Statistiche web

Cinque giacche "scaccia afa"

Quando arriva il caldo i nostri buoni propositi sulla sicurezza in moto vacillano e aumentano gli indugi a indossare l’abbigliamento tecnico. Forse non esistono ancora giacche risolutive sul fronte della ventilazione ma, negli ultimi due lustri, si sono fatti passi da gigante nella direzione di capi aerati. Ecco alcune proposte

1/5

Alpinestars LUC V2 AIR JACKET, giacca di classe A in stile bomber, realizzata con un avanzato tessuto polimerico 600D, che incorpora ampie prese d’aria su tutto il corpo. Presenta un profilo posteriore allungato che copre la zona lombare in posizione di guida eretta e una vestibilità predisposta per ospitare il sistema di airbag Tech-Air® 5. Protezioni leggere per gomiti e spalle, scomparti su petto e schiena per ospitare le protezioni per schiena e petto Nucleon. Disponibile anche in blu e in nero. Prezzo 179,95 euro

La comparsa, una ventina di anni fa, dei primi capi "estivi" con ampi pannelli in rete ha significato la fine del monopolio della giacca "tutto fare", quella che va bene per tutte le situazioni. Dovremmo in realtà parlare di monopolio della giacca "quattro stagioni", ovvero il capo che portavi tutto l'anno, qualsiasi fossero le condizioni meteo. Di fatto, però, in moltissimi casi non lo era veramente: non era davvero versatile e pronta ad affrontare tutte le bizze del cielo, era solo un indumento che portavi sempre. È diventata davvero versatile con l'arrivo del sistema a strati, quello che Spidi, uno dei primi brand a introdurlo sul mercato e anche a teorizzarlo, chiama "Step-in Clothing": la giacca da “monolite” diventa modulare, cioè ha un telaio esterno in materiale tenace che ti preserva dalle abrasioni, una membrana che lavora su impermeabilità e traspirazione e che può essere removibile o laminata al tessuto esterno, un'imbottitura termica per le giornate più fredde, estraibile o indossabile anche come capo a sé (tipo piumino o softshell). Questo a grandi linee, poi ogni Casa ha sviluppato le sue varianti e sta continuando a farlo. Perché la giacca modulare è l'arma totale, che apprezzano soprattutto i viaggiatori, bisognosi di uno strumento in grado non solo di attraversare le stagioni ma pure di adattarsi a diverse latitudini e altitudini. Mentre la giacca cosiddetta "traforata", che proponiamo in queste pagine, come ci conferma l'ufficio R&D di Alpinestars, è un capo a cui ricorre in primis chi si muove in città o chi, aggiungiamo noi, fa turismo a corto raggio. L'arrivo sul mercato del tessuto mesh (maglia di rete) naturalmente ha coinvolto progressivamente, anche se in misura minore, guanti e calzature, di cui vi diamo un assaggio.

CI SONO DUE STAGIONI

Con il boom dei capi ventilati, avvenuto una decina di anni fa, abbiamo pensato, forse temuto (per via del dispendio economico cui saremmo andati incontro), che sarebbe iniziata l'era dei capi stagionali. Non è avvenuto. Di fatto l'anno "motociclistico" si è diviso in due stagioni: l'estate, il momento più impegnativo per chi sale in sella, e tutti i mesi che rimangono... Come abbiamo detto sopra, al capo "soprattutto fresco", che presentiamo qui, ricorriamo quando fa molto caldo e abbiamo un corto raggio d'azione mentre, se sappiamo di dover macinare tanti chilometri, tendiamo a ricercare la modularità, a vari livelli. Quest’ultima, in realtà, è contemplata anche nelle giacche “estive” sotto forma di membrane antiacqua, traspiranti e antivento, inserite internamente, ma il tema meriterebbe un approfondimento a parte: ci sono aziende che hanno sviluppato la loro, come Alpinestars, che ha recentemente introdotto la sua DrystarXF®, implementando del +50% la traspirabilità rispetto alla classica Drystar®. Altre aziende ricorrono all'intramontabile Gore-Tex®, magari nella sua versione Extended Comfort.

L’ALTRA VIA: LA MODULARITÀ

Abbiamo già citato il sistema Spidi “Step-in Clothing”, che recentemente la Casa vicentina ha ripensato, prevedendo uno strato interno supertraforato e ventilato con protezioni; un secondo coibente “windout” e un terzo impermeabile/ traspirante/frangivento. La tedesca Held propone la “Clip-in Technology” che dona versatilità a ogni capo e permette di personalizzarlo tramite un sistema di bottoni e fibbie che permette di aggiungere e togliere strati, compatibili con diversi modelli in catalogo. Si può partire da capi puramente estivi ed attrezzarli con membrane o strati intermedi.

VENTILAZIONE NATURALE O FORZATA?

Per Alex Vailly, importatore di Held in Italia, in termini di ventilazione naturale abbiamo raggiunto i massimi livelli, tenendo anche conto dei nuovi requisiti CE appena introdotti, che limitano l'utilizzo di materiali troppo leggeri. In futuro si lavorerà su quella "forzata", con l'ausilio di apparecchi elettronici. Non è della stessa opinione Pietro Zanetti di Spidi, Casa che in passato ha realizzato prototipi con ventilatori che si sono rivelati pesanti, pericolosi in caso di caduta, poco pratici nell'uso e costosi. Il suo brand sti sta muovendo per migliorare il comfort termico del motociclista durante tutta la giornata (Mission control). Alpinestars ha, invece, introdotto la tecnologia Matryx®, sviluppata per i prodotti Touring e Racing, dove è possibile programmare le prestazioni tecniche e il livello di traspirabilità nel capo zona per zona, cambiando l'ondulazione ma anche le fibre di rinforzo. I margini di miglioramento in futuro, secondo il marchio stellato, consisteranno nel far lavorare assieme più materiali mesh/ membrana/struttura principale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA