A partire dal 4 maggio, la cosiddetta Fase 2 che ha interrotto due mesi di lockdown ci ha restituito una mobilità che mai avevamo conosciuto prima, imponendo a molti di noi un cambio di paradigma negli spostamenti di tutti i giorni. Per capire come sarà meglio muoversi nei prossimi mesi -ma chissà per quanto ancora- abbiamo messo a confronto i 4 principali mezzi di trasporto su un tragitto che ricalca fedelmente quello abituale degli italiani (28,3 km a/r ogni giorno, fonte Isfrot). Quindi auto contro moto contro bici contro mezzi pubblici, tenendo conto anche dei “tempi morti”. Vale a dire tempo di percorrenza a piedi per raggiungere la metropolitana, tempo di ricerca parcheggio in auto, tempo di vestizione/svestizione in moto, tempo di chiusura lucchetto bici, ecc. Di fatto parliamo della prima prova strumentale fatta sulla mobilità in epoca di pandemia. Ne seguiranno altre, sempre a cura di Motociclismo, mano a mano che si allenteranno le restrizioni del Governo.
In questa occasione, le protagoniste del confronto sono state la 500 Abarth, il TMax 560, la Riese & Muller Nevo e la metropolitana abbinata al tram. Abbiamo scelto la city car Fiat perché è agile e scattante oltre che compatta quanto basta per essere parcheggiata con relativa facilità. Quanto alle due ruote motorizzate, abbiamo pensato al nuovo Yamaha, dato che incarna come pochi altri il punto di congiunzione fra moto e scooter (inutile fare due prove distinte, dato che hanno tempi di percorrenza quasi identici). Manca all’appello la bici muscolare perché su un percorso così lungo l’abbiamo ritenuta troppo sfavorita, come del resto tutti i veicoli della micromobilità. Abbiamo quindi optato per la e-bike (ringraziamo per la collaborazione Parco Bici di via Carlo Prina n.22, a Monza), che riteniamo la migliore interprete “elettrica” della funzione casa-ufficio. Infine, per dare un riscontro il più possibile veritiero anche sui mezzi pubblici, abbiamo incrociato i dati della metropolitana con quelli dei mezzi di superficie.