Molti di voi lo avevano intuito, altri si sono presi un bello spavento, qualcuno già si stava avviando verso il Ministero dei Trasporti con torce e forconi... Il controllo della velocità attraverso lo smartphone e le multe via SMS erano solo un pesce d’aprile. Anche il ministro in pectore Lepide Scerpa non esiste, è l’anagramma di “pesce d’aprile”.
Quello che non è uno scherzo è la fattibilità tecnica di tale scenario. Ci sono già app che misurano la velocità tramite GPS e abbinate, per esempio, a Google Maps “tracciano” i nostri percorsi e le relative velocità. Anche conservare la patente nel telefono – o meglio, in un cloud virtuale – sarebbe possibile e probabilmente persino comodo: nessun bisogno di rifare i documenti in caso di smarrimento o furto, sarebbe sufficiente scaricare nuovamente la propria patente.
Anzi, facendo un passo in avanti in una società decisamente “grandefratellizzata”, ma plausibile, non si prenderebbero neppure le multe: la moto connessa (o l’auto, ovviamente) saprebbe grazie al GPS che tipo di strada sta percorrendo e adeguerebbe automaticamente la velocità massima consentita. Questi scenari diventeranno tanto più plausibili, quanto più si diffonderanno le auto a guida autonoma, per le quali uno dei problemi è la convivenza stradale con i veicoli guidate da esseri umani, magari indisciplinati.
Scorrendo le immagini della gallery che trovate qui sotto, o in cima all'articolo, potete leggere alcuni dei commenti più divertenti tra le centinaia che abbiamo ricevuto quest'anno: c’è chi c’è cascato, chi no e… chi si è pure offeso!