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“Marquez è da 100 punti in più in classifica, non la sua moto”

Parole da sconfitto per l’alfiere Ducati? No, per niente. Dovizioso si alza simbolicamente in piedi dopo la caduta nel GP del Giappone e pensa già al Mondiale 2019. Il riconoscimento del valore dell'avversario va di pari passo alla consapevolezza di avere una moto competitiva
1/18 MotoGP 2018, Motegi (Giappone): Cal Crutchlow - Honda
Andrea Dovizioso non riesce nell’impresa di posticipare i festeggiamenti di Marc Marquez, che addirittura per nella foga della festa per il 7° titolo si sloga una spalla. La caduta alla curva 10 di Dovizioso consegna di fatto il titolo al pilota di punta Honda HRC dopo un GP del Giappone (qui trovate i risultati, le classifiche e il report di gara) partito dalla pole position e gestito nel migliore dei modi fino a poche tornate dalla fine. Ma il ducatista, dopo aver riconosciuto il valore del rivale non cede di un millimetro e si rialza con più convinzione.

“Sto bene, ma chiaramente c’è delusione, volevamo vincere e giocarci il Mondiale fino all’ultima curva. Abbiamo comunque dimostrato di essere veloci. Ammettiamo senza difficoltà che anche questa volta Marc ha tirato fuori qualche cosa in più rispetto a noi. Devo studiare Marc di più, inizierò da domani per essere pronto per il prossimo anno. Dobbiamo inventarci qualche cosa per batterlo. Oggi è lui il più grande e più di 100 punti di distacco in classifica da me dimostrano qualcosa. Non aveva una moto da 100 punti in questo campionato, la distanza l’ha fatta lui”.

“Quando arrivi a 4 gare dalla fine e hai meno di 100 punti dal tuo rivale non puoi dire ‘ci è mancata una corsa’. È da Brno che ci stiamo giocando la vittoria e solo Marquez è riuscito a fare meglio di noi. Ma la realtà dei fatti è che dobbiamo ancora migliorare. Ci ho creduto fino alla fine e ci sono rimasto male quando ho perso l'anteriore in gara. Non ero entrato troppo forte in quella curva e il mio errore è stato preparare l’uscita troppo presto. Avevo già il gas in mano. Sono stato costretto a fare così per riuscire ad attaccarlo”.
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