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Papà Graziano: “Vale non ha vinto nel 2018 perché Yamaha ha sbagliato”

Graziano Rossi è tra i primi a iniziare i festeggiamenti per il quarantesimo compleanno del figlio. Ecco cosa ha raccontato il papà di Valentino in un’intervista in cui parla della voglia di vincere del numero 46, della stagione 2018, della carriera e della Yamaha
1/34 AGV Pista GP R Valentino Rossi Winter Edition 2019
Il prossimo sabato (16 febbraio), Valentino Rossi compirà 40 anni. Il Dottore ha alle spalle una carriera impressionante, con più della metà dei suoi anni trascorsi a correre nel Motomondiale. Tuttavia, occorre ricordare come i primi passi nel paddock, il pilota Monster Energy Yamaha MotoGP li ha fatti in braccio a Graziano, il padre. Ecco quindi che il papà del Dottore si racconta al Corriere della Sera, in un’intervista a cura di Alessandro Pasini che riportiamo parzialmente.
1/19 Valentino Rossi in sella alla Ducati (2012)
“Valentino ai quaranta ci arriva molto bene, mi pare. Perché la voglia di restare giovani è nel sangue di ogni uomo, poi però bisogna riuscirci come lui. Guardate come guida ancora. A differenza degli altri, lui blocca il naturale decadimento. Non è che è migliorato, è ancora come 10 anni fa, cioè come quando era al meglio. Distinzione sottile, ma fondamentale. La sua forza è l’adrenalina, la voglia di stare in moto e di arrivare davanti agli altri. La soddisfazione di andare a dormire dicendo: oggi ho fatto il meglio che potevo e sono un po’ migliore di ieri”.
1/56 Valentino Rossi a Brno nel 2013
Eppure, c’è chi afferma che avrebbe Rossi dovuto lasciare le corse perché non più all’altezza.

“Non ha vinto l’anno scorso. Ma ha tutte le carte in regola per vincere di nuovo. Se non ha vinto è perché la Yamaha ha sbagliato strada. Quanto a questi hater, io dico guai se un campione non avesse un detrattore. Poi come si discuterebbe nei bar? Sarebbero vuoti, e l’economia non girerebbe più. Il mio augurio è quello di presentarsi al via del Mondiale, tra un mese, come se fosse un ragazzo reduce dal titolo italiano. Insomma, come se fosse la sua prima gara vera. Con lo stesso spirito, la stessa leggerezza, la stessa curiosità di quella volta… Per me lui può correre tranquillamente fino a 46 anni”.
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