Multistrada 1200
Milano 10 novembre 2009
– MULTISTRADA ELETTRONICA Ducati ha rivoluzionato la sua
enduro
stradale, che oggi si chiama Multistrada 1200, rendendola più sportiva
e potente, ma facendo sì che potesse rimanere una moto dotata di un propulsore
ben sfruttabile, mai troppo impegnativa da guidare, nonostante i 150 CV
di potenza massima dichiarati a 9.500 giri e la coppia di 12,1 kgm. Il
motore è il Testastretta che equipaggia la Ducati 1198, un bicilindrico
a L di 1.198,4 cc ottenuti con misure di alesaggio per corsa di 106 mm
x 67,9 mm, con distribuzione desmodromica a quattro valvole per cilindro,
raffreddamento a liquido. La nuova Multistrada è disponibile in due versioni:
base e S. La S, a sua volta, si può avere nelle varianti Sport e Touring.
Tutti e tre i modelli sono equipaggiati di serie con un’elettronica che
consente al pilota di selezionare una delle tre mappature disponibili e
hanno il controllo elettronico di trazione, che permette di scegliere fra
otto livelli di intervento. L’acceleratore è di tipo elettronico ride
by wire. Le tre mappature agiscono sull’erogazione della potenza massima
che può essere di 150 CV forniti con una curva più adatta alla guida sportiva,
150 CV raggiunti con una curva più progressiva che si addice all’utilizzo
turistico e 100 CV erogati in modo lineare che sono ideali per la guida
nell’enduro.
CICLISTICA La struttura del telaio è mista: la parte anteriore è a
traliccio in tubi di acciaio (di grosso diametro e spessore ridotto) imbullonate
su piastre centrali fuse, a cui si collegano le fiancate posteriori sempre
in tubi saldati, che sono tenute insieme da una struttura portante posteriore
in tecnopolimero caricato con fibra di vetro. Un telaietto anteriore in
magnesio regge il gruppo ottico, il quadro strumenti e il cupolino.
L’interasse
è di 1530 mm. Gli pneumatici di primo equipaggiamento sono Pirelli Scorpion
Trail da 120/70 all’avantreno e 190/55 al retrotreno, montati su cerchi
da 17 pollici.
SOSPENSIONI Sulla versione base è montata una forcella della Marzocchi
a steli rovesciati da 50 mm, con piedino forgiato, pluriregolabile (precarico
molla, freno idraulico in estensione e compressione). Il monoammortizzatore
è della Sachs, anch’esso regolabile nel precarico molla e nella frenatura
idraulica in estensione e compressione. È infulcrato sulla piastra sinistra
del telaio e si attacca al forcellone monobraccio in alluminio, fuso in
conchiglia. Sia all’avantreno, sia al retrotreno, l’escursione alla
ruota
è di 170 mm.
FRENI L’impianto frenante è della Brembo e utilizza pinze ad
attacco
radiale da 32 mm di diametro e due pastiglie che agiscono sul doppio disco
anteriore da 320 mm, azionate da pompe radiali con leve regolabili, mentre
al posteriore il disco è singolo da 245 mm ed è stretto da una pinza a
singolo pistoncino da 34 mm. La Multistrada S ha l’ABS Bosch-Brembo di
serie, mentre sulla base lo si può avere come optional.
DOTAZIONI MODELLO S La versione S ha le sospensioni Öhlins
controllate
dal sistema di regolazione elettronica DES (Ducati Electronic Suspension).
La forcella è a steli rovesciati da 48 mm, con piedino forgiato, ed è
pluriregolabile.
Anche il monoammoritizzatore Öhlins permette di fare tutte le regolazioni
possibili. Però, settaggio del precarico molla e della frenatura idraulica
in estensione e compressione si eseguono, anziché con chiavi e cacciaviti,
semplicemente utilizzando il comando DES che gestisce gli ammortizzatori
dal quadro strumenti. Quest’ultimo è organizzato secondo due modalità
di funzionamento: la gestione delle sospensioni è possibile sia in modalità
preconfigurata, con un setting ideale già fissato dai tecnici Ducati, in
base alle condizioni di guida, oppure in modalità indipendente, con regolazione
continua di ognuno dei parametri. Le configurazioni preimpostate del DES
sono quattro e per ognuna di esse Ducati consiglia una delle tre mappature
del motore:
- Con la modalità (Riding Mode) Sport, si impostano
l’assetto sportivo delle sospensioni e l’intervento del controllo di
trazione al livello 3: minimo. Questi sono ideali ideale in abbinamento
alla mappatura con la curva di erogazione più secca, che sfrutta appieno
i 150 CV.
- La Touring regola gli ammortizzatori per le
esigenze turistiche: meno rigide di quelle che si utilizzano alle andature
più spinte, consento una guida più rilassata e aumentano il livello di
comfort in viaggio, inoltre il controllo di trazione è fissato al livello
5: intermedio. Nel turismo è meglio utilizzare la mappa che addolcisce
la curva di erogazione, mantenendo, comunque la potenza massima di 150
CV.
- Per la moto totale è ovviamente previsto un
settaggio da città: sospensioni morbide per assorbire meglio le frequenti
asperità del terreno e controllo di trazione a livello 7 (alto), per stare
sicuri. In questa situazione è opportuno utilizzare la mappatura da fuoristrada
che limita la potenza a 100 CV più che sufficienti nel territorio urbano.
- Non manca la componente enduro, che oltre
all’apposita mappatura di cui si è già parlato, prevede una messa a punto
delle sospensioni dedicata con cui si possono affrontare più facilmente
gli sterrati. In questo caso il controllo di trazione è al livello 1: quasi
assente.
S SPORT E TOURING La versione più sportiva della S ha numerose parti
in carbonio: prese d’aria anteriori, cartelle motore, parafango posteriore
ed estrattori dell’aria. L’interpretazione turistica offre, invece,
numerosi
accessori ideati per stare più comodi e rendere la moto più pratica: il
cavalletto centrale integrato nel veicolo, che riduce lo sforzo in fase
di sollevamento, le manopole riscaldate, controllabili tramite cruscotto
e regolabili su tre livelli e le borse laterali con una capacità di carico
complessiva è di 57 litri, che diventano 77, quando si utilizza il tipo
con coperchi maggiorati.