NCR Millona vs Guzzi MGS-01. Sfida a Monza.
Le moto
Le moto Due cilindri e due filosofie diverse:
leggerezza
contro potenza. La NCR Millona,
campionessa tra i
pesi piuma e campione uscente del Trofeo Supertwins, contro
la Moto Guzzi MGS-01, muscolosissima vincitrice della serie
riservata alle special bicilindriche. Circa 20 CV in più
per la Moto Guzzi con cui Gianfranco Guareschi ha vinto il campionato
2006, ma anche 70 kg di differenza nei confronti della NCR Millona
di Walter Bartolini: come dire che Guareschi ha corso tutto
l’anno con un passeggero sulla sella! Le abbiamo portate in
pista a Monza, per una prova confronto tra due opposte
filosofie
che però hanno anche qualche lato in comune.
NCR Millona
La NCR Millona sembra una 250 da GP con un motore Ducati a due
valvole.
Leggerissima (si parla di un peso molto vicino ai 120
kg) il
prodotto della factory bolognese affascina per le forme
retrò
disegnate da Aldo Drudi. Un fascino che è stato riconosciuto
anche in sede non motociclistica: la Millona è la prima moto
premiata ad un concorso di eleganza (il Rob Report Saloon Event). In
questa realizzazione ogni componente è un tripudio di materiali
pregiati e leggerissimi: si va dai cerchi BST in carbonio, alle
sovrastrutture in carbonio aeronautico, fino ad arrivare al
telaietto reggisella sempre in carbonio e portante, dello spessore
di soli 2 mm. Sul piano tecnico sulla Millona c’è quanto di meglio
offre il mercato: tutta la bulloneria in titanio con rivestimento
aeronautico DLC, forcella Ohlins da 43 mm con trattamento al
TiN (come quelle della Moto Guzzi) montate su piastre con
off set regolabile, dischi wave della Braking su cui lavorano pinze
Brembo monoblocco, scarico prodotto direttamente dalla NCR
completamente
in titanio, pedane in titanio e, addirittura, anche le piastre
per sorreggere il cupolino sono nello stesso materiale. La propulsione
è affidata al collaudato bicilindrico Ducati 1000 DS, portato dalla
factory bolognese a 1.080 cc e spremuto fino a dichiarare 114 CV.
Tanta raffinatezza si paga: per avere la Millona protagonista di
questo servizio ci vogliono più di 37.000 Euro IVA esclusa.
Guzzi MGS-01
La Guzzi di Gianfranco Guareschi è un vero e proprio
prototipo,
una special in tutto e per tutto. Si può rimanere incan- tati
per
ore ad ammirare la passione con cui tutti i particolari sono curati: le
piastre delle pedane, il forcellone in alluminio che pesa soltanto 5,7
kg, l’impianto frenante Brembo, la forcella Ohlins da 43
mm, il
cruscotto a cristalli liquidi che ingloba un fantastico contagiri digitale.
A farla da padrone, però, è il possente motore 4 valvole, con una
cilindrata
di 1.225 cc che garantisce qualcosa come 136 CV ed una coppia
massima impressionante. La moto, che mantiene una larghezza complessiva
abbastanza limitata. considerando la disposizione dei cilindri, attira
così tanto l’attenzione da far passare quasi inosservati il bellissimo
scarico in acciaio con silenziatore in titanio Quad-D e le forme
della carrozzeria (tutta in vetroresina tranne i parafanghi che sono in
carbonio). Le sovrastrutture sono ridotte al minimo, con linee molto attillate
ma anche ergonomiche e una sella abbastanza alta (circa 820 mm) ed il peso
si aggira intorno ai 190 kg completano il quadro di una racer a tutti gli
effetti. Per portarla nel box, nella versione base, bastano solo, si fa
per dire, 24.000 Euro.
Il confronto in pista
Come vanno a Monza? Portare in pista due moto del genere fa tremare
i polsi, non solo metaforicamente. Le vibrazioni dei due “pomponi”
si
sentono subito. Sulla Guzzi MGS-01 il motore fa da padrone
anche
sul fronte guida: i cilindri consentono di appoggiare le ginocchia in fase
di staccata riducendo di molto l’affaticamento degli avambracci. Comoda,
ben bilanciata, la bicilindrica di Mandello trasmette subito
sicurezza
anche quando in staccata si muove. Prima di salire eravamo un po’
perplessi
circa le reazioni del cardano ma siamo stati piacevolmente smentiti: la
differenza con un trasmissione a catena quasi non si sente. Soltanto
nelle staccate più cattive, tirando con forza la leva, si può incappare
in qualche folle. La moto è intuitiva grazie a un avantreno molto solido,
i CV sono tanti e con tutta quella coppia a disposizione si percorre molta
strada senza quasi accorgersene. Forse la ragione dei tempi stratosferici
staccati sulle piste di tutta Italia è questa.
Sulla NCR Millona si sta più sacrificati. La posizione di
guida
scelta da Bartolini è molto raccolta e rende un po’ impacciate le
manovre a bassa velocità. Però, non appena si prendono le misure, la guida
è una vera libidine perché con 120 kg tra le mani puoi fare cose
che davvero non ti aspetteresti. Con un interasse molto corta ed
un angolo di sterzo molto chiuso (23°) la moto, come prevedibile, si dimostra
agilissima, ma allo stesso tempo sufficientemente stabile. In frenata
ci si può spingere verso limiti impensabili e i cerchi in carbonio
danno una sensazione di leggerezza mai provata prima. Anche sul veloce,
però, la moto dice la sua tant’è che sui lunghi rettilinei di Monza
l’ottimo
coefficiente aerodinamico e il buon allungo del motore consentono alla
NCR di non perdere la scia della più veloce rivale.
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