Sembra un vecchio slogan di Silvio Berlusconi (un milione di posti di lavoro!) poi scimmiottato da tutti o quasi a fini elettorali. Qui però parliamo di vittorie vere e soldi sonanti: quelli guadagnati da Ducati che sta facendo valere alla grande il vecchio motto inglese che, questo sì, un senso ce l’aveva: “Win on Sunday, sell on Monday” (traduzione non letterale: chi vince, vende). Ma le cose non vengono così automatiche, per vendere servono strategia, programmazione, produzione e capacità che a Borgo Panigale stanno mostrando ampiamente di avere. Dunque nel 2022 sono arrivati gli allori iridati in MotoGP e SBK e contestualmente numeri record dal punto di vista industriale: fatturato a quota 1 miliardo e 89 milioni di euro (+24%), utile operativo 109 milioni (+77%). Cresce anche il volume produttivo, con 61.562 moto consegnate nel mondo (+3,6%), di pari passo con il numero di concessionarie, arrivate a quota 821 in 96 paesi del mondo.
“Il 2022 è il miglior anno di sempre di Ducati - ha detto Claudio Domenicali, AD di Borgo Panigale – come prestazioni sia in pista sia in ambito commerciale e finanziario. Sono numeri che confermano la crescita continua di Ducati negli ultimi anni, e soprattutto la crescita di solidità dell’azienda”.
A conferma, ove ve ne fosse bisogno, delle parole di Domenicali, la nascita dell’ultimo “pezzo” di azienda, in ordine di tempo, completamente auto finanziato: la “Finitura e delibera estetica”, che ospiterà l’ultima fase di produzione, ovvero l’allestimento della moto eseguito in maniera sartoriale secondo il principio del “tailor made” oggi tanto in voga. I risultati, operativi e di immagine, su esposti, non possono che preludere a ulteriori investimenti futuri.