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18 May 2013

Con Bayliss quella volta al Mugello…

Nel nostro lavoro le giornate di relax in pista sono rare, ma quando arrivano è una bella festa. Come quella del Mugello, alla presentazione della Ducati 999: in pista con Troy (per qualche istante)

Con bayliss quella volta al mugello…

di Aldo Ballerini

 

Quando la Ducati organizza la presentazione di una delle sue sportive fa sempre sul serio. Circuiti splendidi, moto spettacolari, ospiti d'eccezione (cliccate qui per vedere, ad esempio, com’è stata la presentazione della Panigale R). E poi, siccome sono anni che ci si conosce, c'è sempre una bella atmosfera rilassante, anche se dopo qualche minuto ti ritrovi in rettilineo sparato a 280 km/h. La Ducati organizza bene anche le presentazioni delle non sportive, ma le superbike sono sempre più emozionanti. Una che ricordo con grande piacere/nostalgia è quella della 999 my 2005, con il motore della S - il Testastretta Coppabassa - il forcellone scatolato e altri ritocchi.

 

PER LE FOTO C'ERA POLI

È stata una bellissima giornata per un insieme di cose. Primo, l'allestimento del circuito ci ha lasciati senza fiato (guardate la foto delle 999 tutte in fila dentro i box). Secondo, per le foto mi sono portato dietro il Poli (non sapete chi è? Cliccate qui), così per tentare di fare una copertina semidecente non dovevo ammazzarmi giù per il Correntaio. E quindi, tolto questo impegno, sono riuscito a guidare con più tranquillità. Terzo, eravamo al Mugello e c'era il sole; cosa che da sola già ti fa felice. Quarto, c'erano Capirossi, Laconi e Troy Bayliss a girare con noi. Beh, girare con noi... non mi sono espresso correttamente. Diciamo che per qualche istante siamo stati contemporanei, sulle moto nella stessa pista.

 

DA VICINO (MA MOLTO VICINO) HO VISTO BAYLISS

Ovvio, tra te e un vero pilota non c'è un abisso, c'è un oceano. Lo sai bene, ma la debole psiche del motociclista ti fa fare ugualmente delle cose idiote. Tipo far vedere a Troy Bayliss che sai fare le curve col sedere di fuori e il ginocchio per terra. Scena patetica in cui mi stavo esibendo alla Scarperia. Allora stacco, poi mollo il freno e punto al cordolo, stringendo i denti perché sapevo che dopo un millisecondo Troy mi sarebbe passato sopra le orecchie. Sbagliavo. Lui, che arrivava come un missile, non ha pietosamente aspettato la fine della commedia (la mia curva), ma si è infilato in quei tre centimetri che ho lasciato tra la mia moto e il cordolo. Siccome lo spazio era stretto anche per lui, ha pensato bene di saltare sul cordolo stesso - ovviamente in piega - e da qui saltar giù di traverso e sparire verso la Palagio seguito da una scia di scintille. Questo è stato il mio impatto con Troy in pista. E adesso capite perché "ho girato al Mugello con Bayliss" sembra una frase un tantinello azzardata.

 

LA SECONDA CHE MI È CAPITATA

L'uscita delle Biondetti ti lascia il tempo di dare un'occhiata al tachimetro. Cosa che a me serve per capire se in quel punto vado avanti o indietro nella comprensione del Mugello. Non vi dico che velocità leggevo, perché poi iniziate a fare conti e raffronti, ma insomma, di giro in giro qualche km/h riuscivo ad aggiungerlo. In un passaggio in particolare mi sono sentito in gran forma: "Az, quasi 10 km/h in più, sto andando foritiss...". Niente, non ho finito nemmeno di pensare la frase che di nuovo quel delinquente di Troy mi passa in un modo che penso avesse infilato almeno tre marce in più di me. Insomma, io stavo per morire e lui mi vola via. Ecco, da quel momento ho smesso di preoccuparmi dei tempi, della tecnica di guida, delle traiettorie. E, ve lo dico, ho iniziato a divertirmi. 

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