Come è nata la Multistrada Enduro? E quanto c’è della tua esperienza fuoristradistica e dakariana nel DNA di questa moto?
“Non ti nascondo di essere stato la persona all’interno di Ducati che, qualche anno fa, ha spinto molto per avere questa moto, chiaramente di concerto con Marketing e Direzione. Ho messo a disposizione tutta la mia esperienza in fase di sviluppo, non ho fatto altro che suggerire i consigli che potessero portare la moto ad un buon livello. Rispetto alla versione standard la enduro ha 100 parti diverse, studiate ad hoc per il fuoristrada. Oltre ai soliti collaudi stradali abbiamo effettuato in pre-produzione uno “stress test” in fuoristrada di 10.000 km estremamente impegnativo, alla fine del quale abbiamo capito che la moto era nata bene. Ci tengo a dire però che è stato un lavoro di gruppo che ha coinvolto tutta l’azienda con il fine di far combaciare tutte le esigenze. Per me è stata una grande soddisfazione perché avendo corso negli anni 80 con il primo prototipo di Cagiva Ducati Elefant 750 alla Parigi-Dakar... è stato come correre con la “nonna” e poi vedere nascere una figlia bella e sana grazie anche al mio contributo”.
Qual’è il valore aggiunto del DRE Enduro, che davvero può dare una marcia in più all’utente nell’uso stradale e fuoristradistico?
“La cosa più importante, il vero obiettivo della scuola è la sicurezza. Chi guida la moto deve provare piacere e non deve correre troppi rischi, perché purtroppo i rischi sono connaturati alla guida su due ruote, ma di base il pilota deve essere sicuro di quello che fa. La molla che mi ha spinto a suggerire a Ducati di creare la DRE Enduro, e ringrazio l’azienda per averci creduto, è che la moto ha delle grandissime potenzialità ma molti utenti non hanno le conoscenze tecniche per poterle sfruttare. Grazie al DRE noi diamo più sicurezza al pilota ma soprattutto gli facciamo scoprire anche il prodotto, in profondità. Ci sono tanti motociclisti che non avrebbero mai pensato di poter guidare in certe condizioni o di superare certi ostacoli, e l’importante è che noi gli permettiamo di farlo in pieno controllo”.