Nuova ST3
La Ducati ha rinnovato la serie delle
sue Sport Touring con una estetica rivista e sostanziali migliorìe tecniche.
Sparisce la ST2 con motore 2 valvole e prende il suo posto la ST3 da 992
cc e 102 CV con tre valvole per cilindro e raffreddamento a liquido. Fuori
produzione anche la ST4 con motore da 916 cc e 105 CV, resta invece in
listino la ST4s con il 996 cc da 117 CV, disponibile anche con abs.
Come debba essere una sport-touring
di successo ormai è noto a tutti. Estetica moderna e filante, con protezione
aerodinamica di alto livello, confortevole sulle lunghe distanze anche
viaggiando in coppia, appagante nella guida sportiva e quindi con motore
brillante e ciclistica rigorosa. Sembra facile… Il classico compromesso
che in un certo senso rende più semplice il compito del progettista di
una supersportiva che non quello di una “ST”.
Dopo aver testato su strada, in Spagna,
la Ducati ST3 (ma anche l’ST4s) possiamo dire che a Borgo
Panigale
hanno fatto centro: il passo in avanti rispetto alla ST2 è notevole e nei
confronti della ST4s c’è più equilibrio, sia ciclistico sia prestazionale
che ci ha fatto preferire la 3 valvole in termini di sensazioni e piacevolezza
di guida.
Vediamo com’è fatta.
Com'è fatta
Esteticamente la differenza più evidente con la vecchia serie è il nuovo
aggressivo cupolino, caratterizzato dal moderno gruppo
ottico
(regolabile in altezza stando in sella grazie al pratico registro) e dal
parabrezza, più alto di ben 10 cm ed in grado di deviare il
flusso
d’aria da busto e casco a velocità ben superiori a 130 km/h.
La sella è più morbida e nella parte centrale ha un moderato rialzo
per evitare al passeggero di scivolare in avanti nelle decelerazioni più
decise.
Invariata la forma del codone e del gruppo ottico posteriore, compreso
il maniglione che a nostro avviso dovrebbe essere di maggiori dimensioni.
Per quanto riguarda l’ergonomia, le leve di freno e frizione sono
regolabili
su 4 posizioni ed i semimanubri possono essere rialzati di 20 mm
per conferire una posizione di guida ancora più adatta all’andatura
turistica.
La strumentazione è la stessa della Multistrada, quindi con contagiri
analogico ed ampio display lcd che fornisce le informazioni di tachimetro,
contachilometri, orologio, livello carburante (litri rimasti), autonomia,
media oraria, consumo medio e temperatura del liquido di raffreddamento.
Sotto la sella c’è un piccolo vano in grado di contenere poco più
di un bloccadisco.
La tecnica
Il progetto del motore prende origine dal recente 2 valvole di 992
cc
(alesaggio x corsa 94x71,5 mm) raffreddato ad aria che equipaggia Multistrada,
Monster 1000 e SS 1000. Le modifiche sono però importanti, a cominciare
dal raffreddamento, ad acqua sulla ST3, per continuare con la
distribuzione,
sempre desmo e monoalbero ma con tre valvole per cilindro. Le
due
di aspirazione sono da 34 mm, quella di scarico da 40 mm e l’angolo che
formano tra loro è di 40°.
I condotti sono pressoché rettilinei ed il rapporto di compressione è stato
portato a 11,3:1. L’albero a camme ruota direttamente
sull’alluminio
delle sedi anziché su cuscinetti a sfere ed è lubrificato da potenti getti
d’olio provenienti dalla pompa in pressione. Una caratteristica
interessante,
volta a risparmiare peso, è la sagomatura delle camicie dei cilindri che
nella parte bassa segue la forma del mantello dei pistoni. L’accensione
è a doppia candela e la ST3 è omologata euro2.
L’alimentazione
ad iniezione elettronica prevede iniettori con corpo farfallato
da 50 mm. La frizione è multidisco a secco con comando
idraulico,
abbastanza morbida da azionare.
La ciclistica di ST3 ed ST4s è molto simile. Il telaio è uguale
per le due moto, una struttura a traliccio in tubi di acciaio al Cr-Mo.
Le differenze riguardano le sospensioni, più raffinate sulla 4 valvole.
La forcella è una Showa a steli rovesciati ma sulla ST3 non ha riporto
superficiale TiN ed è regolabile solo nel precarico.
Diversi anche il monoammortizzatore, Sachs-Boge per la 3
valvole, Ohlins per la ST4s ed i cerchi in lega, a 3 razze
sulla prima, Marchesini a 5 razze sulla seconda. Il forcellone della ST3
è in acciaio, quello della ST4s in alluminio. Uguali per dimensioni dei
dischi (320 mm ant. e 245 post.) e pinze (4 pistoncini ant. 2 pistoncini
post.) gli impianti frenanti, a cambiare sono le flangie e lo spessore
dei dischi, maggiore sulla ST4s. L’abs è previsto come optional solo per
quest’ultima con un sovrapprezzo di 1000 euro.
Su strada
Saltiamo finalmente in sella e scopriamo due moto che se
esteticamente
sono praticamente identiche alla guida sono immediatamente
riconoscibili.
Per la ST3 è stata posta grande attenzione nella ricerca della massima
fluidità di erogazione della potenza. Il risultato è senz’altro
positivo,
si riesce infatti a riprendere con vigore fin da 2.000
giri
anche con le marce alte e questo sulle strade di tutti i giorni si trasforma
in una guida sempre piacevole, redditizia e mai stancante.
In autostrada si viaggia spediti e la sesta permette di fare anche i sorpassi
più impegnativi senza scalare. Sulle strade ricche di curve si può limitare
molto l’uso del cambio perché non ci sono strappi di erogazione e
la curva di coppia è molto ampia e sostenuta. Il motore sale di
giri con regolarità, senza picchi o “botte” di potenza come invece
avviene
sulla ST4s, la cui indole sportiva traspare non appena si forza il ritmo.
Sulla ST3 questo non avviene e ci si può concentrare solo
sull’impostazione
e percorrenza delle curve tra l’altro con ridotto sforzo psicologico
e fisico.
A 7.500 giri e fino all’intervento del limitatore l’erogazione si fa
comunque più “cattiva”, regalando quel pizzico di
“sportività” che
fa sempre piacere, anche su una moto che non fa delle prestazioni pure
il suo punto di forza.
Quanto alla frenata l’abbiamo trovata molto modulabile su
entrambe le nuove ST ma più potente sulla 4 valvole. Ciò che sorprende
è come due moto molto ma molto simili possano avere un comportamento dinamico
diverso.
La ST3 è “facile” e più maneggevole nonostante telaio e quote
ciclistiche
siano nelle stesse misure e gli pneumatici uguali (durante il test Pirelli
Diablo 120/70 e 180/55).
Probabilmente il peso inferiore del motore influisce positivamente
sul baricentro e così la ST3 mette subito a proprio agio il pilota.
Il prezzo della ST3 è di 10.995 euro, 2.000 in meno rispetto alla
più potente ST4s. Un risparmio allettante considerato che svolge senza
complessi di inferiorità il compito turistico-sportivo per cui è stata
progettata.
Scheda tecnica
Motore:
a 4 tempi, 2 cilindri a L di 90° longitudinale,
alesaggio per corsa 94x71,5 mm,
cilindrata 992 cc,
rapporto di compressione 11,3:1,
distribuzione desmodromica monoalbero a camme in testa, 3 valvole per cilindro,
raffreddamento a liquido,
potenza max 102 CV
(75 kW)
a 8.750 giri, coppia max 9,5 kgm (93
Nm) a 7.250 giri.
Alimentazione:
a iniezione elettronica, diametro dei corpi farfallati 50 mm;
capacità serbatoio carburante 21 litri di cui 6 di riserva.
Accensione:
elettronica digitale.
Frizione:
multidisco a secco con comando idraulico.
Cambio: a 6 marce.
Valore rapporti:
2,461 (37/15) in prima,
1,765 (30/17) in seconda,
1,350 (27/20) in terza,
1,090 (24/22) in quarta,
0,958 (23/24) in quinta,
0,857 (24/28) in sesta.
Trasmissione:
primaria a ingranaggi a denti dritti, rapporto 1,84;
finale a catena, rapporto 2,800 (42/15).
Telaio:
a traliccio in tubi di acciaio;
inclinazione cannotto di sterzo 24°, avancorsa n.d.
Sospensioni:
anteriore forcella Showa a steli rovesciati da 43 mm regolabile nel precarico,
escursione ruota ant. 130 mm;
posteriore forcellone oscillante in acciaio con leveraggi progressivi
monoammortizzatore Sachs idraulico completamente regolabile,
escursione ruota post. 148 mm.
Ruote:
cerchi in lega leggera, anteriore 3,50x17”, posteriore 5,50x17”;
pneumatici, anteriore 120/70-17”, posteriore 180/55-17”.
Freni:
anteriore a doppio disco semi-flottante da 320 mm con pinze a 4 pistoncini;
posteriore a disco da 245 mm con pinza a 2 pistoncini.
Dimensioni (in mm) e peso:
lunghezza 2.070,
larghezza n.d.,
altezza 1.274,
interasse 1.430,
altezza sella 820,
peso a vuoto 214 kg.
Garanzia: 2 anni chilometraggio illimitato.
Colori: rosso, giallo, grigio, tutti con telaio e cerchi grigi.
Prezzo: 10.995 euro
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