Nei giorni scorsi Honda ha depositato il brevetto di un nuovo motore per moto a fasatura variabile. La Casa di Tokyo, pioniera di questa tecnologia nel campo auto, sta dunque pensando di travasare l'esperienza fatta con le 4 ruote nel campo moto. È vero che già la VFR800F è dotata di una tecnologia simile, ma in quel caso si tratta di un "semplice" circuito elettroidraulico che attiva o disattiva la pressione della camma sulla valvola, selezionando quella più adatta al regime del motore. I disegni depositati ora ci mostrano qualcosa di nuovo.
Nel campo moto ci sono già alcuni esempi di Case che hanno utilizzato la fasatura variabile nei propri motori per aumentarne il rendimento:
Ducati con il motore DVT della Multistrada e della Diavel,
Kawasaki fin dalla GTR1400 del 2007,
Yamaha con il VVA degli scooter N-Max 125-155 e Tricity 155 e sulla
nuova YZF-R125, fino ad arrivare alle ultime
BMW R 1250 e
S 1000 RR.
Analizzando i disegni depositati notiamo che il nuovo motore Honda mostra una configurazione più simile al
propulsore ShiftCam di BMW rispetto al tradizionale sistema
VTEC. Come nel motore bavarese anche sulla nuova unità di Tokyo la fasatura variabile funziona spostando l'albero a camme principale in modo da far entrare in funzione una seconda camma dal profilo diverso ai regimi più alti. Troviamo dunque due diverse camme, una per i bassi regimi e una per gli alti. Lo spostamento da una all'altra avviene grazie ad una scanalatura a forma di spirale sull'albero, che lo obbliga a scorrere da un lato o dall'altro in base al regime di rotazione (nella gallery qui sotto i segreti del motore BMW).