Harley Davidson Sportster XL 1200R Roadster
Rinnovamento della gamma Sportster
Come è cambiata
Per il 2004 il rinnovamento della
gamma Harley Davidson tocca la serie Sportster, modello di accesso nel
mondo della Casa di Milwaukee. Motori e telaio sono più performanti e le
vibrazioni ridottissime. La 1200 di questo test costa 11.650 euro.
La prima Sportster risale al 1957
come risposta americana alle potenti bicilindriche 650 inglesi. Da
allora molte versioni si sono succedute ed il miglioramento è stato
continuo ma senza stravolgimenti, nel pieno rispetto della filosofia
costruttiva Harley Davidson.
Per la Casa Americana la Sportster è un modello
fondamentale
in Italia, rappresentando circa la metà delle immatricolazioni e per il
2004 la gamma si articola ancora nelle due cilindrate 883 e 1200,
la più “piccola” in versione base e Custom, la 1200 in
versione
Custom e Roadster. Sono queste ultime due le protagoniste del test
avvenuto in Austria in occasione della European Bike Week.
La Sportster non vibra più. Il motore
non è più fissato rigidamente al telaio ma con smorzatori in gomma e
braccetti di ritegno, un sistema già in uso su altre H-D ed anche Buell.
Siccome però il propulsore non è più elemento stressato della ciclistica,
il telaio è stato irrobustito con tubi della culla dal diametro maggiore
ed attacco del forcellone ridisegnato e con nuovi cuscinetti che
garantiscono maggiore solidità all’insieme.
L’impianto frenante è a doppio
disco solo sulla 1200 Roadster, a disco singolo su tutte le altre.
Dall’esperienza Buell arrivano le nuove teste Hi-Flow ad alta
efficienza,
con relative valvole, molle e coperchi in due pezzi. Per ottenere più coppia
e potenza, ci sono alberi a camme dal profilo rivisto, pistoni
ridisegnati e più leggeri raffreddati da getti d’olio sotto il cielo,
nuovi segmenti, bielle alleggerite ed una nuova accensione
elettronica.
L’affinamento ha interessato anche l’alettatura dei cilindri
in
alluminio, ridisegnata per migliorare il raffreddamento. Il regime di
fuorigiri
è così passato da 5.500 a 6.000 giri.
L’albero motore lavora su nuovi cuscinetti di banco a sfere
come sui motori Harley di maggior cubatura.
Per ridurre le perdite per pompaggio è stata migliorata la ventilazione
dei carter ed i trafilaggi dovrebbero essere stati eliminati grazie alle
nuove guarnizioni. Per ridurre lo sforzo di azionamento della frizione
c’è una molla di contrasto più tenera.
Il serbatoio dell’olio (la lubrificazione
è a carter secco) non è più in metallo bensì in plastica ed occultato dai
fianchetti. E’ chiuso da un nuovo tappo a scatto. I coperchi
dei carter hanno una nuova forma ed in tema di qualità percepita, già alta
sulla serie precedente, ci sono cablaggi più ordinati e razionali.
Ancora in tema di ciclistica, c’è da rimarcare
l’adozione del nuovo pneumatico posteriore da 150 mm con parafango
allargato, mentre all’anteriore la ruota è da 19 pollici sulla
Roadster (e sulla 883 base che hanno cerchi in lega a 13 razze) e da 21
pollici a raggi sulle Custom (con cerchio posteriore lenticolare).
Come va
In sella alla 1200 Roadster si sta comodi, la
posizione di
guida è un buon compromesso tra comfort e controllo della
moto.
All’alimentazione delle Sportster provvede un singolo
carburatore.
I motoristi H-D spiegno che non è previsto l’utilizzo dell’iniezione
elettronica perché le prestazioni ottenute con il carburatore sono più
che adatte alla filosofia del modello ed alla necessità di contenere le
emissioni inquinanti entro i limiti di legge, inoltre è anche un
componente
dal costo più contenuto.
La Roadster è l’unica a montare il contagiri, strumento
peraltro poco utile su queste moto perché la generosa coppia invita
ad usare poco il cambio e comunque a passare velocemente ai rapporti superiori,
certi di trovare sempre una spinta vigorosa, anche da regimi molto
bassi.
Le Harley non sono moto per guidare sportivamente ma non bisogna cedere
all’idea che con una Sportster non si possa divertirsi anche guidando
allegri.
L’inserimento in curva è preciso e senza scompensi di assetto ma
l’angolo
di piega raggiungibile è abbastanza limitato (silenziatori a destra
e cavalletto a sinistra). Non pensiate che stiamo esagerando cercando in
una moto ciò per cui non è nata perché in realtà le Sportster concedono
alla guida allegra più di quanto ci si aspetterebbe e di Harleysti
che “strapazzano” le loro moto anche sui percorsi tutte curve ne
conosciamo
più di qualcuno.
Quanto alla frenata abbiamo trovato un impianto sicuramente più
soddisfacente sulla Roadster, dotata di doppio disco, mentre sulle
883 e sulla 1200 Custom ci vorrebbe un po’ di potenza in più nelle
decelarazioni
più decise.
Un’altra nota decisamente positiva deriva dall’assenza di
vibrazioni
fastidiose. Il sistema di “isolamento” del propulsore lavora a
meraviglia
e la Sporster corre liscia sull’asfalto come mai vi aspettereste da un
V2 a 45°…
Fine delle “good vibrations” allora? Niente affatto, sono
scomparse
solo quelle di frequenza fastidiosa ma le piacevoli pulsazioni del bicilindrico
più famoso del mondo si sentono ancora tutte!
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