Ogni volta che sul mercato arriva un nuovo modello, parte dell'attenzione cade inesorabilmente sul fronte dell'usato, ancora di più se, come nel caso della Honda CB500X, l'ultimo modello rappresenta un importante passo avanti: ha la forcella a steli rovesciati, il freno anteriore a doppio disco e un forcellone rivisto negli spessori e nella flessibilità.
Insomma, un po' come accadde nel 2016 quando arrivò la seconda versione, questa volta la tentazione di andare diretti sul nuovo è forte. Il "vecchio" ha comunque un paio di assi da giocarsi: il risparmio economico in primis e in secundis la certezza di evitare possibili "magagne" tecniche del nuovo.
Negli anni passati la CB500X non ha mai denunciato difetti strutturali e i richiami ufficiali hanno sempre coinvolto un numero contenuto di esemplari. Nel suo piccolo, comunque, la moto soffre di vibrazioni su pedane e manubrio dai 5.500 giri/min (presenti soprattutto a velocità autostradali) e d'innesti delle marce poco fluidi.
Per capirci, la piccola crossover giapponese ha una affidabilità elevata, confermata dalle tante moto usate con oltre 50.000 chilometri sulle valvole e dai tanti commenti positivi che si possono leggere sui forum. Che raccontano di una moto infaticabile, robusta, magari non troppo potente e un po' piccola per chi fa del turismo in coppia, ma affidabile, piacevolmente divertente e versatile.
Giudizi che valgono qualsiasi sia l'anno di produzione, ma soprattutto per i my 2019- 2021, quelli con la ruota da 19".
Quale scelgo?
Da tutto questo una sorta di sentenza: se siete in cerca di una prima moto (con cui crescere e magari poi da rivendere facilmente) o di un mezzo meno impegnativo - e costoso - delle grosse maxi, la CB500X è una certezza.
Il primo consiglio potrebbe essere quello di puntare su un modello non troppo datato, così da avere un mezzo al passo coi tempi, poco inquinante e dal look moderno. Con quotazioni dell'usato che si aggirano sui 4.000-5.000 euro si può pensare di acquistare un modello del 2017-2018, omologato Euro 4, con i fari a LED, il parabrezza più alto rispetto alla prima generazione, il serbatoio da 17,5 litri, la forcella con il registro del precarico molla e la leva del freno anteriore regolabile nella distanza.
Se poi siete il tipo di motociclista che adora mettere le ruote anche sullo sporco, allora a fare al caso vostro è la terza versione, quella che va dal 2019 al 2021. Si riconosce per la ruota anteriore da 19”, a cui si affiancano sospensioni con una maggiore escursione, una sella più alta da terra (83 cm da terra invece di 81) e quote ciclistiche leggermente più conservative.
In questo caso le quotazioni dell’usato crescono di un migliaio di euro anche perché qui ci sono in più una frizione antisaltellamento e un motore maggiormente pastoso (Euro 5 dal 2021): sempre da 48 CV (perfetto per i patentati A2), l’erogazione della coppia è spostata leggermente verso il basso (43 Nm a 6.500 giri/min invece dei precedenti 43 Nm a 7.000 giri/min). Un cambiamento non drastico, che toglie un pizzico di brio agli alti regimi, ma che dall'altro canto rende la moto piacevolmente più sfruttabile e godibile nel traffico, nel misto stretto e sugli sterrati, proprio dove più serve la "schiena" ai bassi e medi regimi.
Quando una moto nasce con un tale equilibrio diventa difficile trovarle dei difetti oggettivi. Così, il primo consiglio che viene da dare è quello di acquistarne una che sia esteticamente a posto e che non abbia da sostituire le classiche parti "deperibili". Intendiamo le pastiglie dei freni, gli pneumatici, i gommini a copertura delle pedane o la trasmissione finale: questa è una delle parti più costose, ma se curata a dovere può fare senza problemi 30.000 km, che scendono invece intorno ai 20.000 se lasciata alla mercé di detriti e salsedine.
In caso di acquisto presso un privato, di certo vanno guardate bene le parti basse della moto: i collettori di scarico possono essere "bozzati" se il proprietario è andato in fuoristrada, così come il gruppo ottico può avere dei graffi e il parabrezza essere ingiallito per via della polvere e di qualche sassolino "volante".
La certezza che la moto non sia incidentata è difficile da avere senza controlli specifici, ma controllare la presenza di possibili graffi e "limature" sulle pedane e i piedini forcella può aiutare. Infine, prediligete sempre una moto con tagliandi ufficiali, che oltre a garantire l’utilizzo di ricambi ufficiali Honda e la bontà dei lavori, permette di conoscere tutto lo storico della stessa inserendo nel sistema il numero del telaio.
E ora, non resta che augurarvi buona ricerca.