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di Riccardo Villa
03 September 2023

Honda sta sviluppando una moto ibrida innovativa

Il brevetto di Honda mostra due motori elettrici e uno a combustione per sviluppare una moto ibrida dal funzionamento piuttosto complesso ma che promette ottime rese

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Quando si parla di ibrido si associa il termine al mondo automobilistico, poiché dopo la rivoluzionaria Toyota Prius che per prima ha equipaggiato questo sistema, con gli anni tutti o quasi i produttori di auto hanno iniziato a sviluppare motori "misti" da installare su alcune auto della propria gamma, arrivando ai giorni nostri in cui la maggior parte di essi utilizzano questa tecnologia.

Nel mondo moto l’ibrido è ancora per lo più sconosciuto, poiché la tendenza al rinnovamento dei classici propulsori endotermici sta spingendo in direzione della mobilità 100% elettrica. Ci sono stati però dei tentativi da parte di alcune case, come ad esempio Piaggio che nel 2008 presentò l’ibrido plug-in MP3, utilizzando una doppia motorizzazione da installare sullo scooter. Più recentemente invece è stata la Casa di Akashi a riportare questo tema nel mondo delle due ruote grazie al progetto Ninja HEV, un modello sviluppato sulla base della sportiva 650 di Kawasaki la cui propulsione farebbe affidamento su un motore termico ed uno elettrico, che a seconda degli utilizzi possono funzionare in contemporanea oppure autonomamente.

I nuovi brevetti Honda mostrano un’architettura più comlessa del sistema Kawasaki, con vari layout che combinano un motore a combustione con due gruppi motore/generatore elettrici, insieme a un cambio epicicloidale e un cambio manuale multirapporto. I disegni mostrano due differenti soluzioni per il motore termico: il primo sembra somigliare al bicilindrico parallelo da 750 cc utilizzato nella gamma X-ADV e NC750 , mentre il secondo sembra essere un propulsore più compatto, forse monocilindrico. Anche per quanto riguarda le disposizioni dei due motori elettrici ci sono due differenti idee. Tuttavia, qualunque sia la versione scelta, le basi del funzionamento saranno le stesse.

Honda collega i due motori elettrici e il motore a combustione tramite un riduttore epicicloidale o "planetario", una soluzione molto simile alla trasmissione utilizzata sulla Toyota Prius. Non c'è frizione tra il motore e la trasmissione, ma gli ingranaggi planetari consentono di guidare la moto nella sola modalità elettrica, in quella ibrida oppure con il solo motore a combustione.

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Il motore elettrico principale, contrassegnato con MG1 nei disegni, è collegato alla corona dentata del gruppo epicicloidale. Il secondo motore, MG2, è collegato al pignone al centro, e anch'esso direttamente collegato al gruppo riduttore che aziona la ruota dentata anteriore, quindi gira sempre quando la ruota posteriore è in movimento, fungendo sia da generatore che ricaricare le batterie o come motore per alimentare la ruota.

Il sistema crea una trasmissione a variazione continua: il motore a combustione può mantenere la sua velocità che lo rende più efficiente, mentre la velocità di uscita della trasmissione viene modificata regolando la velocità del motore principale (MG1). Questo serve per ottenere il massimo rendimento da ognuno dei motori. Si tratta di un meccanismo piuttosto articolato, che potrebbe essere installato su una crossover da viaggio, (NT1100 o Africa Twin) che dovrà però essere sviluppata ad hoc per via della configurazione del propulsore e delle batterie necessarie.

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