Stai guidando da solo lungo una strada deserta, quando all’improvviso un animale selvatico ti attraversa la strada, vicinissimo. Freni, scarti, cerchi di evitarlo, ma alla fine la caduta è inevitabile. Ti ritrovi sull’asfalto, tutto intero, ma uno stivale è incastrato sotto la moto. In una circostanza del genere è necessario aspettare che passi qualcuno per darti una mano, sperando che non sia una fragile vecchietta. Mentre aspetti pensi “e se fossi ferito?”, “se avessi bisogno di soccorsi urgenti?”. All’improvviso da un punto indefinito della moto (o negli auricolari del bluetooth) senti una voce che chiede se va tutto bene, se hai bisogno di assistenza, e ti spiega che è pronta ad allertare i soccorsi. Questo è l’eCall, il sistema di chiamata di emergenza europeo, già obbligatorio sulle auto di nuova omologazione dal marzo 2018, ma non ancora sulle moto. Al momento tra le Case moto lo propone solo BMW come optional su parte della gamma. Ma presto l’offerta aumenterà, visto che Bosch ha appena presentato ai costruttori Help Connect, dispositivo basato sulla propria piattaforma inerziale, già presente su numerosi modelli. Yamaha, invece, ha brevettato la propria versione. Anche la sensoristica Continental può essere equipaggiata con un “crash detector”, un rilevatore di incidenti. Infine, Dekra, il colosso tedesco del testing, e LoJack, il produttore di antifurti basato sulla localizzazione a radiofrequenza, propongono già al pubblico dei sistemi aftermarket.