Quindi non è l'assenza di Marquez ad aver creato questa situazione.
"Magari fosse quello il motivo; avremmo fatto primi o secondi in tutte le gare, mentre vediamo risultati negativi da parte di tutti, quindi tutto è collegato alle gomme e basta. Marquez ha dimostrato a Jerez uno strapotere che non è detto che sarebbe proseguito, perché questa gomma è così particolare che in un'altra pista avrebbe magari fatto fatica a fare podio. Come noi a Brno, dove gli anni scorsi abbiamo vinto e questa volta siamo arrivati oltre il decimo posto. Sono situazioni che non puoi prevedere e non è questione di strategia; magari fosse così. Ci sono invece tante dinamiche che non sono sotto controllo, per tutti, e di conseguenza capita di essere più o meno competitivo senza capire bene il motivo. Per adesso nessuno ha trovato una soluzione, forse solo la KTM è quella che è stata più costante con tutti i piloti, fino ad adesso".
Per uno che punta al titolo com'è vivere questa situazione?
"Destabilizzante, però è così per tutti e quindi bisogna restare calmi e cercare di capire meglio come funzionano le cose. Ci sono stati alti e bassi da parte di tutti, quindi la situazione non è tranquilla, ma non avendo uno che per cinque gare è riuscito a far la differenza vuol dire che il problema è generale".
Pensi che il 2020 sia un'occasione unica per te?
"No, è al pari di quelle del passato. Semplicemente è un anno diverso dai precedenti. Vero che manca Marquez, ma ci sono altre difficoltà, che derivano dalle gomme. Non sto parlando male delle coperture, ma semplicemente dicendo che il motivo di questa stagione così strana è tutto negli pneumatici".
Sei riuscito a fare un po' di vacanza in questo periodo?
"No, zero vacanza. Ma non ne sentivo la necessità. Anche perché in una stagione come questa non hai bisogno di staccare, perché non devi più gestire tutti gli impegni che c'erano prima in un GP. Nei weekend di gara classici hai tante cose da fare e devi farle tutte di corsa, mentre quest'anno è tutto molto meno stressante e praticamente vai solo in moto. Dal punto di vista del pilota questo è una figata. Mi ha riportato ai tempi delle minimoto e dell'Europeo, quando era così. Al Mondiale è un'altra cosa e dato che son passati diversi anni mi ero dimenticato di cosa volesse dire andare in moto e basta".
In Austria si è discusso tanto anche sul lavoro della Direzione Gara, nello specifico sulla gestione delle uscite di curva sul "verde".
"Fino a oggi non sono mai venuti fuori problemi particolari, ma è una situazione da migliorare e serve modificare il regolamento. Per farlo, però, ci vuole l'intenzione di cambiare e poi saper gestire il cambiamento. Le piste sono diventate sempre più sicure anche grazie all'introduzione della striscia verde, che però non viene considerato fuori pista, ma come l'opportunità di recuperare un errore. In realtà mette i piloti in condizione di ragionare in modo diverso rispetto a quando c'era la ghiaia e se finivi fuori o cadevi o perdevi un sacco di tempo. Avere il verde condiziona la frenata, l'approccio alla curva e al rischio, perché tanto se vai fuori non hai più i problemi di prima; e la differenza è enorme. Andrebbe così modificato come viene gestito il verde dai piloti, facendo migliorare di conseguenza tante altre situazioni. Per farlo devi mettere sanzioni serie per fare in modo che i piloti affrontino la curva senza più la possibilità di uscire sul verde; rischierebbero tutti di meno, aumentando la sicurezza".