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02 January 2014

Dakar 2014: Honda e Yamaha sfidano KTM

La trentaquattresima edizione della Dakar è in programma dal 5 al 18 gennaio in Sudamerica. Dopo dodici vittorie consecutive KTM dovrà guardarsi da Honda e Yamaha, che punteranno al bottino pieno con i propri piloti di punta, Barreda e Despres

Dakar 2014: honda e yamaha sfidano ktm

Gennaio è sinonimo di Dakar. Il rally più famoso del mondo, che ogni anno riesce ad appassionare e coinvolgere, è pronto per la sua 34esima edizione (cliccate qui per gustarvi lo spettacolo della Dakar 2013) e per l’occasione si rinnova. Quasi 9.000 mila km di gara (record di lunghezza per l'edizione sudamericana) e la new entry Bolivia, finora solo sfiorata dal rally, che prende il posto del Perù. La Dakar 2014 scatterà domenica 5 gennaio da Rosario, Argentina, e terminerà a Valparaiso, Cile, sabato 18 gennaio. In programma 13 tappe (cliccate qui per visualizzare la mappa del percorso), due di queste in formato marathon (senza assistenza meccanica), una giornata di riposo, per attraversare Argentina, Bolivia e Cile.

 

SICUREZZA IN PRIMIS

In una corsa dalle infinite variabili come la Dakar, garantire la sicurezza dei partecipanti e degli addetti ai lavori è tutt’altro che scontato. Per questa edizione l’organizzazione ha cercato di adattare ancor più il percorso di gara alle varie categorie di veicoli: moto e quad su più piste più tecniche e strette, auto e camion su tracciati non ancora segnati dal passaggio delle due ruote. In termini di sicurezza, separando i percorsi si eliminano tutte le situazioni che richiedono sorpassi rischiosi, soprattutto nella prima parte del rally quando ci sono molti veicoli in gara. Così si hanno cinque prove speciali completamente differenti, con moto e quad da una parte e auto e camion dall'altra. Nel complesso la “separazione” riguarda circa 2.000 km di tratti cronometrati, più del 40% della distanza.

 

I FAVORITI

Chi sono i favoriti? Due nomi su tutti, Cyril Despres, all’attivo cinque successi alla Dakar e Marc Coma, a quota tre vittorie: i due dal 2005 monopolizzano il gradino più alto del podio. Ma le variabili sono molteplici, in primis il clamoroso cambio di casacca di Despres che ha lasciato KTM per Yamaha, andando in cerca di quel sesto successo che gli permetterebbe di eguagliare il primato del connazionale Stéphane Peterhansel (cliccate qui per scoprire la YZ450F Rally). Dall’altra parte, lo spagnolo prima guida KTM, in cerca di riscatto dopo il forfait forzato dell’anno scorso, vuole portare il tredicesimo successo consecutivo a Mattighofen. Coma sarà in sella alla nuova moto che finora non ha brillato nelle gare di preparazione alla Dakar, ma probabilmente gli uomini orange non hanno voluto svelare le carte. Nel lotto dei favoriti mettiamo anche il pilota di punta del  Team Honda HRC, quel Joan Barreda che ha lasciato il team SpeedBrain per cercare di riportare a Tokio quel successo che manca dal lontano 1989, quando a trionfare fu il compianto Gilles Lalay.

 

OCCHIO A QUESTI NOMI

Ma la Dakar, oltre a essere la gara più famosa del mondo, è anche la più dura e imprevedibile, dove per vincere serve anche quel pizzico di fortuna che finora è mancato a più di un pilota. Uno di questi è senza dubbio il cileno Francisco Lopez. “Chaleco”, quattro vittorie di tappa nel 2013, quest’anno avrà la nuova KTM, la stessa di Marc Coma, e potrà giocare in casa nell’ultima parte di gara che si svilupperà totalmente in Cile, tra le Ande e quel deserto dell’Atacama che conosce come le sue tasche, avendo anche disegnato il tracciato della Red Bull Los Andes. Un altro pilota da tenere d’occhio è Ruben Faria, altro pezzo da novanta dello squadrone Red Bull KTM Rally Factory Team. Il portoghese, dopo il secondo posto dello scorso, anno sogna sempre più in grande ed è pronto per scrivere il suo nome nell’albo d’oro della Dakar. Nel Team Honda HRC, ad affiancare la punta Barreda ci saranno campioni del calibro di Helder Rodrigues, Paulo Gonçalves, neo campione del mondo FIM Cross-Country Rally e Sam Sunderland, recente vincitore del Merzouga Rally. Di questa lista avrebbe sicuramente fatto parte la stella americana dei rally Kurt Caselli, se non fosse andato incontro ad un tragico destino durante la Baja 1000 in Messico. Noi lo vogliamo ricordare così, meraviglioso alla guida della sua KTM (cliccate qui per vedere il video tributo). La sua moto sarà portata in gara dall’iberico Jordi Viladoms, con l’obiettivo di migliorare l’ottimo quarto posto ottenuto nel 2012. "Nessuno è in grado di sostituire Kurt che per noi era un amico speciale oltre che un compagno di squadra, ma crediamo che alla squadra ora serva stabilità" ha spiegato il Team Manager Alex Doringer. Anche Cyril Despres avrà dei validi compagni di squadra, indispensabili in una gara come la Dakar: sulla YZ450F Rally ci sono infatti Olivier Pain e Frans Verhoeven, due piloti che sono già stati in grado di aggiudicarsi delle tappe e guidare la classifica generale. Ha abbandonato la Yamaha per salire in sella alla KTM David Casteu, francese classe ’74, dieci Dakar all’attivo, miglior risultato il secondo posto del 2010. Un altro della vecchia guardia da non sottovalutare.

 

L’ITALIA C’È (COMPRESO IL NOSTRO TESTER)

La formazione italiana alla Dakar sarà capitanata ancora una volta da Alessandro Botturi. Il “Gigante di Lumezzane” è l’uomo di punta del Team SpeedBrain, da quest’anno senza più l’appoggio ufficiale di Husqvarna. Per Botturi si tratta della terza partecipazione alla Dakar: nel 2012 con l’ottavo posto si guadagnò il titolo di miglior rookie, mentre l’anno scorso fu costretto al ritiro alla tredicesima tappa a causa del cedimento del motore della sua Husqvarna. Il 2014 potrebbe essere l’anno buono per salire sul podio più ambito dai rallisti. Botturi potrà contare sul suo compagno di squadra, il modenese Paolo Ceci, che vanta come miglior risultato un quattordicesimo posto nel 2010. Binomio tutto italiano per Alessandro Zanotti e la sua TM, miglior italiano al traguardo lo scorso anno. Della compagine italiana fanno inoltre parte: Carlo Seminara, Francesco Catanese (tester di Motociclismo FUORIstrada e quindi nostro osservato speciale), Luca Viglio, Paolo Libralesso, Francesco Beltrami, Diocleziano Toia, Filippo Talini, Gaetano De Filippo, Paolo Sabbatucci, Giulio Napoli e i fratelli Marco e Alberto Brioschi.

 

LE MOTO

Questa Dakar sarà soprattutto una sfida tra Case: KTM da una parte, dominatrice delle ultime dodici edizioni, Honda e Yamaha dall’altra, pronte a spodestare l’Orange dal gradino più alto del podio. Partiamo dalla casa di Mattighofen, che mette in campo l’ultima evoluzione della 450 Rally, una moto completamente nuova, con una ciclistica studiata appositamente per il propulsore da 450 cc, per essere più agili nei tecnici sentieri tipici sudamericani. Honda da parte sua risponde con l’altrettanto innovativa (e bellissima) CRF 450 Rally che come KTM abbandona il carburatore per dotarsi di iniezione elettronica, sistema che si adatta meglio al mutamento delle condizioni ambientali, soprattutto altimetriche, molto frequenti e repentine nel nuovo contesto della Dakar. Infine Yamaha, che si presenta con ben quattro YZ450F Rally, moto che deriva dal modello 2013 ma con molti miglioramenti e che si è già rivelata veloce e affidabile. Affidabilità che sarà la chiave della corsa, considerando che si toccheranno i 4000 metri di altitudine e che nelle due tappe marathon i piloti dovranno cavarsela da soli. Non mancheranno le moto Made in Italy: la TM sarà portata in gara da Alessandro Zanotti, mentre con la Beta prenderà il via Giulio Napoli.

 

APP PER SMARTPHONE

Da quest’anno è disponibile un’applicazione per smartphone che vi permetterà di seguire in diretta lo svolgimento della gara. Scaricate gratuitamente l’applicazione per il vostro smartphone ai seguenti indirizzi:

 

Androidhttp://goo.gl/H5gcvM 

iPhonehttp://goo.gl/ZrEqW3

 

Nell’attesa della prima tappa gustatevi le spettacolari immagini del video realizzato da Red Bull, e ricordatevi che ogni giorno Motociclismo.it proporrà report, approfondimenti, foto e video sulla corsa "desertica" più famosa del mondo.

 

 

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