Osservando le immagini del propulsore che vi mostriamo qua sopra, si nota come i carter laterali e la coppa dell’olio siano realizzati in magnesio fuso, mentre a livello elettronico troviamo una centralina Marelli REX-140 (la stessa utilizzata in Moto 2 nelle stagioni 2019-2021) e una piattaforma inerziale per gli aiuti elettronici alla guida. Il propulsore è alloggiato all’interno di un telaio in tubi di acciaio realizzato da Cosentino, sul quale è fissata una carena interamente sviluppata con una stampante 3D.
Vero capolavoro d’ingegneria sono le sospensioni: l’avantreno vede al lavoro una unità a leveraggi con montanti finemente progettati, bracci di supporto articolati coadiuvati da un ammortizzatore Ohlins TTX. Al posteriore invece c’è un sofisticato forcellone monoblocco in magnesio, colato in uno stampo di sabbia da Yankee Casting, e collegato al telaio, anche in questo caso, con una unità Ohlins TTX.
Per contenere il peso della moto, Cosentino ha scelto la fibra di carbonio per i cerchi, e ha dichiarato che quando lo sviluppo della Hypermono sarà terminato, utilizzerà lo steso materiale anche per tutte le carene. Riguardo a questo aspetto, ecco le sue parole:
“Sto per completare questa special, incorpora tutto quello che ho imparato dalle corse negli ultimi 25 anni in un design nuovo, pulito ed elegante. Ho avuto la fortuna di avere Nick Graveley di Clay Moto che si è offerto di progettare carene personalizzate per la Hypermono, che hanno un aspetto assolutamente fantastico.”
Sulla possibile produzione in serie, Cosentino ha valutato l’idea che se gli ordini saranno significativi, si parla di una ventina di esemplari almeno, non è da escludere che si metta al lavoro per una versione omologata ed utilizzabile su strada.