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Ecco la Harley-Davidson elettrica (foto e video)!

LiveWire: questo è il nome della prima moto a batterie by H-D. Secondo indiscrezioni, avrebbe circa 75 CV e 70,5 Nm di coppia, farebbe da 0 a 100 km/h in poco più di 4 secondi e quasi 150 km/h. Per ora non è in vendita, ma si potrà provare

Ecco la harley-davidson elettrica (foto e video)!

Era l’autunno 2013 e Harley-Davidson se ne usciva con dichiarazioni destabilizzanti per lo zoccolo duro degli appassionati del Marchio: nello stesso comunicato in cui si confermava l’imminente uscita delle Street 750 e 500, Matt Levatich (Presidente e Chief Operating Officer di Harley-Davidson) non escludeva affatto l’interesse della Casa di Milwaukee per la motorizzazione elettrica: “Qualche volta mi sono chiesto se ci sarebbe mai stata una Harley elettrica. La gente direbbe ‘assolutamente no!’. Ma perché no? I nostri ingegneri sono alquanto intrigati all’idea di come potrebbe essere una Harley elettrica, che suono avrebbe e che sensazioni darebbe. E sarebbe viscerale, emozionante, sarebbe deliziosa. C’è un modo per farlo, credo. E sarebbe davvero fantastico” (qui l’articolo completo). Ebbene: lo hanno detto e lo hanno fatto!

 

DETTO, FATTO!

La Harley-Davidson elettrica esiste, si chiama LiveWire ed è il primo passo di un progetto di ampio respiro che prefigura uno degli ambiti in cui si espanderà la il “modo H-D” di intendere il motociclismo. LiveWire è la prima moto elettrica by Harley-Davidson e il suo lancio è un vero e proprio… fulmine a ciel sereno per chi pensava che con il Project Rushmore e le piccole made in India la Casa americana avesse già a sufficienza messo alla prova la pazienza dei propri aficionados. Invece questa sì che è una vera notiziona, H-D è una Casa fortemente ancorata alle proprie tradizioni ma proiettata verso il futuro. Un futuro che nel mondo dei motori passa attraverso la sostenibilità. Ed ecco la risposta da Milwaukee: una moto elettrica di cui si sa poco o niente, ma di cui negli USA (ad esempio su www.asphaltandrubber.com) già circolano i primi numeri. Ma prima di parlare di tecnica, ecco le prime foto ufficiali e il video.

 

 

PILLOLE DI TECNICA E QUALCHE NUMERO

Il motore sarebbe un trifase da 70,5 Nm di coppia e 75 CV (una ventina più della Brammo Empulse, per intenderci, una moto di cui, nel nostro test esclusivo, avevamo detto che “va come una 750”), per prestazioni riassumibili in uno 0-100 km/h da fermo in poco più di 4 secondi e una velocità massima autolimitata a circa 150 km/h. Più di tutto, Harley-Davidson ci tiene a far sapere che la LiveWire “offre un’esperienza di guida viscerale, grazie alla sua accelerazione strappa gomme”. Per parlare di cose più prosaiche, sempre i colleghi della stampa americana hanno ipotizzato che la capacità delle batterie non vada oltre i 7 kWh, per un’autonomia stimata intorno alle 50 miglia con un uso misto (poco più di 80 km). Niente di eccezionale, insomma, anche se da Milwaukee puntano più sull’aura di esclusività che certamente un mezzo del genere avrebbe: “Project LiveWire è un esaltante momento nella nostra storia. Con Project LiveWire è come essere davanti alla prima chitarra elettrica” sono le parole di Mark- Hans Richer, Senior Vice President e Chief Marketing Officer di Harley-Davidson Motor Company, “è un’espressione di individualità e stile iconico ed è anche elettrica. Project LiveWire è un forte segnale da parte nostra, come azienda e come brand”.

 

AVRÀ UN SUONO DEGNO DI UNA HARLEY

A proposito di musica, nel video il sound del motore è coperto dalle note e dal parlato, ma si tratta di un elemento a cui gli americani tengono molto. Proprio loro, che hanno brevettato lo zoppicante pulsare dei Vee-Twin di 45°, ci tengono a sottolineare che “Il sound è un elemento distintivo, sembra un caccia che decolla da una portaerei. Il sound unico di Project LiveWire è stato pensato per differenziarlo dai motori a combustione interna e dalle altre motociclette elettriche sul mercato”. In attesa di sentirlo dal vivo (e tra poco vi spiegheremo come fare), crediamo che il rumore della LiveWire non si differenzi molto da quello di Energica Ego, la sportiva elettrica italiana la cui versione “45” è oggetto di un test esclusivo su Motociclismo di giugno (cliccate qui per capire quanto anche il fischio di un’elettrica possa essere coinvolgente).

 

DITE LA VOSTRA

La LiveWire non andrà presto in produzione. Per ora si tratta di un modo studiato dagli americani per cominciare a raccogliere informazioni e pareri riguardo al proprio coinvolgimento nella motorizzazione elettrica. La moto sarà infatti a disposizione per dei test ride nell’ambito della Project LiveWire Experience, un tour che parte negli Stati Uniti ma che nel 2015 passerà anche dall’Europa. Per l’occasione, i partecipanti a questi test potranno dare alla Casa idicazioni (che sono espressamente richieste e costituiscono di fatto il vero obbiettivo dell’iniziativa) dopo aver guidato la moto. Anzi, perfino chi non potrebbe guidarla perché non ha la patente potrà dire la propria, dopo una sessione di guida virtuale con uno speciale simulatore. Chi non potrà o non vortrà andare a provare la moto ma ama i film di supereroi, sappia che vedrà la LiveWire al cinema, come uno dei futuristici mezzi usati in “Avengers: Age of Ultron” (alcune foto in gallery).

 

TRADIZIONALMENTE FUTURISTICA

Di cosa non abbiamo ancora parlato? Beh, dell’estetica. Innanzitutto non c’è nulla di quello che attualmente riconosciamo come tipicamente Harley-Davidson. Certo, sul “serbatoio” ci sono il marchio della Casa e il logo (ma cambia la grafia), l’avantreno è palesemente quello delle piccole Street (ma con cerchio da 18" invece che 17, mentre dietro la LiveWire ha un 17" al posto del 15" della Street), la linea superiore richiama quella del serbatoio della XR1200, le leve al manubrio e i blocchetti elettrici sono “di famiglia” e la cinghia di trasmissione è praticamente un marchio di fabbrica. Ma non c’è altro. Il design è futurista (ma non troppo, a dire la verità) e la realizzazione sembra parecchio curata, con dettagli tecnologici come le luci a Led o la strumentazione touch screen. Telaio e forcellone sono ovviamente inediti, ma immaginateli “pieni”, non vi ricordano qualcosa di Buell? Molto bello il carter inferiore ricavato dal pieno, dalle cui forme si può intuire la presenza di un organo in moto rotatorio con l’asse longitudinale rispetto al senso di marcia. Il motore, insomma, anche se questo presupporrebbe l’uso di una coppia conica per trasmettere la potenza al pignone. Altro elemento distintivo è l’impostazione generale piuttosto sportiva, con parti tecniche esibite (il monoammortizzatore, ad esempio), i convogliatori laterali che slanciano il tutto in avanti e il codino aggressivo e arioso, grazie anche al porta targa a filo ruota che ingloba i gruppi ottici posteriori.

 

UN AFFRONTO PER I DURI E PURI?

Ma, si sa, l’estetica è un fatto soggettivo: guardate la gallery e giudicate voi. Sicuramente i “duri e puri” non accetteranno mai l’apertura all’elettrico, né dal punto di vista filosofico né da quello meramente riferito al prodotto. Sinceramente, a noi la moto non dispiace e tendiamo più che altro a considerarla un’opportunità stimolante. Il resto lo decideranno (in parte) proprio quelli che andranno a provarela e la giudicheranno.

 

Gli appassionati potranno avere maggiori dettagli in merito al Project LiveWire e alle date della Project LiveWire Experience, visitando il sito www.projectlivewire.com. Harley-Davidson invita anche a seguire i canali social dell’Azienda, Facebook, Twitter e Instagram

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