Sono emerse due filosofie costruttive differenti: il primo vince nelle prestazioni, l'altro nell'equilibrio generale.
Scooter sportivi
SPORT COMMUTER Yamaha nel 2000, con il TMax,
ha lanciato
un nuovo modo di intendere lo scooter: da semplice commuter urbano ad intrigante
mezzo di spostamento con prestazioni e ciclistica simili a quelle di una
moto sportiva, ma comodo ed utile per piccoli viaggi nel fine
settimana.
Un incrocio del tutto particolare, che si è poi rivelato precursore di
una corrente di pensiero che ha portato le maggiori Case costruttrici a
costruire maxiscooter sportivi, al momento l’ultima moda fra le richieste
del pubblico. Il culmine di questo processo arriva con la presentazione
del Gilera GP 800, che attualmente rappresenta la massima
cilindrata
disponibile nella categoria degli scooter. Abbiamo deciso di confrontare
il TMax, re fra gli scooter sportivi ed aggiornato il 2008, con l’ultimo
arrivato che già si prefigura come il più qualificato pretendente al trono,
il GP800. La prova non si basa, naturalmente, su un confronto diretto delle
prestazioni, per via della notevole differenza di cilindrata, ma
su praticità e sensazioni del pilota. I prezzi sono allineati: 9.400
euro per il Gilera e 9.395 per lo Yamaha.
Come sono
COSTRUZIONE A CONFRONTO L’aggiornamento 2008
del TMax prevede
una linea più sportiva, filante e piacevole.
Il motore resta
il bicilindrico parallelo di 500 cc (449) con il terzo finto cilindro
di equilibratura posteriore, ed è separato dalla trasmissione e dalla
sospensione
posteriore come su una moto tradizionale. Perde 0,5 CV rispetto alla
versione 2007, ma guadagna coppia ai medi regimi, dove è
più richiesta. Il TMax è dotato del nuovo telaio in alluminio,
grazie al quale il peso diminuisce di 5 kg. La misura del cerchio anteriore
aumenta da 14” a 15”. L’interasse cresce di 5 mm e
l’inclinazione
del cannotto di sterzo passa da 27° a 25°. Cambia la forcella: la
precedente da 41 mm è stata sostituita con una più solida da 43 mm.
Il Gilera GP 800 ha un propulsore bicilindrico a V di 90° di 839 cc.
Le plastiche hanno una linea piacevole e ricoprono armoniosamente le
dimensioni notevoli del motore, senza lasciarne parti in vista. Piace
il doppio gruppo ottico anteriore, che riproduce il logo Gilera.
Ad un’analisi più approfondita si riscontrano però alcuni
difetti:
le plastiche non sono ben rifinite, i bordi sono ruvidi, la verniciatura
lascia a desiderare. Problemi anche di ordine pratico: l’imbocco del
serbatoio carburante è nel sottosella, perciò per fare il pieno bisogna
scendere. L’imbocco della pistola per il rifornimento ed il tappo
risultano
fragili e non moderni. Dello sportivo della Casa dei due anelli si
apprezza, però, la trasmissione a catena, precisa come su una
moto.
Come vanno in città
CONTESTO URBANO Il TMax pesa 40 kg in meno rispetto al
GP800,
perciò risulta molto più maneggevole. Inoltre gode di un angolo
di sterzo più generoso. Ne deriva che il commuter della Casa dei tre diapason
è vincente nel contesto urbano. Le selle consentono buoni
spostamenti
longitudinali, ma sono entrambe larghe. L’ergonomia di quella del TMax
è migliore ma l’imbottitura è più dura, mentre sul GP800 è abbastanza
morbida. La posizione in sella è naturale, ma sul TMax le gambe restano
più piegate verso il busto. Su entrambi gli scooter le gambe restano larghe
e l’appoggio a terra non è semplice. Sul Gilera il problema è accentuato
dall’assenza degli incavi laterali, per tenere le gambe accostate in caso
di sosta. La situazione cambia al di fuori della città.
Come vanno fuori città
TERRITORIO EXTRAURBANO Appena lasciate le strade
cittadine,
come c’era da aspettarsi il Gilera GP800 fa valere la sua
cilindrata:
è un fulmine in accelerazione ed è capace di raggiungere i 200 km/h
di strumento (190 effettivi), mentre il TMax si ferma
(si fa
per dire) a 160 km/h effettivi. Il TMax, a fianco dei grossi camion,
risente in modo lieve degli spostamenti d’aria, mentre il GP 800 non
sembra
esserne per niente influenzato. La protezione aerodinamica sul
TMax
è garantita per il busto e le spalle dall’azione del cupolino che
devia efficacemente il flusso d’aria sopra il casco. Le gambe risentono
di qualche vortice d’aria. A bordo del GP800 la protezione
è buona, ma le spalle restano più esposte, anche dopo aver rialzato
del tutto il pratico parabrezza elettrico. Il bicilindrico Yamaha non
ha un allungo sorprendente, ma vanta la linearità di erogazione
e le vibrazioni ridotte al minimo, che sul Gilera, si
avvertono
invece, al di sotto dei 4.000 giri, anche se non in modo fastidioso.
Il GP800 è più sicuro per la tenuta, ma meno intuitivo
nell’inserimento
in curva, per via dei 250 kg che si fanno sentire e richiedono un certo
impegno fisico del pilota. Nelle curve in rapida successione è comunque
veloce.
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