra, appunto perché
arretrata rispetto alla CB 550 Four. Bello anche il
tappo carburante
a scomparsa, nascosto sotto ad uno sportellino con serratura sul dorso
del serbatoio.