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28 March 2011

Del Torchio: “con la Ducati Diavel, raddoppio in Asia”

L’ad di Ducati punta al raddoppio delle vendite in Cina grazie alla nuova Diavel, a partire dalla Cina. Entro il 2015, tutte le Ducati per l’Asia saranno prodotte in Thailandia

Del torchio: “con la ducati diavel, raddoppio in asia”

600 moto nel 2009, 1.100 nel 2010 e per l’anno in corso Gabriele Del Torchio scommette su un ulteriore raddoppio delle vendite di Ducati in Asia. È questo il contenuto di  un’intervista che l’amministratore delegato di Borgo Panigale ha rilasciato al Sole 24 Ore. Per raggiungere questo obiettivo, scommette sulla nuova Ducati Diavel: “è un modello molto adatto a questa parte di mondo perché è potente, innovativo, sportivo ma al tempo stesso facile da guidare per chiunque” Anche per l’altezza della sella abbastanza ravvicinata a terra, aggiungiamo noi.

 

Come hanno fatto molti costruttori di automobili, anche Ducati punta sulla Cina e i nuovi mercati emergenti dell’Asia dove i prodotti a due e quattro ruote europei di alta gamma riscuotono un importante successo. Parte di questa strategia è anche la delocalizzazione della produzione delle moto destinate a questi paesi nel nuovo stabilimento thailandese che comincerà la produzione a novembre. “Entro il 2015, le moto per i paesi dell’Asean, dalla Cina all’India, saranno prodotte qui” spiega Del Torchio “così, oltre ad essere più vicini a questi mercati, potremo vendere le nostre moto sfruttando le esenzioni doganali previste dagli accordi Asean”.

 

Infatti, a causa dei dazi doganali, una Diavel in Cina costa oggi 32.000 euro. Si capisce, così, quale sia il profilo del motociclista che interessa a Ducati sul mercato cinese: reddito elevato, fra i 35 e i 40 anni, una o più auto di lusso posseduta e desiderio di ostentare il proprio status sociale.

 

Intanto, Ducati si appresta ad aprire altri tre concessionari che si aggiungeranno a quelli di Pechino e Shanghai. “La Cina è la terra della pazienza – conclude Del Torchio – prima di raggiungere il successo dovremo continuare ad investire e averne (di pazienza, ndr) un po’ anche noi”. 

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