Che pensa della rinuncia di BMW e KTM annunciata con 6 mesi di anticipo rispetto a un evento in quel momento ancora in calendario?
“Gli annunci di BMW e KTM sono stati un fulmine a ciel sereno per i tempi in cui sono avvenuti, e non le nascondo che inizialmente c’era chi vedeva un assist a Intermot (la Fiera della moto tedesca, ndr). Ma non era così, abbiamo compreso le loro motivazioni e nei rispettivi comunicati stampa le due Case hanno dichiarato che non sarebbero state presenti neppure a Colonia, per cui si sono comportate senza alcuna partigianeria”.
A novembre 2020 potrebbe esserci una situazione normale: non ha rimpianti?
“Spero di averne, perché significherebbe che tutto è tornato davvero alla normalità. Ma d’altra parte ancora oggi noi non sappiamo come le persone possano entrare in una Fiera, come possiamo gestirle all’interno di un padiglione, come possiamo farle uscire in sicurezza. Insomma, nessuno sa niente di preciso. Se metti insieme il lato finanziario e organizzativo, e comunque considerando che siamo un’emanazione di un’associazione di aziende che ti stanno dicendo che quest’anno è imprudente fare una Fiera di questo tipo, a quel punto fai una scelta inevitabile e responsabile. Meglio avere un rimpianto gigante che aver combinato un macello a novembre”.
Due anni senza Eicma appaiono lunghissimi: non bolle qualcosa in pentola, magari in partnership con qualcuno, per l’inizio del 2021?
“Sì certo, siamo già al lavoro per sviluppare delle tappe di avvicinamento a Eicma 2021. Preferibilmente da soli, ma non escludiamo di parlarne con altri. Abbiamo ottimi rapporti con altri protagonisti italiani del mondo fieristico come ad esempio MBE (la fiera di Verona, ndr) e Motodays (la Fiera di Roma, ndr), nelle prossime settimane prederemo delle decisioni per interpretare al meglio le necessità dell’industria di riferimento in questo momento storico e le eventuali opportunità di collaborazione”.
Questa pandemia ha accelerato alcuni processi al punto che alcune aziende auto hanno annunciato che in futuro saranno digitali anche le Fiere: cosa ne pensa?
“La tocco piano… ma preferisco dirla senza troppi giri di parole. Con la pandemia il mondo dell’industria della mobilità su quattro ruote e i suoi Saloni stanno attraversando un periodo molto complicato ed è sicuramente una scelta dettata in prima battuta dal fattore economico, però penso che trattandosi spesso di restyling di modelli continuativi e aumentando sempre di più l’importanza dell’infotainment penso che per il mondo auto sia più semplice proporre delle presentazioni in formato digitale. Difficile trasporre la stessa cosa nel mondo della moto che vive molto di più di passione. Sia chiaro, anche le auto fanno battere il cuore, il mio per primo, ma è una scelta che comprendo in questo momento”.