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25 September 2012

Ducati Multistrada 1200 2013: il test

Siamo saliti in sella alla nuova Multistrada con grande curiosità per il sistema di sospensioni semi-attive DSS ma anche per scoprire tutte le altre novità del MY 2013. Conferme, sorprese e delusioni

Ducati multistrada 1200 2013: il test

Dopo avervi raccontato per filo e per segno com’è fatto il MY 2013 della Ducati Multistrada 1200 (qui tutte le info tecniche e le foto ufficiali), è giunto il momento di scoprire come va. Su Motociclismo di ottobre in edicola a giorni ci sarà il test completo con le interviste ai progettisti, qui sul sito vi anticipiamo le impressioni di guida “a caldo” del nostro tester, Fabio Meloni.

La curiosità più grande era scoprire il funzionamento delle sospensioni semi-attive DSS, un sistema che adatta automaticamente lo smorzamento alle condizioni del terreno. Ci vuole del tempo per apprezzarlo, se ci si aspetta di trovarsi sotto la sella una moto completamente nuova al primo dosso si rischia di rimanere delusi: è nell’arco di un percorso che si apprezza questa novità, capace di far dimenticare monoammortizzatore, forcella ed il lavoro cui sono chiamati.

Nel frattempo, scopriamo anche un motore migliorato nella regolarità: ora il Testastretta 11° è fluido già dai 2.500 giri e consente di viaggiare con una marcia lunga senza strappi anche nel traffico cittadino di Bilbao, dove si è svolta la prova. Un’altra caratteristica più da viaggiatrice, tendenza che Ducati ha voluto accentuare sulla nuova Multistrada, avendo scoperto che la versione del modello precedente più gradita è stata proprio la Touring. Della stessa filosofia anche il cupolino - ora più protettivo – e il tasso di vibrazioni che sono quasi assenti a 130 Km/h mentre resta un cambio abbastanza duro negli innesti.

Affrontando un bel tratto guidato pieno di curve, ecco ritornare l’attenzione verso il DSS. Provando i vari Riding mode sembra tutto normale: rigida o morbida in base a quanto previsto dalle diverse modalità ma basta alzare un po’ il ritmo per sentire come aumenti il sostegno del reparto sospensioni. Insomma, il sistema “capisce” come si vuole guidare e asseconda il pilota gestendo la risposta di forcella e monoammortizzatore.

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