COME VA IN CITTÀ Iniziamo a prendere confidenza con la Headbanger Gipsy Soul sulle strade del centro di Milano. L’attraversamento della città mette a dura prova la resistenza del pilota: tombini e selciato sono mal filtrati dalle sospensioni, con limitata escursione, che trasmettono tutto sulla schiena del pilota. In compenso la Gipsy Soul pare insensibile alle giunzioni longitudinali dell’asfalto e ai binari del tram, che digerisce senza scomporsi o seguirne il solco. Anche la manovrabilità è buona, garantita da un baricentro molto basso e da tanta leva al manubrio. Attenzione però a dove si mettono i piedi: se toccare terra non è un problema per nessuno (la sella è a soli 665 mm dal suolo, la più bassa tra le moto di serie provate da Motociclismo), la trasmissione primaria del motore, sul lato sinistro, è solo parzialmente coperta. Perciò, niente pantaloni svolazzanti: si rischia di vederseli sfilacciare dal vorticoso turbinio della frizione a secco… Il motore, “vecchia scuola” non solo nell’aspetto, alle basse andature non è dolcissimo, strattona un pochino: il carburatore a valvola piatta favorisce le aperture decise, ma nella marcia in città rende il twin poco trattabile. Appena si esce dal centro abitato però, lo S&S tipo Shovelhead si trasforma: ha una gran coppia e spinge forte sin da subito: a 2.000 giri si hanno già a disposizione oltre 100 Nm. Il range è limitato, come è normale in un bicilindrico a corsa lunga come questo: appena oltre i 4.500 giri interviene il limitatore che “taglia” bruscamente. Ma la corretta rapportatura consente di godere dell’erogazione corposa in ogni marcia, senza dover scalare continuamente per sorpassi o riprese. Il cambio merita un elogio: gli innesti hanno una corsa un po’ lunga, ma sono sempre precisi e morbidi, anche in scalata. Addirittura in partenza ci saremmo aspettati l’inserimento della prima accompagnato dal solito, sonoro “clonk!” dei motori di questo genere. Invece l’innesto è così dolce che dobbiamo vedere sparire la spia del folle sulla strumentazione per renderci conto di aver inserito il rapporto. Un plauso anche alla frizione, che stacca bene, è modulabile e non troppo dura da azionare; non tanto, almeno, da affaticare nei continui stop & go cittadini.