Ne abbiamo parlato con l’ingegner Paolo Colombo, a capo dei laboratori di ricerca e sviluppo di Dellorto, che, oltre al proprio core business di impianti di iniezione e centraline, offre servizi di prova a costruttori, componentisti ed enti di omologazione. Colombo ci ha spiegato come il nuovo step si suddivida in due fasi, Euro 5 ed Euro 5+, con la prima entrata in vigore il 1° gennaio 2020 per i nuovi modelli e un anno dopo per quelli già in commercio. La più severa norma “+”, invece scatterà dal 2024 per i nuovi modelli e dal 2025 per quelli già in commercio. Dal 2020 l’Euro 5 è adottato anche dall’India, con il suo mercato da circa 20 milioni di pezzi l’anno, in maggioranza monocilindrici raffreddati ad aria. I necessari adeguamenti per la riduzione degli inquinanti hanno richiesto profondi lavori di messa a punto dei motori, se non la loro sostituzione e questo comporta dei costi, percentualmente più rilevanti su scooter e moto “low cost” visto che i catalizzatori conterranno più metalli nobili e scalderanno prima, per ridurre le emissioni a motore freddo. Difficilmente si vedranno ancora scarichi sottosella. Alcuni requisiti “di peso” verranno introdotti nel 2024, dando più tempo alle Case per adeguarsi. Una novità importante riguarda le maggiori funzioni dell’OBD (On Board Diagnostic), la diagnostica di bordo. Con l’Euro 4 si limitava a segnalare il malfunzionamento dei vari sensori, dal 2020 con una nuova spia denominata Mil (Malfunctrion identification lamp) verranno rilevati anche i guasti che causano sforamenti nelle emissioni. Anche qui, dal 2020 con limiti più alti, che si ridurranno poi nel 2024 con l’obbligo di ODB fase 2, che analizzerà anche il funzionamento del catalizzatore.